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Sperlonga / Lottizzazione sospetta, il consiglio comunale boccia la commissione speciale

SPERLONGA – Era palpabile venerdì pomeriggio la tensione nell’aula consiliare del comune di Sperlonga in occasione della convocazione di un consiglio comunale con un ordine del giorno apparentemente tecnico ma tale poi non è stato. La maggioranza, che sostiene il sindaco Armando Cusani, ha provato con una serie di stratagemmi a rinviare il punto ma, su richiesta dell’opposizione di “Sperlonga Cambia”, ha dovuto sciogliere un nodo politicamente significativo: non serve alcuna commissione speciale sul piano integrato, la presunta mega lottizzazione edilizia che, oggetto di un delicatissimo procedimento penale, avrebbe celato non meglio interessi della criminalità organizzata, soprattutto quella di stampo camorristico.

La maggioranza inizialmente ha chiesto ed ottenuto l’inversione dell’ordine del giorno – la richiesta della minoranza figurava dopo l’approvazione dei verbali delle deliberazioni delle sedute precedenti e del rendiconto dell’esercizio finanziario 2018 – ma, nonostante questo tatticismo, ha chiesto, alla distanza, il rinvio dell’argomento. “Si deve mettere ai voti” è stata la categoria istanza invece del capogruppo di “Sperlonga Cambia”, Marco Toscano, e così la maggioranza, dopo prevedibile uscita dall’aula consiliare del sindaco Armando Cusani (imputato nel processo sul piano integrato insieme all’ex tecnico comunale Antonio Faiola e al progettista Luca Conte con l’ipotesi di reato di lottizza-zione abusiva) bocciava la proposta di dar vita ad una commissione speciale su una querelle delicatis-sima sul piano tecnico-amministrativo ma anche giudiziario. Il motivo? Innanzitutto non convincevano sia la forma che la sostanza alla base della richiesta della minoranza e, poi, perché, non ha senso istituire una commissione consiliare ad hoc quando è in corso un procedimento penale davanti il giudice monocratico Fossa dopo le indagini abbondantemente concluse dei Carabinieri del Nucleo Investigativo del comando provinciale di Latina e condivise dalla Procura del capuologo pontino.

La minoranza, tuttavia, ha colto l’occasione per stigmatizzare, alla presenza di tanti colleghi cronisti, il contenuto della delibera numero 56 del 9 maggio con cui l’esecutivo Cusani ha nominato l’avvocato Romolo Reboa per tutelare il diritto d’immagine del comune, in altre parole per chiedere di perseguire civil-mente e sul piano risarcitorio alcuni giornalisti colpevoli di aver divulgato un dossier dei Carabinieri inviato, ma archiviato, alla Dda di Roma sul tentativo di infiltrazione della camorra nel piano integrato di Sperlonga. Il consigliere d’opposizione Alfredo Rossi, dopo l’anticipazione del movimento civico “Partecipazione Attiva”, ha preannunciato il coinvolgimento ella Procura di Latina sulle presunte stranezze che avrebbero caratterizzato l’adozione e la pubblicazione, due volte, della delibera numero 56 del 9 maggio. Nela prima risultavano presenti tutti gli assessori e il sindaco di Sperlonga Armando Cusani, che firmava il verbale di adozione. Nella seconda delibera numero 56 del 9 magio erano presenti la stessa segretaria comunale, Massimina De Filippis, gli stessi assessori ma era assente stranamente il sindaco Cusani e, constatato il numero legale degli intervenuti, il vice-sindaco Francescantonio Faiola assumeva la presidenza e dichiarava aperta la seduta”.

Saverio Forte

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