MINTURNO – Secondo la ricostruzione della pubblica accusa avrebbe proferito frasi irripetibili, ingiuriose e minacciose di un assistente in servizio presso il commissariato di Polizia di Formia. Il motivo? Vendicarsi dell’arresto subito alcuni giorni prima quando venne arrestato per detenzione di 100 grammi di cocaina che aveva occultato all’interno di un cappotto. Ma da quella prima ipotesi accusatoria venne prosciolto per non aver commesso il fatto avendo la sua difesa dimostrato la sua estraneità ai fatti contestati. E così, a quasi sei anni dalla vicenda – era il 2 agosto 2013 – Claudio Festa, sarto di 40 anni di Scauri è stato di nuovo assolto davanti il Tribunale di Latina.
Ad emettere la sentenza è stato il giudice onorario del Tribunale di Latina Stefano Nicolucci davanti al quale si è svolto il processo a carico di Festa con le ipotesi di reato di resistenza, minacce ed oltraggio a pubblico ufficiale. Festa – secondo la ricostruzione della Procura – il 2 agosto 2013 avrebbe offese ed il prestigio dell’assistente di Polizia in servizio presso il commissariato di Formia, Giovanni Di Paola, anch’egli residente a Minturno, con insulti e minacce e soprattutto con queste presunte frasi…” Quando passi davanti al mio negozio non devi salutare e non mi devi guardare…altrimenti ti cavo gli occhi, io ti cieco gli occhi, non mi fai paura…io ho amici al commissariato, io so di te!!!non mi frega un c…o che sei della Polizia”.
E invece i legali di Festa, gli avvocati Pasquale Cardillo Cupo e Gaspare D’Elia, hanno provato l’innocenza del sarto scaurese ribadendo “l’infondatezza delle tesi accusatorie e fornendo una ricostruzione dei fatti totalmente differente da quella prospettata dalla pubblica accusa”, che viceversa ne chiedeva la condanna di Festa a sei mesi di reclusione…