FORMIA – Per alcuni è un altro appello a moltiplicare gli sforzi per alzare la diga, culturale e formativa, contro il fenomeno, sempre pericoloso, della corruzione nella gestione della cosa pubblica all’interno del comune. Per altri – i più detrattori – è un altro refrain di altre e analoghe prese di posizione dove tutti sono responsabili ma anche innocenti. Sta facendo tanto rumore la nuova e durissima invettiva del segretario generale e responsabile dell’anticorruzione del Comune di Formia. L’avvocato Alessandro Izzi ha inviato una lettera ai dirigenti ma anche alla politica – dallo “stimatissimo” sindaco Paola Villa alla Giunta e ai consiglieri comunale – ma anche al presidente dell’asemblea Pasquale Di Gabriele, dell’Oref e del Nucleo di valutazione per stigmatizzare quello che definisce il “reiterarsi di condotte gestionali finalizzate alla costante e pervicace violazione della normativa in tema di proroghe, acquisti, forniture e, soprattutto, della gestione degli appalti, soprattutto di quelli scaduti. L’istituto delle proroghe è – conclude Izzi – l’attività provvedimentale a più alto rischio corruzione”.
Il segretario Izzi usa il presente storico quando scrive “urbi ed orbi” che “tali condotte gestionali” violano il disposto del Codice degli appalti in tema di proroghe, del piano triennale della prevenzione della corruzione 2019-2021 ed ogni principio di efficacia e efficienza dell’agire amministrativo “potendo comportare, financo, un aggravio di spesa per l’ente a motivo di mancato confronto concorrenziale per l’acquisizione di beni e servizi”. Vestendo di nuovo i panni di un novello Girolamo Savonarola, il segretario generale del comune di Formia fa attenzione a responsabilizzare e criminalizzare chicchessia – forse l’ha fatto privatamente coinvolgendo nel frattempo qualche forza di polizia ? – ma coglie l’occasione per denunciare la mancanza nel comune di Formia di cui guida dal settembre 2018 l’apparato burocratico ed amministrativo di “una cultura organizzativa e programmatica che consenta di prevenire la scadenza di un contratto di servizio prima che lo stesso venga effettivamente a termine alla data contrattualmente prevista”.
Insomma il comune di Formia – come tanti comuni ed enti locali – è orfano di una “cultura programmatica” ed il segretario Izzi rinnova quanto sostiene dalla sua nomina da parte del neo sindaco Paola Villa: la pratica delle proroghe era ed è da considerarsi un sistema nell’azione amministrativo gestionale del comune di Formia. Izzi ha pubblicato ed emanato una serie di “specifiche direttive”, l’ultima della quale è del 12 aprile con cui chiedeva ai dirigenti di fornire notizie circa i provvedimenti di proroga in corso di esecuzione ed il relativo valore contrattuale. Anche in tale ipotesi – osserva amareggiato Izzi – tamquam non esset! Sono numerosi i provvedimenti dirigenziale di proroga di appalti, servizi e forniture in scadenza ma al comune di Formia – ribadisce – permane il contesto della logica emergenziale creata da un’assoluta mancanza di programmazione (voluta o meno”. La lettera di Izzi non chiarisce appieno che se la “fatwa” riguardi anche la politica anche perché l’amministrazione Villa è in carica ormai da dieci mesi e non da ieri. Izzi arriva a sollecitare la ricostruzione di una “componente sanzionatoria” di queste “logiche gestionali totalmente difformi da una corretta e responsabile attività amministrativa”.
Si tratta di condotte gestionali finalizzate alla difesa dello status quo e Izzi, almeno, assolve l’apparato di cui è il massimo esponente: “Questo atteggiamento non sempre è da addebitarsi completamente all’apparato, a volte potrebbe essere considerato una conseguenza ‘necessitata’ dal susseguirsi da un continuo mutamento di cambio di regole conseguenti a continui cambi di governo cittadini”. Evviva la democrazia dettata dal popolo sovrano a causa della quale “il funzionario competente da dovuto prendere atto e attenersi a indirizzi politico-amministrativi diversi ma il cambio di regola necessita del tempo dovuto ed il funzionario (spesso ma non sempre) attende che il governo dell’ente che subentrerà potrebbe cambiare di nuovo con la conseguenza che lo stesso orienterà il proprio comportamento a non cambiare nulla”.
Nella lettera ai vertici politico ed amministrativi del comune di Formia il segretario generale Izzi stigmatizza anche questa situazione accresca “una rigidità decisionale dell’amministrazione, restringa l’area della separazione tra politica ed amministrazione e si rifletta negativamente sulla qualità dei servizi che l’amministrazione deve rendere ai cittadini e comporta – aggiunge una visione oltremodo negativa dell’operato dell’ente da parte dell’opinione pubblica”. Il segretario difensore del sindaco che l’ha nominato? Può darsi ma l’interessato allunga le mani quando scrive.”La funzione di questo ufficio non può andare oltre non essendo riconosciute al segretario generale poteri di avocazione dei provvedimenti dirigenziali (e meno male) ma unicamente la funzione di segnalazione delle condotte illegittime”. Izzi qualche suggerimento lo offre. Al sindaco Villa propone di dar vita all’effettiva rotazione degli incarichi dirigenziali come previsto dal piano nazionale e locale anticorruzione”.
La stessa cosa può fare il nucleo di valutazione tenendo conto “di quanto sopra ai fini della valutazione dei dirigenti relativamente al raggiungimento degli obiettivi assegnati”, il collegio di revisione deve provvedere alla vigilanza relativa all’attività contrattuale, i presidenti delle commissioni consiliari sono chiamati ad attuare “un costante monitoraggio dell’attività contrattuale dell’ente compulsando – è questo il verbo che utilizza il segretario generale di Gaeta – i dirigenti di settore competenti per un’attenta programmazione ed evitando il ricorso alle proroghe” e gli stessi assessori devono valutare nella propria autonomia di indirizzo politico-amministrativo ogni utile intervento”. E infine un appello il segretario lo rivolge ai dirigenti del comune di Formia che, dopo la prematura scomparsa del responsabile del settore servizi sociali Italo La Rocca, si contano sulle dita di una mano: “Evitate – conclude di assumere decisioni puramente attendiste e dilatorie in quanto il compito di un dirigente è proprio quello di dare attuazione agli obiettivi”. Almeno sino a prova contraria.
Saverio Forte