TERRACINA – Una tappa, soffiata a Sabaudia, che non è stata a rischio neppure all’indomani della drammatica tromba d’aria che a fine ottobre avrebbe piegato la resistenza qualsiasi città. E invece Terracina è pronta ad ospitare la quinta tappa del 102° d’Italia di ciclismo, di 140 chilometri, il prossimo 15 maggio. Parola del sindaco Nicola Procaccini. E’ stata preparata con dovizia di particolari l’aula consiliare del comune che, alla presenza della Giunta al gran completo e di tanti consiglieri comunali, ha ospitato la conferenza stampa di presentazione del ritorno all’ombra di Monte Giove della carovana rosa. Lo farà a distanza di 19 anni e per la quarta volta nella storia di un evento che sarà seguito da 900 milioni di spettatori attraverso 179 televisioni collegate.
Il sindaco di Terracina Procaccini ha voluto al suo fianco, tra gli altri, l’assessore al turismo Barbara Cerilli, il delegato allo Sport Stefano Alla, il presidente della federciclismo Massimo Saurini, dall’ex ciclista professionista Gigi Sgarbozza e, naturalmente, dal patron del Trofeo Falcone Tiziano Testa, per ribadire come la città, approntando in maniera sinergica un ricco calendario di eventi e manifestazioni, intenda affidarsi al ciclismo e alla sua vasta platea televisiva per affermare definitivamente la sua già buona immagine turistica.
Sul piano squisitamente la tappa arriverà da Frascati e la carovana dovrebbe arrivare a Terracina intorno alle 16. Percorrerà via Roma sino alla spiaggia di Levante per poi affrontare un circuito cittadino che comprende il lungomare di quattro chilometri di lungomare Circeo, un tratto della Pontina per poi tornare sull’Appia. E’ facile prevdere che la tappa, pianeggiante, possa concludersi con un volatone sempre in via Roma davanti le poste centrali. Questa tappa rievocherà una delle tragedie che hanno funestato il Giro d’Italia nelle sue prime 101 edizioni: 50 anni fa moriva a Terracina, in occasione dell’arrivo di una tappa della corsa rosa, il giovanissimo Giancarlo Manzi a causa del crollo di una tri-buna su cui si trovava.
“Stiamo mettendo a punto il calendario degli eventi e manifestazioni di avvicinamento al 15 maggio in cui protagonista sarà il ciclismo ma non solo – hanno dichiarato consigliere delegato Stefano Alla e l’assessore Barbara Cerilli -L’organizzazione anche di concerti e momenti conviviali saranno l’occasione affinché tutta la cittadinanza partecipi at-tivamente. Abbiamo in mente anche un concorso per il balcone più bello e la vetrina più bella rivolto a coloro che aderi-ranno all’invito di addobbare a tema i loro spazi, ovviamente di colore rosa”. Il prossimo Giro d’Italia di ciclismo, tutto sommato, per tre giorni farà felici tanti appassionati e tifosi residenti nel basso Lazio. La corsa rosa partirà da Bologna sabato 11 maggio e si concluderà nell’Arena di Verona domenica 2 giugno, giorno della festa della Repubblica. Se l’ultima volta della corsa rosa ai Castelli risale alla 5° tappa dell’edizione del Giro 2007, vinto dall’abruzzese Danilo Di Luca, che portò il Giro da Teano appunto a Frascati, a Terracina il Giro manca appunto dall’edizione del 2000, quello del Giubileo, scattato da piazza San Pietro a Roma. Il Giro arrivò a Terracina il 14 maggio, era la seconda tappa , di 125 chilometri, vinta, dopo uno spettacolare sprint, da Ivan Quaranta mentre la maglia rosa fu indossata da Mario Cipollini. Il giorno dopo il Giro, vinto a Milano da Stefano Garzelli, attraversò il sud-pontino e quella terza tappa si concluse, in provincia di Caserta, a Maddaloni.
In precedenza il Giro d’Italia aveva fatto tappa a Terracina il 20 maggio 1983 e ad ag-giudicarsi lo sprint fu sempre, al termine di una spettacolare volata, Guidone Bontempi della Carrera. Quel giro fu vinto dal campione del mondo in carica Giuseppe Saronni. E torniamo all’attualità. La sesta tappa del Giro 2019 partirà da Cassino con destinazione finale San Giovanni Rotondo, il ciclismo simbolicamente unirà la tradizione storica e religiosa Benedettina con devozione per San Pio da Pietralcina. L’ultima volta del Giro nella città martire è pressoché recente: era il 15 maggio 2014 quando, a 70 anni esatti dai devastanti bombardamenti alleati, il 23enne australiano Michael Mat-thews si aggiudicò la sesta tappa, la più lunga, 257 chilometri, che portò la carovana da Sassano, in provincia di Salerno, nel piazzale dell’Abbazia di Montecassino dopo uno spettacolare arrivo in salita. Mattheues regolò allo sprint il belga Tim Wellens, il connazionale Cadel Evans e l’italiano Matteo Rabottini. Quell’edizione del Giro fu dominata dal colombiano Nairo Quintana sul connazionale Rigoberto Uran Uran.
Saverio Forte