PONZA – Per molti di loro, esattamente 15, la Procura regionale presso la Corte dei Conti recentemente, attraverso il Gruppo di Formia della Guardia di Finanza, ha disposto il giudizio per danno erariale o “danno da disservizio” paventando la restituzione di oltre cinque milioni di euro. Il Tribunale di Latina ora ha disposto invece di non doversi procedere nei confronti dei 31 imputati che finirono nei guai nel settembre 2011 nell’ambito dello scandalo che, relativo alla gestione a tavolino di diversi appalti promossi dal comune di Ponza, decapitò gli allora vertici dell’amministrazione comunale della principale isola pontina.
Il primo collegio penale – presieduto dal giudice Gianluca Soana, a latere Fabio Velardi e Beatrice Bernabei – ha disposto la prescrizione per 35 capi d’imputazione che sono datati nel tempo, alcuni risalgono al 2003 e, dunque, sono oggetto ora di prescrizione. Possono tirare, dunque, un sospiro di sollievo l’ex sindaco Rosario Pompeo Porzio, Gaetano Feola, Ettore Di Meglio, Daniele Vitiello, Fausto Balzano, Pasqualino De Tata, Mario Pesce, Francesco Schiano, Silverio Capone, Lucia Anna Vitiello, Daniele Vitiello, Carlo Marcone, Giovanni Cerosimo, Pietro Iozzi, Luca Mazzella, Gianni Beniamino, Antonio Centineo, Silvio e Gabriele Lieto, Pietro Merluzzi, Rodolfo Violo, Paolo Morelli, Vito Di Scala, Emanuele Fatone, Luigino Staccone, Gaspare Morgante, Ida Mastrangelo, Pompeo Scotti, Antonio Feola, Giuseppe Mazzella e Gianni Beniamino.
Il sostituto procuratore Olimpia Monaco chiese ed ottenne nel settembre di otto anni dal Gip del Tribunale di Latina l’emissione di alcune ordinanze di custodia per quella che aveva definito un’organizzazione criminale decidere le sorti di appalti riguardanti l’apposizione delle reti sulla falesia di Chiaia di Luna, l’acquisto di due cisterne per il depuratore e dei climatizzatori negli uffici del Comune, gli affidamenti per le illuminazioni del porto di Ponza,degli edifici comunali e della frazione de Le Forna. Fu un colpo letale allora all’amministrazione comunale che, guidata dal sindaco Porzio, dovette dimettersi in blocco. Ma non è finita. Lo stesso Tribunale di Latina ha disposto che il processo dovrà proseguire per l’ex sindaco Porzio, Fausto Balzano, Pasqualino De Tata, Mario Pesce, Francesco Schiano, Silverio Capone, Pietro Iozzi, Luca Mazzella ed Antonio Avellino relativamente a cinque capi d’imputazione con le ipotesi di reato di concussione, turbativa d’asta e associazione a delinquere. Il Tribunale di Latina, come richiesto dalla difesa, ha dichiarato la nulla della richiesta e del relativo decreto di rinvio a giudizio nei confronti di Paolo Fea “in quanto sono privi dell’imputazione richiesta”. E pertanto, stralciando la posizione dell’indagato, ha rimesso gli atti al sostituto Procuratore Valerio De Luca.
Il dibattimento proseguirà il 19 giugno ma il collegio difensivo, composto dagli avvocati Dino Lucchetti, Nicola Madia, Renato Archidiacono, Luca Scipione e Vincenzo Macari, attenderà la fine dell’anno quando la prescrizione sarà pressochè totale anche per le altre ipotesi di reato.
Saverio Forte