GAETA – Il comune ammette il problema ma tende a ridimensionarne la portata ma a Gaeta potrebbe scoppiare un’emergenza rifiuti nelle fasi iniziali del lungo ponte pasquale, del 25 aprile e del 1 maggio. Sono ormai cinque giorni che l’organico e la frazione secca dell’indifferenziata non vengono smaltiti presso il Centro Servizi Ambientali di Castelforte che ha sbarrato i suoi ingressi ai mezzi della Ecocar, la società di Roma che, destinataria di due interdittive antimafia e del provvedimento della Prefettura di Latina di gestione controllata, gestisce il servizio del ciclo dei rifiuti a Gaeta.
Il Csa di Castelforte ha inviato una dura posta elettronica certificata al servizio igiene e bilancio del comune di Gaeta per giustificare il suo comportamento, dettato – si legge – da un comportamento inadempiente della Ecocar diventato debitore di una somma che sfiora i 500mila relativamente ai costi sostenuti dal Csa per lo smaltimento dell’organico e della frazione secca dell’indifferenziata. Il Centro servizi ambientale si è rivolto anche al sindaco Cosmo Mitrano e all’assessore all’igiene De Simone chiedendo al comune di Gaeta di far fronte alle incombenze debitorie nel frattempo maturate dalla Ecocar. Ma gli interessati sono stati inflessibili: l’onore di regolarizzare i pagamenti al centro di trattamento meccanico di Castelforte spetta soltanto alla società appaltatrice del servizio che peraltro regolarmente riceve i mandati di pagamento ogni mese.
Ma dove la EcoCar sta smaltendo l’organico e la frazione secca dell’indifferenziato? Al sindaco Mitrano e all’assessore De Simone non interessa. Le priorità che sono in cima ai pensieri dell’amministrazione gaetana sono duplici: i fornitori, seppur indiretti, del comune vengano pagati e la città, nelle fasi iniziali della stagione turistica e del ponte Pasquale, non subisca le conseguenze in termini igienico-sanitari.
Intanto un analogo problema lo deve affrontare il comune di San Cosma e Damiano che, a differenza di quello di Castelforte (impegnato a regolarizzare i suoi pagamenti arretrati) a fine mese dovrà approvare un debito fuori bilancio per liquidare alla società madre del Csa, la ditta “Ambroselli Maria Assunta” di Castelforte, i canoni pregressi per lo smaltimento, presso lo stesso centro servizi ambientali, dei rifiuti soli urbani. Sono aumentati rispetto alle previsioni non tanto per l’aumento demografico – come aveva evidenziato il sindaco Franco Taddeo – quanto per l’impossibilità di tanti cittadini sancosimesi (soprattutto nelle contrade periferiche) di conferire i rifiuti nel vicino comune di Minturno a causa del concomitante avvio della raccolta differenziata.
Saverio Forte