MINTURNO – Si sono incatenati questa mattina per protestare contro il mancato rilascio delle autorizzazioni per il noleggio di attrezzature balneari. Tommaso Cicatelli e Tony D’Acunto hanno compiuto un gesto estremo per chiedere “il diritto di lavorare degnamente”. Dal 2009 hanno avuto la concessione di un tratto di marciapiede sul lungomare, dove posizionare le proprie attrezzature nei pressi di spiagge libere (Cicatelli nel tratto compreso tra il Lido Gabbiano e Lido Mario, D’Acunto di fronte l’ex Sieci). Ma quest’anno le autorizzazioni ottenute in passato, sempre con molta difficoltà, raccontano, non arrivano. Né questa mattina, dicono i due, nessun amministratore ha voluto sentito le loro ragioni.
“Il lavoro è un diritto – si legge in un foglio scritto per l’occasione – Ho cercato con gli anni di rifarmi una vita, educando i miei figli e guardando avanti. Mio figlio noleggia ombrelloni per coloro che praticano la spiaggia libera davanti all’area Sieci, proprio dove stanno per realizzare una piattaforma, una passeggiata di diverse centinaia di metri quadrati. Vado avanti e indietro per i vari uffici comunali per avere questa autorizzazione per noleggiare gli ombrelloni per il 2015.
Non so se altri abbiano o meno progetti su questa area, ma mio figlio ha investito e creduto in me e in questo progetto e infatti è da 6 anni che svolgiamo questo lavoro. Ci sono chioschi che si trasformano e che noleggiano ombrelloni. Io e mia figlia non abbiamo altre entrate e non chiediamo che di poter lavorare senza elemosinare una possibilità e perdere anche la nostra dignità”.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Minturno per porre termine alla protesta.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.