GAETA – Passato, presente e futuro non devono contrapporsi tra di loro. Anzi devono formare un cammino evolutivo e creativo, insegnare a scoprire come anche antichi ruderi abbiano ospitato un tempo storie di persone e di comunità. Possono essere questi, in sostanza, gli elementi comuni denominatori di un’inedita fatica letteraria ma anche storiografica di cui sono gli assoluti ed encomiabili protagonisti alcuni “giovani volontari” di Gaeta che hanno soltanto un grande difetto, essere innamorati della loro città e, in particolare, del loro quartiere, quello de La Piaja. Hanno deciso di costituirsi in un’associazione culturale, “Golfo Eventi” che, fondata nel 2012 con l’intento di organizzare eventi a carattere culturale, musicale e ricreativo (su tutti “Piaja in festa”), è andata decisamente oltre.
Ha pubblicato, attraverso l’apporto prezioso di Passerino Editore, un libro il cui titolo è già un programma: “Viaggio nel tempo nel quartiere la Piaja”, Effettua un simbolico viaggio nel tempo e nei luoghi alla scoperta della storia e dei beni artistici del quartiere de La Piaja, alcuni ancora oggi esistenti altri purtroppo distrutti dalla seconda Guerra Mondiale o comunque abbandonati all’incuria del tempo e agli atti vandalici. E così che l’apporto generoso e disinteressato del presidente dell’associazione “Golfo Eventi”, Giovanni Russo, del segretario Pasquale Falato, di Francesco Del Pozzone, di Carlo Di Nitto, di Agostino Di Mille, di Gianfranco Ortenzi, di Tiziana Pasciuto e di Giovanni Fantasia ha permesso a tanti gaetani e cittadini residenti negli altri centri del Golfo di scoprire (e, di conseguenza, ammirare) l’esistenza di autentici scrigni d’arte come tante cappelle e monasteri campestri, una chiesa intitolata a Sant’Ambrogio e finanche il “Palazzo degli Spiriti” all’interno del complesso dell’Ater “Gli Mazzamarieglie”.
Naturalmente questo studio – come tengono a sottolineare in questa intervista video il presidente dell’associazione Giovanni Russo ed il segretario Pasquale Falato – ha preso lo spunto cinque anni fa, dal settantesimo anniversario della Liberazione di Gaeta che ha dato il via ad un mirato percorso conoscitivo di quelle che erano e che sono le ricchezze del quartiere che rappresenta (o dovrebbe farlo) la “porta” di Gaeta.
Nel corso del secondo conflitto mondiale, l’antica Piaja e le località circostanti vennero completamente cancellate. Si tratta di un territorio abitato in prevalenza da agricoltori e pescatori e disseminato di beni di epoca romana e preromana, di conventi, chiese e cappelline. Nel secondo dopoguerra, il rione è stato praticamente ricostruito. Alcune aree archeologiche erano già state abbattute, le poche rimaste sono state distrutte per far posto alle industrie ed altre ancora inglobate all’interno di abitazioni. Quello che resta – e il testo lo documenta molto bene sotto il profilo fotografico – si trova in grave stato di rovina. Il rione de La Piaja non è più la periferia di Gaeta, bensì vuole essere (a ragione) il biglietto da visita della città. Bisogna, quindi, ripensare gli spazi cittadini anche nel quadro delle numerose iniziative per incoraggiare il turismo.
Lo studio del territorio rionale e delle località circostanti – reso possibile dalla qualificata collaborazione da esperti provenienti da vari settori (storici, architetti e ingegneri) – ha consentito già l’elaborazione di una lunga lista di beni, molti dei quali purtroppo scomparsi o abbandonati dall’incuria del tempo alla devastazione vandalica come, ad esempio, Forte Emilio. Se questa prima pubblicazione effettua un “focus” sulle aree e siti di interesse storico, culturale e religioso osservabili dal torrente Pontone (al confine dei comuni di Gaeta, Itri e Formia) passando per le località Arcella, Conca, La Piaja e Colle Sant’Agata, la seconda – di cui vi diamo cenno in anteprima – sarà concentrata su quelle interne (tra queste Longato, Casalarga, Arzano ed altre) e terminerà con alcuni cenni storici riguardanti gli avvenimenti accaduti nel rione durante il devastante assedio Sabaudo del 1860 e del 1861 e le due guerre mondiali.
Interviste video Giovanni Russo e Pasquale Falato, presidente e segretario associazione culturali “Golfo Eventi”
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