FORMIA – Torna ad essere un uomo completamente libero Gustavo Bardellino, il 29enne nipote dei boss dell’omonimo clan di camorra Antonio ed Ernesto, raggiunto il 19 marzo scorso da un’ordinanza di custodia cautelare che, emessa dal Gip del Tribunale di Cassino Salvatore Scalera su richiesta del sostituto procuratore Maria Beatrice Siravo, gli venne notificata dagli agenti del commissariato di Polizia di Formia con le ipotesi accusatori di stalking e lesioni personali aggravate relativamente alla presunta e violenta aggressione di cui sarebbe stata vittima lo scorso 20 gennaio, all’interno di un ristorante del centro cittadino, l’ex fidanzata di 24 anni di nazionalità venezuelana.
Bardellino, che si trovava ai domiciliari presso la sua abitazione in pieno centro a Formia, ha avuto la revoca totale della misura cautelare grazie al pronunciamento, avvenuto nella tarda serata di mercoledì, da parte del Tribunale del Riesame di Roma ( presidente Filippo Steidl, giudici a latere Debora Sulpizi e Roberta Conforti) che ha accolto così integralmente l’impugnazione proposta dei legali difensori (gli avvocati Pasquale Cardillo Cupo e Giovanni Cantelli) e ha così annullato l’ordinanza di misura cautelare emessa dal Gip Scalera. L’ordinanza è stata interamente annullata – secondo quanto hanno riferito i legali di Bardellino jr – per l’assenza dei gravi indizi di colpevolezza nei suoi riguardi. I giudici del Tribunale della Libertà hanno definito, per certi versi, inattendibile la versione resa agli inquirenti dall’ex fidanzata del 29enne e ritenuta presunta persona offesa.
Nella denuncia si parlò di calci e pugni da provocare alla donna ferite e traumi giudicati guaribili in ben 40 giorni, un comportamento violento condito anche una frase dal chiaro carattere intimidatorio: “Te ne devi andare da Formia”. Le successive dichiarazioni rese in una denuncia querela da parte dell’ex fidanzata di Bardellino, che aveva ripercorso un rapporto costellato da aggressioni e intimidazioni nate quasi sempre per futili motivi, motivarono la Procura ad emettere un provvedimento restrittivo. Il Riesame nel corso dell’udienza camerale del 23 aprile ha accolto il ricorso della difesa di Gustavo Bardellino: la versione resa sui fatti dalla donna sarebbe stata ribaltata dalle sue stesse amiche, le stesse che erano con lei in un ristorante di Largo Paone al momento della presunta aggressione.
In più a difesa di Bardellino sono stati raccolti messaggi sms, audio e whatsapp, inviati dalla donna all’indagato prima, durante e dopo i fatti e depositati dalla difesa nel corso dell’udienza davanti il Riesame Gustavo Bardellino, tornato in liberà senza alcun vincolo, ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Ho vissuto con grande sofferenza questa assurda vicenda che mi ha colpito in questo mese; non tanto per essere stato arrestato per la prima volta nella mia vita, ma per aver dovuto subire in silenzio una calunnia così vigliacca studiata a tavolino, ovvero quella di avere picchiato e perseguitato una donna. Sono sempre stato fiducioso che la magistratura avrebbe saputo difendersi dall’inganno messo in piedi: del resto la storia era talmente surreale e piena di contraddizioni che non sarebbe mai potuta durare. La mia accusatrice aveva chiaramente dimenticato i messaggi di amore che mi inviava nel periodo in cui sarebbe stata perseguitata, ai quali replicavo chiedendo di essere lasciato in pace; aveva dimenticato i vocali, i messaggi minacciosi ed offensivi e le aggressioni fisiche rivolte alla mia nuova compagna ed a tutte le mie amiche con cui “osavo” parlare, minacciandole persino di ritorsioni millantando di poter contare sull’impunità garantitale dai suoi corteggiatori appartenenti alle forze dell’ordine, così come dichiarato a verbale da una delle sue stesse amiche, poi diventata vittima della sua ossessiva gelosia; aveva dimenticato le richieste di denaro rivolte a me ed ai miei familiari con i messaggi, minacciando di modificare la sua versione alla Polizia (modificata per ben tre volte), poi smentita peraltro da tutti i presenti. Non posso che ringraziare i miei avvocati, Pasquale Cardillo Cupo e Giovanni Cantelli, che hanno dimostrato, ancora una volta, grande professionalità onorando la loro categoria professionale, senza lasciarsi in alcun modo sfiorare dalle pressioni e dal clamore di una vicenda falsa e inesistente, in grado di intimorire e far soccombere solo i più deboli e sprovveduti. Del resto è la bugia a dover essere gridata per essere creduta, la verità invece arriva da sola”.
Gustavo Bardellino ora ha deciso di ricorrere alle carte bollate preannunciando che denuncerà l’ex fidanzata per calunnia e “per lo stalking perenne e continuo con cui mi ha perseguitato in questi ultimi anni. Auspico che anche le altre ragazze, vittime delle sue vili aggressioni e persecuzioni per il solo fatto di aver osato salutarmi o di aver postato sui social una foto in mia compagnia, possano presto presentare una circostanziata denuncia su quanto subito dalla ragazza così come già dichiarato dalle stesse in questa fase.”
Saverio Forte