Formia / Evacuazione di 16mila persone e brillamento bomba: la cronaca della giornata [VIDEO]

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FORMIA – I problemi non sono mancati ma Formia, dopo tre ore di attesa e di alta tensione, è tornata ad essere, intorno alle 15 di oggi, una città normale. Sono terminate, infatti, le delicate operazioni a Formia di despolettamento e rimozione della bomba d’aereo che, rinvenuta il 15 marzo in un cantiere edile nel quartiere di Rio Fresco Scacciagalline, ha provocato l’inedita e storica evacuazione di oltre 16mila persone residenti in un raggio d’azione di 1800 metri dal luogo in cui è spuntato casualmente, dopo 75 anni esatti, il residuato bellico di fabbricazione inglese con un carico esplosivo di 230 chilogrammi di tritolo. Ma non è stata una passeggiata.

Le delicate fasi di disinnesco dell’ordigno e ma anche di sistemazione delle persone evacuate, coordinate personalmente a Latina dal Prefetto Maria Rosa Trio e, localmente, dal Centro operativo misto e da quello comunale, hanno dovuto fare i conti ben presto con la ‘resistenza’ di molti residenti, soprattutto nelle contrade periferiche, ad abbandonare le rispettive abitazione ma anche con le difficoltà degli operatori della Croce Rossa e della Protezione civile a far evacuare e trasferire persone anziane o con problemi di deambulazione. Le operazioni di disinnesco degli artificieri del 21° del reggimento Genio guastatori, agli ordini del Colonnello Giuseppe Schiariti, sono state sospese, poi, intorno alle 13. Era andato in blocco l’impianto di continuità dell’ospedale Dono Svizzero – evacuato per la prima volta nella sua sessantennale storia – e per la sua riattivazione è stato necessario l’ingresso di un tecnico dell’Asl nella zona rossa concordata dalla Prefettura. Gli artificieri, nonostante questo contrattempo ed una leggera ma fredda pioggia autunnale, hanno recuperato il tempo perduto e poco dopo le 15 hanno fatto tirare un sospiro ad un’intera città permettendo all’intero Golfo di tornare ad essere unito.

La bomba dell’aviazione inglese poco dopo le 16 veniva sistemata su un mezzo militare dell’Esercito e, superscortata, attraversava mezza provincia per essere fatta brillare in sicurezza, poco dopo le 18, nella cava “Barbetti” di Priverno [Clicca QUI per vedere il video dell’esplosione]. La riattivazione dell’energia elettrica e degli altri servizi primari ma anche il ripristino dei collegamenti stradali, ferroviari e marittimi permettevano a 16mila cittadini, soprattutto a tante persone non autosufficienti, di tornare a casa. Poteva così tirare un sospiro di sollievo il sindaco Paola Villa, soddisfatto davanti a taccuini e telecamere nella sala stampa insediata dal comune al piano terra del palazzo municipale di come Formia abbia potuto gestire e superare quest’altra emergenza mentre a fare i complimenti all’intera macchina organizzativa e alla task force del comune di Formia è stata il vice Prefetto vicario di Latina Vittoria Ciaramella

INTERVISTE Paola Villa, sindaco di Formia, e Vittoria Ciaramella, vice prefetto Vicario di Latina.

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Di buon mattino le fasi di disinnesco dell’ordigno bellico erano state illustrate nel cantiere edile di Rio dal bravo comandante del 21° del reggimento Genio guastatori di Caserta, il Colonnello Giuseppe Schiariti, Aveva previsto quattro ore. I suoi uomini, una dozzina, dislocati tra Formia e Priverno, sotto lo sguardo vigile del Prefetto di Latina Maria Rosa Trio, sono riusciti a fare meglio

INTERVISTA Colonnello Giuseppe Schiariti, Comandante 21° reggimento Genio Guastatori Caserta

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Formia è stata chiusa, dunque, per alcune ore. Nel 2005, in occasione del penultimo ritrovamento di un residuato bellico in via Pasquale Testa nel quartiere di Castellone, la città chiuse i battenti per… cinque giorni e le persone costrette ad abbandonare i propri tetti furono molto di meno, poco più di 5000. L’occasione, allora come adesso, è stata propizia per effettuare un’operazione ricordo e anche per consolidare – se mai ce ne fosse bisogno – una necessaria azione di solidarietà e di comunione. Tanti formiani evacuati hanno deciso di trascorrere un’inedita domenica in riva al mare, nel piazzale di Molo Vespucci, dove la speciale task force della Protezione regionale ha allestito uno dei due centri di accoglienza – l’altro è stato presso l’istituto per geometri “Tallini” nella frazione di Penitro – dove i sentimenti e le sensazioni degli sfollati di un giorno – come avviene in queste circostanze – sono stati i più disparati.

INTERVISTA cittadini sfollati

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Molti dei 16mila evacuati sono stati ospiti di familiari e amici sempre a Formia o hanno preferito lasciare la città per un giorno, pochi, per la verità, hanno deciso di rispondere all’invito del sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano promotore della sua “Giornata dell’accoglienza”. A Molo Vespucci, spazzato da un vento tutt’altro che primaverile, hanno operato tanti volontari e, tra questi, i macellai della Confcommercio e della federazione italiana cuochi , il cui menù, nonostante qualche disagio, è stato apprezzato…

INTERVISTA Chef Luigi Lombardi, Unione Regionale Cuochi Lazio

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