SPIGNO SATURNIA – Politica quale sinonimo di etica e correttezza ma anche azioni solidali e concretezza. Solo così si possono promuovere e vincere delle sfide, la prima della quale il prossimo 26 maggio mette in palio la futura guida, nei prossimi cinque anni, del palazzo municipale di Spigno Saturnia. C’erano finanche alcuni giovanissimi boy scout, gli stessi che avevano occupato sino a pochi minuti prima il centro polivalente di Piazza Canzana, in prima fila l’altra sera ad ascoltare, nella sua prima apparizione pubblica ad una settimana dalla sua “discesa in campo”, di Sergio Corelli, il 52enne apprezzato medico chirurgo (in servizio presso l’ospedale “Alfredo Fiorini” ma orgogliosamente originario della contrada, Capodacqua, in cui sorge l’omonima sorgente) che ha accettato la candidatura a sindaco per la lista “Uniti per Spigno”.
Si tratta di una coalizione che la pretesa, legittima, di rilanciare l’immagine e la fruibilità dell’ente-Comune dopo 11 mesi di sofferto commissariamento scaturito dalle dimissioni di diversi consiglieri comunali – alcuni in lizza con il dottor Corelli – che hanno sancito con un anno di anticipo la conclusione del mandato del sindaco Salvatore Vento, il sparring partner del medico chirurgo e segretario del Pd di Spigno in lizza nell’appuntamento elettorale del 26 maggio. Corelli parla a bassa voce ma questo atteggiamento non è sintomo di timidezza. Tutt’altro. Le idee sembra averle chiare quando, dopo aver ringraziato la sua “bellissima moglie” e i “miei due splendidi figli” ad accettare questa sfida, snocciola con successo nozioni di sociologia del lavoro che probabilmente ha assimilato nella sua apprezzata attività medico-professionale: “I candidati mi hanno pregato di candidarmi perché hanno riconosciuto in me quelle competenze in ambito relazionale in grado di fare squadra”.
E come avviene in una qualsiasi lista civica, di eterogenea estrazione politica, culturale ed ideologica, le diversità non mancano ma “io non le considero un problema – ha detto Corelli nelle fasi iniziali della sua presentazione – anzi rappresentano un valore aggiunto. La mia squadra ha deciso un metodo condiviso, è dotata di quella elasticità mentale e motivazionale per perseguire e raggiungere gli obiettivi del programma”. Nonostante abbia un background politico che ha permesso al suo partito, il Pd, di crescere nella piccola comunità di Spigno Saturnia, Corelli nel corso della presentazione della sua lista non ha mai citato il suo avversario all’appuntamento elettorale. Una strategia voluta che ha un obiettivo: far capire all’elettorato aurunco che la mozione di sfiducia a Salvatore Vento, camuffata il 25 giugno scorso dalle dimissioni di alcuni rappresentanti dell’allora maggioranza, è stato il capolinea di un percorso “pressochè ultimato”.
Si tratta di un concetto sottolineato e ribadito da tre esponenti che hanno fatto parte della maggioranza dell’ex sindaco Salvatore Vento, Raffaele e Marco Vento e Rodolfo Somma: “L’ultima amministrazione comunale non è terminata il 25 giugno 2018 ma volutamente tre anni prima, nel 2015, quando l’allora primo cittadino – il nome di Vento non è stato mai fatto – ha dimenticato di essere alla testa di squadra di persone”. Insomma ora – secondo “Uniti per Spigno” – si deve, si può voltare pagine anche perché il voto amministrativo del 26 maggio può rappresentare anche uno spartiacque – e Corelli lo ribadisce più volte nell’intervista video allegata – sul ruolo futuro del Comune di Spigno nello scacchiere politico-istituzionale del sud-pontino. Insomma una comunità politica e di persone che sa di dire la sua su tante questioni programmatiche che non hanno una valenza municipalistica ma comprensoriale. Corelli immagina, per esempio, che Spigno diventi la porta naturale del parco regionale dei Monti Aurunci e , per chi va arriva dall’entroterra e dunque dalla Provincia di Frosinone, dall’Autostrada del Sole e dall’alta velocità, della stessa Provincia di Latina. Lo ha sottolineato illustrando il suo programma elettorale che ha leva su dieci punti. Per realizzarli c’è bisogno naturalmente di un rilancio della macchina amministrativa dell’ente comune, l’unica che poi contribuire ad offrire risposte in tema di infrastrutture (spicca la revisione del Prg in relazione alle nuove esigenze del territorio e della comunità), dei servizi sociali (il candidato ha parlato dell’adozione di una sorta di “pua” sociale), del turismo (il territorio montano dell’ente parco necessita di una doverosa valorizzazione e promozione turistica e “noi siamo pronti a diventare una tappa di un itinerario all’interno dello stesso Parco”), dell’ambiente (la messa in sicurezza idrogeologica del territorio non è più rinviabile), delle attività produttive (auspicato un migliore raccordo istituzionale con il Consorzio di sviluppo industriale per la valorizzazione delle aree di sua competenza, su tutte quelle del complesso di S.Stefano e dell’ex Fornaci), dei giovani, della cultura, della sicurezza e dello sport.
Il candidato sindaco si è poi soffermato sull’inderogabile necessità di migliorare la sicurezza lungo il tratto urbano della superstrada Formia-Cassino (“attendiamo da anni la realizzazione di una rotatoria che permetta di raggiungere dal centro urbano del paese la contrada di Santo Stefano nella massima tranquillità), del recupero del nostro patrimonio storico ed artistico (“le nostre due chiese non le possiamo lasciar morire vittime di incuria e disinteresse”) arrivando ad ipotizzare la concretizzazione di un progetto che probabilmente è figlio della sua infanzia: la realizzazione di un museo dell’acqua nei pressi della sorgente di Capodacqua. La presentazione, personale, dei dieci candidati al consiglio comunale (Natalia Simeone, Talisia Falzone, Luana Macera, Augusto Orgera, Rodolfo Somma, Matteo Mastantuono, Alessio Vento, Raffaele Vento, Marco Vento e Roberto Pampena) ha privilegiato molto le affinità e le capacità di ciascuno, tutti hanno messo in evidenza l’importanza di “una sana partecipazione e del coinvolgimento della comunità, fattore fondamentale la riuscita di quello che è l’obbiettivo primario che ci poniamo: far crescere il nostro paese in tutte le componenti che qualificano una comunità virtuosa, tra cui quella economica, quanto quella sociale. La collaborazione, come la valorizzazione delle competenze, è una delle pietre su cui si fondano progresso e inclusione. E una comunità non può mai prescinderne. Ogni nostra azione sarà sempre improntata al rispetto e alla salvaguardia del nostro bellissimo territorio. Un impegno per l’oggi, ma anche per le generazioni future.”
VIDEO Intervista a Sergio Corelli