MINTURNO – Continua l’iniziativa ideata da Filippo Ciufo, promotore di giustizia, per convincere il Ministro dell’Istruzione Marco Bussetti a emanare una legge per la stabilizzazione degli insegnati precari.
“I docenti precari – spiega Ciufo – scrivono al Dott. Bussetti Marco, Ministro dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca chiedendo che sia emanata una legge per la nomina a tempo indeterminato di tutti gli insegnanti precari che, compreso il prossimo anno scolastico 2019/2020, abbiano avuto più incarichi annuali su posti vacanti e disponibili, oppure supplenze per un certo numero di mesi. Nella richiesta è stato fatto riferimento alla sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea (terza sezione) del 26/11/2014 in cui sono evidenziate le disparità esistenti tra lavoratori pubblici e insegnanti precari della scuola statale.
Inoltre, è evidenziato che l’art.4-bis della legge di conversione del Decreto dignità (legge 96/18) ha abrogato il comma 131 dell’art.1 della legge 13 luglio 2015 n.107 (Riforma della Buona scuola), norma che stabiliva, del 1° settembre 2016, il divieto di superare la durata complessiva di 36 mesi, anche non continuativi, per i contratti di lavoro a tempo determinato, stipulati con il personale decente presso le istituzioni scolastiche statali.
E’stato, inoltre, puntualizzato che l’art.1 del predetto Decreto dignità ha ridotto da 36 a 24 mesi il tempo di durata massima dei contratti di lavoro a tempo determinato, senza contemplare quelli della scuola statale. Inoltre hanno affermato che sarebbe opportuno assicurare agli studenti la continuità didattica degli insegnanti con esperienza pluriennale alle spalle, concludendo la richiesta al Ministro in questi termini: “in modo da rendere giustizia agli insegnanti precari della scuola statale.”
La richiesta è stata resa nota a un consistente numero di interessati, poiché un promotore di giustizia ha spedito una bozza di richiesta a oltre 1500 dirigenti scolastici della scuola statale pregandoli di renderla nota agli insegnanti precari della loro scuola con il seguente invito: “Se sei insegnante precario della scuola statale, invia subito una richiesta simile a quella di un tuo collega qui di seguito riportata, al fine di essere in molti a sperare in un esito favorevole.”
Ora la questione è in mano alla politica e chissà se sarà fatta veramente giustizia come viene auspicata in modo massiccio.
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