FORMIA – Sette mesi. E’ il tempo di cui ha avuto bisogno la velocissima burocrazia del comune di Formia per scrivere un altro capitolo nell’intricata e delicata querelle sulla gestione del centro cottura del servizio di refezione scolastica per le scuole dell’infanzia e primaria che, di proprietà comunale, viene gestito in via Olivastro Spaventola dalla società appaltatrice, la multinazionale tedesco-milanese “Dussman service srl”. Il dirigente dell’avvocatura comunale e responsabile pro tempore del settore servizi sociali, Domenico Di Russo, il 29 maggio con una pec ufficiale, inviata per conoscenza anche al sindaco Paola Villa e al segretario generale e responsabile dell’anti corruzione Alessandro Izzi, ha irrogato alla società appaltatrice del servizio, la “Dussman servizi srl” per l’appunto, un’ammenda di 1000 euro a conclusione di un procedimento amministrativo che ha la sua genesi con quanto avvenne il 1 ottobre 2018…
Nel primo giorno di riapertura del centro cottura dopo la lunga pausa estiva al termine di un blitz i Carabinieri della stazione di Formia rilevarono alcune (presunte) violazioni igienico-.sanitarie. Sarebbero state trovate alcune platte e soprattutto sarebbero state riscontrate alcune irregolarità rispetto al capitolato di gara con cui la “Dussman servizi srl” si aggiudicò l’appalto nel 2015 (scadrà nel 2020). A chiedere l’intervento dei Carabinieri fu un’aiuto cuoca di 55 anni che, destinataria in passato di tre richiami disciplinari, fu accusata di aver operato un vero e proprio atto di sabotaggio. Insomma nel primo giorno di lavoro contattò il 112 piuttosto che il responsabile della struttura…Da quel giorno iniziò un’autentica “via Crucis” per la donna, che assistita con dovizia di particolari dall’avvocato Marco Tomassi, è stata raggiunta da un provvedimento disciplinare prima (le furono irrogati tre giorni di sospensione dal servizio ) ed il suo trasferimento poi presso un altro centro cottura che la “Dussman service srl” gestisce presso il Comune di Anzio.
L’aiuto cuoca di Formia non poteva essere trasferita per punizione altrove ed il dirigente dell’avvocatura e dei servizi sociali del comune di Formia, accogliendo la tesi difensiva dell’avvocato Tomassi, l’ha ribadito nella comunicazione del 29 maggio: la “Dussman service” ha violato il titolo 1 dell’articolo 17, il titolo 3 dell’articolo 20 del capitolato speciale d’appalto e l’articolo 4 del contratto. In pratica la società appaltatrice non ha rispettato le prescrizioni del capitolato secondo le quali l’organico in servizio presso il centro cottura di via Spaventola a Formia sarebbe dovuto rimanere sempre lo stesso, almeno sul piano numerico. E questo non sarebbe avvenuto in quanto l’aiuto cuoca trasferita ad Anzio, con un ordine di servizio del 9 novembre scorso, non sarebbe mai stata sostituita….. Insomma il centro cottura di Formia per l’intero anno scolastico agli sgoccioli avrebbe operato con una dipendente in meno. L’ammenda sanzionata dall’avvocato Domenico Di Russo potrebbe pesare come un macigno ora nel contenzioso che l’aiuto cuoca ha promosso davanti la sezione Lavoro del Tribunale di Cassino che, relativamente al suo contestato trasferimento ad Anzio, sarà dibattuto nel procedimento che inizierà il prossimo 19 giugno.
La conclusione di questo procedimento amministrativo – ironia della sorte – è avvenuto nella fase in cui, su decisione della Giunta Villa, il centro cottura di via Spaventola ha già chiuso i battenti anticipatamente e tra le polemiche. L’ultimo giorno di lavoro è stato venerdì 24 maggio, con una settimana di anticipo rispetto alla prassi, il 31 maggio. La sanzione di 1000 euro è stato un provvedimento “indolore”, dopo sette mesi di attesa, perché l’intera vicenda non abbia di nuovo i riflettori dei media e le attenzioni di migliaia di famiglie di Formia? A questo quesito l’avvocato Tomassi non ha voluto rispondere. Ha solo confermato un altro curioso aspetto di una controversia ricca di incognite amministrative. La sua assistita, che ad Anzio non ha mai preso servizio perché titolare di un articolato certificato medico del centro anti mobbing di Napoli, il primo giorno dopo la conclusione della malattia si è presentata nei giorni scorsi presso il suo originario posto di lavoro di via Spaventola e ha trovato i cancelli della struttura sbarrati con tanto di lucchetto. La signora non era sola: era accompagnata da alcuni testimoni che hanno fotografato e filmato l’intera scena. A dire dell’avvocato Tomassi la “Dussman service srl” avrebbe commesso una grave dimenticanza: avrebbe dovuto comunicare alla dipendente “ribelle” che il centro cottura del servizio di refezione scolastica, come richiesto dal comune di Formia, avrebbe chiuso il 24 maggio. E così è stato. E non è finita…
Il 30 maggio, il giorno dopo l’ammenda di 1000 euro notificata alla multinazionale tedesco-milanese, l’avvocato Domenico Di Russo le comunicava (sempre con sette mesi di ritardo) di aver avviato un’altra procedura amministrativa per l’”eventuale applicazioni delle penali previste dal titolo XVI-articolo 79 del capitolato sociale d’appalto” in relazione ai verbali dei Carabinieri di Formia sottoscritti il …1 ottobre 2018. Ora si conoscono anche i numeri, 81/9 e 81/10. Il comune di Formia li ha disposizione ma la difesa dell’aiuto cuoca no. In quest’ottica l’avvocato Marco Tomassi ha promosso una proposta di accesso agli atti trovandosi di fronte un autentico muro di gomma. L’integerrimo segretario generale e responsabile dell’anti corruzione Alessandro Izzi è arrivato a chiedere al dirigente dell’avvocatura a “provvedere” all’istanza della lavoratrice ma a condizione che la richiedente sia “legittimata” ad avere copia dei verbali dei Carabinieri del Maggiore David Pirrera.
L’aiuto cuoca ha avuto quei documenti? Assolutamente no. Da qui il coinvolgimento, con un ricorso ad hoc, del difensore civico regionale che a giorni “farà sapere”. E infine l’ipotesi di danno erariale nei confronti dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Paola Villa. Il legale della coraggiosa ed audace aiuto cuoca non esclude di coinvolgere in questa grave vicenda la Procura regionale della Corte dei Conti perché la Giunta avrebbe dovuto e potuto promuovere – a suo dire – una più efficace azione di controllo su una società assegnataria di un (suo) servizio pubblico. Non è un caso che soltanto dopo l’intervento dei Carabinieri di Formia entrò improvvisamente in azione una speciale “commissione mensa” che, prevista dall’articolo 70 del capitolato speciale di gara, fu istituzionalizzata dal comune ottenendo l’adesione di alcuni genitori con l’intento – chiaro e legittimo – di controllare la qualità e la bontà del servizio. Questa commissione effettuò un sopralluogo presso il centro cottura di via Spaventola per controllare lo stato dei luoghi e gli alimenti utilizzati per la refezione per i bimbi. Il resoconto pubblicizzato da uno dei componenti sembrò sconfessare la coraggiosa telefonata effettuata il 1 ottobre dall’aiuto cuoca che la notte precedente sarebbe entrata nel centro cottura, avrebbe sporcato le pentole ed il piano cottura portando all’interno della struttura qualche scarafaggio. Ma, dopo sette mesi, le prime verità cominciano ad emergere. Meglio tardi che mai.
Saverio Forte