FORMIA – Il conto alla rovescia è iniziato e la settimana di passione, che culminerà domenica con le attese e delicate operazioni di despolettamento e rimozione del residuato bellico rinvenuto in perfette condizioni all’interno di un cantiere edile nel quartiere di Rio Fresco Scacciagalline, a Formia è iniziata sul fronte di una delle criticità più temute, quella dell’assistenza sanitaria. Un piano di gestione dell’emergenza ospedaliera, varato dall’Asl di Latina e dalla Regione Lazio, è scattato con il blocco dei ricoveri programmati da tempo (in elezione) presso l’ospedale “Dono Svizzero” di Formia per le unità di ostetricia, ginecologia, di pediatria e del nido.
Di conseguenza la direzione generale dell’Azienda sanitaria pontina ha ufficializzato un piano di delocalizzazione dei ricoverati non dimissibili che, iniziato domenica, terminerà sabato 4 maggio: sono trasferiti all’ospedale “San Giovanni Di Dio” di Fondi i pazienti ospiti della rianimazione, della pediatria, del nido e dell’ostetricia e della ginecologia, quelli di chirurgia e medicina saranno sistemati presso l’ospedale “Fiorini” di Terracina e la clinica “Casa del sole” di Formia mentre i pazienti della cardiologia, della terapia intensiva e dell’Spdc (servizio prevenzione diagnosi e cura) sono delocalizzati all’ospesale Santa Maria Goretti di Latina. L’Asl ha anche reso noto che da martedì 29 aprile ci sarà la sospensione dei ricoveri attraverso il pronto soccorso dell’ospedale di Formia che con la cessazione dell’accettazione dei pazienti, di fatto, chiuderà i battenti nella giornata di sabato. Contemporaneamente saranno attivati due ambulatori, chiamati “Ambufest” presso gli ospedali di Gaeta in via Salita dei Capuccini e in via degli Eroi di Minturno. L’ospedale “Dono Svizzero”, che sarà off limits per la prima volta in 60 anni da quando è stato realizzato, riprenderà le proprie attività di routine nella giornata di lunedì mentre si dovrà attendere martedì per la ripresa dei ricoveri presso il reparto di pediatria. L’Asl ha anche annunciato il varo del servizio di trasporto intraospedaliero dei pazienti ai reparti di degenza di Formia.
Il sindaco Paola Villa aveva lanciato un appello alla comunità a collaborare attraverso un avviso che domenica era stato letto – lo sarà per l’intera settimana – dai parroci della città al termine delle celebrazioni eucaristiche. I cittadini interessati da questa storica ed inedita evacuazione saranno ben 16mila; dovranno lasciare le proprie case e attività economiche ed imprenditoriali “dalle 7 ed entro le 10 del mattino di domenica 5 maggio”. Saranno sistemati presso due punti di accoglienza attivi dalle 7 di domenica mattina, presso il Molo Vespucci e la palestra coperta dell’istituto per geometri “Tallini” nella frazione orientale di Penitro. Ad accoglierli ci saranno i volontari della protezione civile e della Croce Rossa Italiana. Il traffico ferroviario dalle 7.45 alle 17 sarà sospeso tra le stazioni di Monte San Biagio e Sessa Aurunca. I convogli di lunga percorrenza verranno deviati e non effettueranno le fermate intermedie previste tra Roma e Aversa, mentre quelli regionali viaggeranno solo nelle tratte Roma-Monte San Biagio e Sessa Aurunca-Napoli.
Cambierà – come detto – anche la gestione dei collegamenti marittimi da Molo Azzurra di Formia da e per le isole di Ponza e Ventotene. Ecco gli orari delle corse confermate: unità veloce Ponza-Gaeta e nave Formia-Ponza-Ventotene alle 6, unità veloce Ventotene-Gaeta alle 9, unità veloce Gaeta-Ponza alle 14.30, nave Ponza-Formia e Ventotene-Formia alle 16, unità veloce Gaeta-Ventotene alle 18, nave Formia-Ponza alle 19. Il comune di Formia intanto ha reso l’attivazione di un numero di cellulare (351-8141904), di un’email (emergenzaordigno@comune.formia.lt.it) e di indirizzo web (htttps://bit.ly/2vms4ng) per chiedere informazioni e segnalazioni.
Saverio Forte