FORMIA – Il barometro continua ancora ad indicare nuvoloso nei rapporti all’interno della maggioranza civica che sostiene il sindaco di Formia Paola Villa. Il rinnovo del consiglio provinciale ha lasciato una scia di feriti e morti e – come si paventava – il coordinatore della lista Formia città in comune, Enrico D’Angelis, si è presentato dimissionario l’altra sera ad una riunione di maggioranza per fare il punto su alcune questioni dell’agenda amministrativa. D’Angelis era stato chiaro: se non ci sarà una verifica, a prescindere dal voto per l’elezione del nuovo consiglio comunale, di natura politico-programmatica ed amministrativa non ho problemi – aveva annunciato in tutte le lingue e dialetti del mondo – mi faccio da parte.
Il coordinatore di “Formia città in comune” poi aveva gridato allo scandalo sui numerosi franchi tiratori, tra gli otto e i nove, che avevano sabotato la possibile elezione nell’assemblea di via Condotta del candidato ufficiale della maggioranza formiana, Giovanni Costa, in lizza nel listone delle “Civiche Pontine”. Questa clamorosa emorragia di voti aveva motivato D’Angelis a chiedere di “fermarci”, la richiesta non è stata accolta dai vertici della stessa amministrazione comunale e da qui la decisione di presentarsi dimissionario da ruolo di coordinatore di una delle quattro “gambe” della coalizione che ha sostenuto l’elezione del sindaco di Formia Paola Villa. Ma c’è di più. D’Angelis aveva chiesto l’istituzione di una cabina di regia, squisitamente sul piano politico, che sostenesse, dall’esterno, l’azione amministrativa, complicata, della Giunta e del primo cittadino. E anche questa legittima istanza, un mero gesto di collaborazione e di bona volontà, è finita nel vuoto con D’Angelis che ha capito che la sua iniziativa aveva ormai i giorni contati dopo un mandato di poco più di otto mesi.
“Mi ha creato tanto dispiacere – aveva commentato D’Angelis – che nessuno avesse capito l’importanza, negativa, di quanto avvenuto domenica 31 marzo. La componente di “Ripartiamo Insieme” almeno era stata chiara e aveva fatto sapere di aver deciso di dirottare il sostegno elettorale a favore del candidato di Forza Italia (Luigi Coscione) nel vicino comune di Gaeta. Ma sono mancati altri voti al candidato ufficiale della maggioranza e tutti hanno pensato a nascondersi piuttosto che spiegare”.
E cosa è successo dopo la dichiarazione di dimettersi da parte di D’Angelis? Nessuno avrebbe mosso un dito, tranne che il suo capogruppo consiliare, Daniele Nardella che ha proposto prima il ritiro delle dimissioni e poi ha chiesto a D’Angelis di “congelarle” per un periodo che non dovrebbe andare oltre Pasqua. Insomma per una settimana. Nardella intelligentemente ha capito che l’accettazione delle dimissioni di D’Angelis sarebbe stata la liquidazione del gruppo consiliare con la conseguente scelta dei suoi componenti – sono ritenuti gli autori dell’omicidio politico-elettorale ai danni del candidato alla Provincia Giovanni Costa – di accasarsi altrove o di dichiararsi indipendenti all’interno della stessa maggioranza. E invece l’obiettivo è temporeggiare anche perchè la maggioranza al momento non ha argomenti per distrarsi. Incombono l’approvazione del rendiconto dell’esercizio finanziario 2018 a fine aprile, le risposte da fornire al gruppo consiliare della Lega sulla scelta e sulla gestione del personale da parte dell’amministratore unico della Formia Rifiuti zero Raphael Rossi e, poi, la gestione, delicatissima, dell’emergenza bomba rinvenuta in un cantiere edile nel quartiere di Rio Fresco Scaccciagalline.
Saverio Forte