VENTOTENE – La stagione turistica sta per prendere il via, l’impianto di dissalazione non funziona come dovrebbe, l’acqua che fuoriesce dai rubinetti ha un colore simile al marrone ed il sindaco di Ventotene Gerardo Santomauro litiga ferocemente con il TG1. Il servizio (che alleghiamo in calce all’articolo) è andato in onda nell’edizione delle 20 del 9 aprile scorso – la prima importante della rete ammiraglia della Rai – e l’inviata Carlotta Mannu aveva messo in evidenza gli sforzi di Aqualatina di dissalare l’acqua del mare per renderla potabile con la contestata entrata in funzione sulla seconda isola pontina di un impianto in grado di fornire il prezioso liquido a 6 mila persone “con risparmi notevoli rispetto alla nave cisterna”. Tutto bene? Neanche per idea. Il suo disappunto e rammarico il sindaco notaio l’ha espresso in una lettera aperta al direttore del Tg 1 Giuseppe Carboni.
LA LETTERA DEL SINDACO. La lettera è ricca di accuse – a dire del sindaco di Ventotene – nei confronti di Acqualatina per le presunte falsità che avrebbe raccontato nel servizio. E il comune? Non sarebbe stato neanche contattato. “Avrebbe potuto farlo – scrive Santomauro nella lettera al direttore Carboni – e chiederci se l’amministrazione comunale si ritenesse o meno soddisfatta dell’installazione e del funzionamento dell’impianto di dissalazione. Dall’ottobre scorso, a causa della pessima qualità dell’acqua che fuoriesce dai rubinetti delle utenze pubbliche e private, è stato necessario adottare un’ordinanza che ha vietato l’uso dell’acqua per usi domestici e per il consumo umano. Sono facilmente immaginabili i danni in termini economici a carico di molti cittadini, soprattutto quelli meno abbienti, costretti ad acquistare acqua in bottiglia per bere e per cucinare e finanche per lavarsi. Non sono ad oggi prevedibili i danni per la salute delle persone, che hanno il fondato timore di patire gravi conseguenze a causa di un prolungato utilizzo di acqua non potabile. Ciò avviene – scrive Santomauro – perché l’acqua che fuoriesce dal dissalatore non è mineralizzata a dovere. Quindi, non è vero che l’acqua dissalata viene immessa nell’impianto arricchita di componenti minerali necessari alla salute”. Il comune di Ventotene parla di inesattezze nel servizio del TG 1 e rispolvera la documentazione fotografica e le riprese subacquee “che testimoniano che la salamoia viene scaricata in mare non al largo, bensì a ridosso della diga foranea all’interno dei massi posti a protezione della stessa, con le immaginabili ripercussioni a danno della fauna e della flora marina, che, come giustamente detto nel servizio, “mal ne tollerano la salinità, dieci volte superiore a quella del mare”. E ancora Santomauro, un fiume in piena di accuse: “Viene poi volutamente omesso e sottaciuto che l’opera di presa del dissalatore, per ragioni difficilmente comprensibili, è stata posizionata nel porto, che è notoriamente il luogo dove l’acqua è meno salubre e pulita”. La conclusione è salomonica: “Sia chiaro, l’Amministrazione comunale di Ventotene non è contraria al dissalatore, ma chiede di essere coinvolta nelle scelte che riguardano l’individuazione della corretta ubicazione degli impianti e nella fase del controllo scientifico della qualità dell’acqua, nella massima tutela della salute di tutti gli isolani e dei turisti che frequentano l’isola. Abbiamo cercato di contrastare in ogni modo questa operazione, così come è stata condotta, poiché alla luce dei fatti non sembra essere qualificata dal principale interesse diffuso della collettività isolana, certamente sensibile e propensa al tema della riduzione dei costi di approvvigionamento della risorsa idrica, purché questo non si traduca nei fatti, come sta accadendo, in un grave attentato alla salute dei cittadini e alla qualità dell’ambiente, tanto più se si considera che da oltre vent’anni le bellezze naturali dell’isola sono oggetto di specifica tutela prevista per le Aree Marine Protette”.
IL COMMENTO DELL’ON. TRANO. Sul caso è intervenuto anche il deputato del Movimento 5 Stelle Raffaele Trano, che interesserà nei prossimi giorni la commissione di vigilanza Rai. “L’informazione – si legge nella nota – si piega alle logiche di un’azienda privata e diventa a senso unico. È quanto accaduto nei giorni scorsi durante un servizio mandato in onda dal Tg1 Rai a firma della giornalista Carlotta Mannu. È ampiamente noto come Acqualatina inondi le pagine dei giornali e dei siti internet con proprie pubblicità. È una società privata e può farlo, anche se lo trovo eticamente poco edificante dal momento che la maggioranza delle sue quote sono in possesso di un socio pubblico (l’Ato 4) e le sue entrate provengono dagli utenti, al fine di svolgere un servizio pubblico. Altro è quanto accaduto nel palinsesto dell’ammiraglia dell’informazione Rai. Immagini, interviste e testo della narrazione – spiega il deputato Raffaele Trano – enfatizzano l’economicità della soluzione del dissalatore, basandosi unicamente sui pareri rilasciati da un intervistato che rimane anonimo al pubblico, probabilmente un tecnico, ed il neo amministratore di Acqualatina Marco Lombardo. Se e quali altre fonti abbiano concorso alla redazione delle tesi sostenute dalla giornalista non si evince. Dalle immagini di cui sono invece venuto in possesso, in molte case arriva acqua marrone e le analisi in possesso dell’amministrazione comunale di Ventotene non sono certo confortanti. È chiarissima ed allo stesso tempo gravissima invece l’assenza di contraddittorio con chi sostiene la dannosità del dissalatore ed ha prodotto, con il contributo di testate giornalistiche nazionali, spunti importanti a sostegno delle proprie tesi. Trovo sinceramente sconcertante che proprio la rete di punta della Rai sia venuta meno al suo compito. Non si fa alcun cenno a studi ambientali contrari all’istallazione, né agli effetti creati nella distribuzione dell’acqua sulle tubature. Nessun riferimento ad un’isola con un’area marina dove vaste zone sono a tutela integrale lasciata senz’acqua il giorno di Ferragosto, nel clou della stagione turistica, con i fornai costretti a fare il pane con l’acqua minerale. Una realtà drammatica che il sindaco di Ventotene ha segnalato ad ottobre 2018 vietando il consumo per uso umano e domestico e che ho potuto constatare io stesso questa estate durante la mia visita a Ventotene. Imbarazzante poi che non sia stata data la possibilità di intervenire al sindaco, responsabile per legge della condizione di salute della popolazione del suo territorio, o quantomeno ad un esperto da lui indicato. L’intero servizio sembra invece concepito come uno spot propedeutico a ripetere l’esperimento sull’isola di Ponza, senza, anche in questo caso, entrare nelle specifiche tecniche del territorio. Correttezza e trasparenza sono i cardini del sistema dell’informazione. Attraverso il nostro sottosegretario Vito Crimi il governo Conte si è adoperato fin dal suo insediamento perché questi canoni siano rispettati, nel servizio reso da tutte le testate giornalistiche. Continueremo a batterci perché nessuno possa influenzare, in modo più o meno subdolo, le opinioni”.
VIDEO Il servizio andato in onda al TG1