LATINA – Sono state definite elezioni di secondo livello perché a votare domenica sono stati in maniera massiccia – la percentuale dell’affluenza ha sfiorato il 91% – presso la storica sala “Loffredo” dell’Amministrazione provinciale di Latina, soltanto i sindaci e i consiglieri comunali regolarmente in carica. Hanno rappresentato 32 dei 33 comuni pontini, gli unici assenti (giustificati) sono stati quelli di Spigno Saturnia, comune commissariato dallo scorso luglio dopo la conclusione anticipata – causa sfiducia – della prima consiliatura del sindaco Salvatore Vento. Ma il terzo rinnovo del consiglio provinciale dopo l’entrata in vigore della discussa Riforma Del Rio non è stato tanto secondario… Tutt’altro.
Molti ormai sentono odore di elezioni politiche anticipate dopo il voto europeo del 26 maggio. Bisogna farsi trovare pronti a quell’eventuale ricorso alle urne e la priorità è rafforzarsi su scala proporzionale e, in subordine, tentare di irrobustire i due schieramenti politico-elettorali tradizionali. Se a livello nazionale quest’azione di “cannibalismo” è in corso ai danni del Movimento cinque stelle, sul territorio della provincia di Latina nella morsa è finito il civismo pontino che ha dalla sua parte una grande freccia pronta nell’arco ad essere scoccata ed un oggettivo limite politico-amministrativo che è nel mirino – come detto – dei due schieramenti classici. Il listone delle “Civiche pontine” ha subito il “Fort Apache” del centro destra che ha dimostrato come da Aprilia al Garigliano sia ancora un’affidabile forza di governo, nonostante le defaillance negli appuntamenti amministrativi locali. La strategia e l’acume politico hanno premiato il senatore e segretario regionale di Forza Italia Claudio Fazzone che, eleggendo alla Provincia Giovanna Miele (Latina), Vincenzo Carnevale (Fondi) – gli unici due consiglieri in grado di riconfermarsi – l’ex presidente del consiglio comunale di Gaeta Luigi Coscione e Domenico Vulcano (Aprilia), ha raccolto molti più consensi di quanto si pensasse nel consiglio comunale di Latina lanciando una chiara sfida alla Lega ad “opzionare” la candidatura a sindaco nel dopo Damiano Coletta. Le “Civiche pontine” hanno eletto tre consiglieri provinciali – Antonio Terra (Aprilia), Ernesto Coletta (Latina), Rita Palombi (Sezze) – ma sul piano politico hanno rimediato una severa sconfitta. Non fanno fatto bene i conti con i tanti franchi tiratori interni e l’esempio lampante di questa “Waterloo” interna e gestionale dei rapporti di forza si è registrata a Sabaudia e soprattutto a Formia dove il candidato del sindaco Paola Villa, l’ex Dem Giovanni Costa, ha avuto poco più della metà dei voti della sua maggioranza. Una debaclè più pesante del previsto dopo l’”outing” della lista “Ripartiamo con voi” che aveva annunciato, in maniera corretta, di “andare oltre il civismo” e dunque di sostenere il candidato azzurro di Gaeta Coscione.
Invece quattro consiglieri di maggioranza – di area di centrodestra (la caccia è iniziata) – hanno preferito sostenere i candidati di Forza Italia Eleonorza Zangrillo e dei Fratelli d’Italia Pasquale Cardillo Cupo. E’ iniziato un regolamento di conti interno? E’ presto per dirlo ma l’invettiva del coordinatore di “Formia Città in comune” (un’altra lista della maggioranza Villa), Enrico D’Angelis, non ammette interpretazioni: “Giovanni Costa, il nostro candidato, ha preso, da Formia, 8 voti su 12 disponibili. ‘Ripartiamo con voi’ ha espresso fin dall’inizio la propria propensione filo-gaetana per lo meno lo ha detto chiaro. Qualcun altro in questa maggioranza ciurla nel manico – ha scritto D’Angelis in un post sul suo profilo facebook – Ma come dice Togliatti: un compagno che non è d’accordo è un compagno che sbaglia (e per qualche assessore che se lo chiede quello potrei essere io), due compagni che non nono d’accordo sono una cricca antipartito, tre compagni che non sono d’accordo sono un problema politico. Vedete voi – osserva concludendo amareggiato D’Angelis – se è il caso di continuare così” Giovanni Costa è caratterialmente amabile e mite ma la sua delusione è stata palese in questa dichiarazione: “Se dicessi che non mi attendevo qualcosa del genere, sarei un bugiardo. Ma forse è anche colpa mia. Avrei dovuto pretendere garanzie ma non mi sarebbe per nulla piaciuto. Non era quello lo spirito giusto. Non mi rammarico di ciò. Ho comunque evitato che potesse succedere al Sindaco Villa. Il problema – ha aggiunto Costa – è stato di chi che, non dichiarandosi, si è dimostrato talmente affidabile da far sì che i beneficiati e beneficiari delle provvidenze li riterranno coerenti e di parola per poter sicuramente avviare in futuro un percorso politico insieme a loro e non aspettarsi mai sgambetti. In gergo fiscale si dice: congruo e coerente. La libertà è cosa per pochi” Se le “Civiche pontine” hanno confermato, nonostante tutto, i tre consiglieri provinciali eletti nel 2017, il gruppo consiliare dei Fratelli d’Italia è sceso da tre a due componenti. Ma con alcune sfumature politiche. Se l’elezione del sindaco di Cisterna Mauro Carturan ha fatto storia a se racimolando anche il sostegno del collega di Sperlonga ed ex presidente della Provincia Armando Cusani, il ritorno in via Costa dell’ex candidato a sindaco del centro a destra al comune di Formia Pasquale Cardillo dimostra la bontà del reclutamento – a differenza di quello della Lega – promosso soprattutto in alcuni centri del sud-pontino. Il regista di questa operazione politica è stato il vice-segretario regionale dei Fdi Enrico Tiero che comunque una chiara contrapposizione interna al partito di Giorgia Meloni l’ha creato con il coordinatore provinciale e neo Senatore Nicola Calandrini. Nell’intervista video allegata l’avvocato Pasquale Cardillo Cupo illustra le ragioni di questa candidatura ed elezione a favore delle comunità del sud-pontino. “Qualcuno prima delle elezioni provinciali pensava fossi pronto per la naftalina, certo della mia sconfitta concorrendo con due Sindaci in carica, di cui uno in dichiarata e leale rappresentanza del Partito; evidentemente si sbagliava”, tiene a sottolineare il neo eletto consigliere provinciale.
INTERVISTA Pasquale Cardillo Cupo, consigliere provinciale Fratelli d’Italia
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Il Partito Democratico ha eletto due consiglieri provinciali – ne aveva tre nel 2017 – ma con questo voto ha messo ancor più all’angolo l’attuale segretario provinciale Claudio Moscardelli. I due eletti sono il consigliere comunale di Cori Ennio Afilani di Cori – vicinissimo al consigliere regionale Salvatore La Penna – ed il sindaco di Castelforte Giancarlo Cardillo, destinatario dell’apporto, massiccio, dell’intero partito del sud pontino, da Claudio Marciano a Formia ad Emiliano Scinicariello a Gaeta passando per il sindaco di Minturno Gerardo Stefanelli. Quella di Cardillo è stata una bella e meritata elezione, nonostante i problemi che sta attraversando nel suo comune. E Marciano ha annunciato il varo di un coordinamento tra i consiglieri e sindaci del territorio: “Giancarlo sarà un punto di riferimento per le battaglie sulla gestione pubblica di acqua e rifiuti. Abbiamo idea di riunirci presto in un coordinamento dei consiglieri e sindaci del sudpontino per stabilire un’agenda di azioni comuni per condividere un’idea di Golfo come municipalità alternativa a quelle delle destre. Un’area che si apre più che volentieri a quelle forze civiche capaci di distinguere sinistra e destra, a cui forse queste elezioni provinciali dovrebbero insegnare che quelle categorie non sono fittizie, dati i risultati.” La Lega, per ultima. L’organizzazione del partito sul territorio non è stato ultimato e questo deficit è costato caro al “carroccio” pontino che, reduce dal fallito “colpo di stato” in settimana nel consiglio comunale di Terracina ai danni del sindaco dei Fratelli d’Italia Nicola Procaccini, è approdato per la prima volta nel consiglio provinciale di Latina. Indicazioni di voto sono arrivate in extremis ma la confusione è tanta dopo il rientrato commissariamento del segretario regionale Francesco Zicchieri. Un orientamento elettorale “last minute” sarebbe maturato nella stessa giornata di domenica dal sottosegretario di Stato allo sviluppo economico Claudio Durigon che avrebbe chiesto di spostare i consensi per il consigliere comunale di Terracina – città d’origine del segretario Zicchieri – Domenico Villani, esponente ombra del presidente del consiglio comunale Gianfranco Sciscione. In caso contrario a prevalere sarebbero stati, grazie al voto ponderato, il consigliere comunale di Latina Massimo Carnevale (ex Udc ed ex Pd) ed il neo capogruppo del carroccio formiano Antonio Di Rocco. “Faccio i miei auguri ai consiglieri neo eletti – ha commentato il presidente della Provincia Carlo Medici – con i quali da oggi inizia un percorso di collaborazione nell’interesse del nostro territorio. Ci aspettano nuovi ed importanti impegni rispetto ai compiti che ci vengono assegnati: sono convinto che saremo in grado di proseguire nei progetti già avviati e di metterne in campo di nuovi in perfetta sinergia come è accaduto fino ad oggi. Il nostro obiettivo è quello di riuscire a individuare forme di finanziamento per interventi su strade, ponti e scuole, opere fondamentali per la nostra provincia e per la qualità della vita dei cittadini. Ci tengo a ringraziare tutti i partiti e le liste che hanno partecipato a questa tornata elettorale – conclude Medici – e in modo particolare i consiglieri uscenti per l’impegno profuso durante tutto il loro mandato”. Un fatto è certo. Le cinque liste in lizza saranno tutte rappresentate, a prescindere, nel nuovo consiglio provinciale di Latina. Se a decidere fossero stati i cittadini, sarebbe stata cosa buona e… giusta.
Saverio Forte