GAETA – “Otto anni sprecati per lo sviluppo sociale ed economico. Con quel sequestro del 14 luglio 2011 la Procura della Repubblica di Latina fece un’entrata a gamba tesa nella vita politico ed amministrativa di Gaeta”. Faranno senz’altro rumore le dichiarazioni rilasciate dall’ex sindaco Antonio Raimondi all’indomani della clamorosa ordinanza della sezione per il Riesame del Tribunale di Latina (presidente Gian Luca Soana, a latere Simona Sergio ed Enrica Villani) che, accogliendo un mirato ricorso degli avvocati Luca Scipione e Mario Pellegrino, ha ordinato la revoca del sequestro operato all’epoca dai Carabinieri e dal Nipaf della Guardia Forestale nei confronti dell’ex vetreria Avir con le ipotesi di reato relativamente alla violazione del Dpr 380/2001 e del-la legge regionale 34 del 1974.
Insomma la società proprietaria dello storico stabilimento di Serapo, la Gaim srl, ora, in via teorica, potrebbe riaprire il cantiere che, prevedendo la realizzazione di strutture turisticoricettive, commerciali, residenziali private nonché la creazione di aree destinate a verde pubblico, musei, sale convegni ed altro, per un valore progettuale superiore ai 50 milioni di euro, è stato sub-judice per otto lunghi anni per lottizzazione abusiva come ipotizzato dal sostituto Procuratore Giuseppe Miliano con l’avallo dell’allora Gip del Tribunale di La-tina Costantino De Robbio. Antonio Raimondi, eletto nel 2007, aveva considerato un fiore all’occhiello della prima ed unica consiliatura il progetto di riqualificazione urbana dei quasi 27mila metri quadrati dell’area dell’ex vetreria: “”Il sequestro dell’ex Avir di Gaeta nel luglio 2011 fu un tipico ed eclatante esempio di intromissione della Giustizia nella vita politica ed amministrativa – ha dichiarato l’ex sindaco Raimondi – Si stava per iniziare la demolizione di tutta l’area per poi iniziare il progetto che avrebbe rilanciato l’economia della Città. Guarda caso i sigilli sono scattati pochi giorni prima dell’effettivo inizio dei lavori. La mia vittoria – giura Raimondi – alle elezioni amministrative del 2012 sarebbe stata sicura se non ci fosse stato quel provvedimento di sequestro Adesso esiste una delibera ridicola voluta dal sindaco Mitrano ed i suoi adepti solo per fare parcheggi e verde pubblico. E con i soldi di chi?” Insomma , se non fossero arrivati i Carabinieri ed il Nipaf della Forestale il giorno della commemorazione della presa della Bastiglia del 2011 Antonio Raimondi – è la considerazione dell’interessato – avrebbe messo una seria ipoteca per la sua rielezione alle amministrative della primavera del 2012 contro lo sfidante Cosmo Mitrano.
Il primo cittadino in carica non ha voluto commentare queste dichiarazioni “perché lasciano il tempo che trovano” ma sa, dopo che il via libera alla revoca del sequestro del cantiere dell’ex vetreria da parte del Riesame del Tribunale di Latina (presidente Gian Luca Soana, a latere Simona Sergio ed Enrica Villani), che la sua amministrazione sul futuro della strategica area nel centro urbano di Gaeta non può più nascondersi.
Sul futuro dell’ex vetreria di Serapo si attende un importante pronunciamento del Consiglio di Stato che a giorni dovrebbe rendere nota la decisione se accogliere o meno un ricorso della Giunta di centrodestra del sindaco Mitrano, che ha impugnato l’ordinanza del 2014 del Tar del Lazio con la quale la Gaim chiedeva ed otteneva con successo di tornare in possesso nella sua disponibilità immobiliare di 25.576 metri quadrati che – secondo le risultanze della Procura – aveva sì acquistato nel 2001 ma nel corso del decennio successivo (sino al 2011) aveva procedu-to al loro frazionamento ed alla successiva vendita in lotti di quel terreno industriale nei con-fronti di altre società e privati. Il legale del comune di Gaeta, che ha discusso davanti i giudici del Consiglio di Stato, è stato l’ex presidente dell’ordine provinciale degli avvocati Giovanni Malinconico che ha motivato la necessità dell’acquisizione del sito industriale secondo quanto prevede il regolamento edilizio del comune.
“Naturalmente la mia amministrazione spera che il consiglio di Stato confermi il contenuto dell’ordinanza del Tar di cinque anni ha – ha dichiarato Mitrano – Se così sarà, il giorno dopo avvieremo l’iter per dar vita ad un progetto di finanza che, con l’apporto di un soggetto privato e contrariamente a quanto ipotizzava il piano voluto dalla precedente amministrazione comunale, prevede la realizzazione nell’area di un polmone verde e di un parcheggio. E basta. Quest’area strategica del centro urbano di Gaeta è satura di volumetrie residenziali e lo abbiamo messo per iscritto nelle linee guida per la riqualificazione dell’ex vetreria in una delibera di consiglio comunale approvata il 4 agosto 2013 e con quelle che dovranno caratterizzare la variante generale al Prg in vigore dal 1973”. E se, invece, il Consiglio di Stato dovesse restituire l’area e la stessa vetreria Avir alla sua proprietà, la Gaim srl? Mitrano ha subito la risposta pronta: “Il giorno dopo sappiamo cosa fare – ha concluso il sindaco di Gaeta .- Avvieremo l’iter per l’acquisizione del sito per realizzarvi strutture ed opere di valenza ed interesse pubblico. Il Comune non ha le risorse necessarie? Dimostreremo il contrario. Ne siamo sicuri”.
All’indomani del dissequestro del cantiere dell’ex Avir da parte del Riesame del Tribunale di Latina per un mero e curioso scherzo del calendario riprenderà lunedì 20 maggio il processo per lottizzazione abusiva in cui sono imputate 27 persone, tra cui il legale rappresentante della Gaim Nicola Martino ma anche notai, commercialisti e imprenditori. L’udienza avrà un carattere meramente tecnico: il collegio difensivo vuole sapere se il dibattimento sarà presieduto quando riprenderà nel febbraio 2020 dal magistrato titolare del fascicolo (la dottoressa Laura Morselli tuttora in maternità) oppure avrà al timone un nuovo giudice. Per quest’ultima circostanza i tempi ci accorcerebbero di molti ma l’esito del processo no: il reato di lottizzazione abusiva è prescritto dal 2016…. Lo ha sentenziato la stessa Corte di Cassazione…
Saverio Forte