FORMIA – E’ approdata in un’aula di un Tribunale, quello di Cassino, la controversia che vede contrapposti da nove mesi un’aiuto cuoca di 55 anni di Formia e la multinazionale italo-tedesca “Dussman service srl”, la società che dal 2015 gestisce il centro cottura del servizio di refezione scolastica delle scuole dell’infanzia e primaria del comune di Formia. Il giudice del lavoro del Tribunale della città martire, Antonio Tizzano, ha cominciato a valutare la richiesta di sospensiva del provvedimento con cui la “Dussman service srl” il 9 novembre scorso ha trasferito la propria dipendente stagionale presso un altro centro cottura nel comune di Anzio. Per il legale della 55enne, l’avvocato Marco Tomassi, il provvedimento di trasferimento nei confronti della sua assistita fu un atto di autentica “rappresaglia” per quanto avvenne la mattina del 1 ottobre scorso, nel primo giorno di riapertura del centro cottura di via Olivastro Spaventola dopo la lunga pausa estiva.
Sarebbe stata la donna a denunciare ai Carabinieri della Stazione di Formia, intervenuti in seguito ad una segnalazione di un’altra persona, quanto aveva segnalatamente in precedenza ad un suo superiore cuoco presente in quel momento in servizio: alcune gravi violazioni igienico-.sanitarie nel luogo in cui viene preparato il vitto per migliaia e migliaia di bambini e studenti di Formia. Sarebbero state trovate, infatti, alcune platte e soprattutto sarebbero state riscontrate alcune irregolarità rispetto al capitolato di gara con cui la “Dussman servizi srl” si aggiudicò l’appalto in scadenza nel 2020. L’avvocato Tomassi naturalmente ha chiesto il reintegro della propria assistita sul proprio posto di lavoro – anche se ufficialmente il servizio è ora sospeso in coincidenza della pausa estiva – Di contro i legali della “Dussman service srl”, gli avvocati Moizo e Salerno, hanno sollecitato la conferma del provvedimento disciplinare emesso nei confronti della donna per una presunta “incompatibilità ambientale” e per aver violato il regolamento interno che imponeva l’obbligo all’aiuto cuoca di chiedere ed ottenere l’intervento del direttore (Antonello Marchesini) del centro cottura di proprietà del comune di Formia.
L’avvocato Tomassi in aula ha contrastato questa tesi affermando come la sua assistita le sue segnalazioni, a prescindere dal contestuale arrivo dei Carabinieri, le formalizzò al suo superiore che era il cuoco dirigente e non – come afferma la difesa della “Dussman service srl” – il responsabile del centro cottura. Alla luce di questa discordante versione sui fatti il giudice del lavoro del Tribunale di Cassino si è riservato la decisione al termine della camera di consiglio. E’ probabile che chieda un supplemento di indagini ascoltando in Tribunale alcuni colleghi di lavoro della donna trasferita “per punizione” o addirittura gli stessi Carabinieri della Stazione di Formia che intervennero quella mattina. E a distanza di quasi otto mesi l’avvocatura del comune di Formia ha rivelato il contenuto dei verbali dei Carabinieri a causa dei quali la stessa società “Dussman service” è stata multata dall’Arma. Li ha chiesti ed ottenuti in copia, dopo un laborioso accesso agli atti, la difesa della 55enne: ha preso atto che le anomalie denunciate la mattina del 1 ottobre scorso sono state riscontrate “per iscritto” dai Carabinieri che nel verbale numero 81/9 redatto il 4 ottobre segnalavano una serie di contestazioni igienico-sanitarie mentre in quello numero 81/10, sempre del 4 ottobre, denunciavano una mancata deblatterizzazione del centro cottura del comune di Formia prima che riprendesse la sua attività in coincidenza dell’inizio del nuovo anno scolastico. I Carabinieri, allegando sei eloquenti fotografie, hanno aggiunto di più verificando i registri degli interventi contro la presenza dei scarafaggi e quant’altro: l’ultimo intervento di deblatterizzazione era stato compiuto alcuni mesi prima, il 28 maggio 2018, negli ultimi giorni di attività prima della sospensione del servizio.
E i Carabinieri non sono stati teneri: ha contravvenzionato la “Dussman service srl” di 1000 e 2000 euro. Un mese fa, il 29 maggio, il dirigente dell’avvocatura comunale e responsabile all’epoca del settore servizi sociali (ora alla guida il sindaco Paola Villa ha chiamato un’altra dirigente, Tiziana Livornese), Domenico Di Russo, con una pec ufficiale, inviata per conoscenza anche al sindaco di Formia e al segretario generale e responsabile dell’anti corruzione Alessandro Izzi, aveva irrogato alla società appaltatrice del servizio, un’altra ammenda di 1000 euro a conclusione di un procedimento amministrativo che ha avuto la sua genesi sempre con quanto avvenuto il 1 ottobre 2018… il motivo? La “Dussman service” ha violato un’altra prescrizione contenuta nel severo capitolato di gara che si era impegnata a rispettare aggiudicandosi l’appalto nel 2015. Nello specifico l’aiuto cuoca di Formia non poteva essere trasferita per punizione altrove… Per l’avvocato Di Russo la “Dussman service” ha violato il titolo 1 dell’articolo 17, il titolo 3 dell’articolo 20 del capitolato speciale d’appalto e l’articolo 4 del contratto. In pratica la società appaltatrice non ha rispettato le prescrizioni del capitolato secondo le quali l’organico in servizio presso il centro cottura di via Spaventola a Formia sarebbe dovuto rimanere sempre lo stesso, almeno sul piano numerico. E questo non sarebbe avvenuto in quanto l’aiuto cuoca trasferita ad Anzio, con un ordine di servizio del 9 novembre scorso, non sarebbe mai stata sostituita….. Insomma il centro cottura di Formia per l’intero anno scolastico agli sgoccioli avrebbe operato con una dipendente in meno.
La conclusione del procedimento amministrativo – ironia della sorte – era avvenuto nella fase in cui, su decisione della Giunta Villa, il centro cottura di via Spaventola aveva già chiuso i battenti anticipatamente e tra le polemiche. L’ultimo giorno di lavoro è stato venerdì 24 maggio, con una settimana di anticipo rispetto alla prassi, il 31 maggio. Ma non è finita… Il 30 maggio, il giorno dopo l’ammenda di 1000 euro notificata alla multinazionale appaltatrice del servizio di refezione, l’avvocato Domenico Di Russo ha comunicato alla Dussman service con un imbarazzante ritardo di aver avviato un’altra procedura amministrativa per l’”eventuale applicazioni delle penali previste dal titolo XVI-articolo 79 del capitolato sociale d’appalto” in relazione ai verbali dei Carabinieri di Formia sottoscritti il… 1 ottobre 2018. Le carte parlano chiaro. Questa presunta violazione contrattuale prevederebbe – in linea teorica – anche la rescissione del contratto d’appalto che naturalmente non avverrà mai. E’ cambiato solo il nome del dirigente titolare del procedimento amministrativo, da Domenico Di Russo a Tiziana Livornese. Ma questo aspetto a tanti genitori dei bambini che mangiano e mangeranno nelle scuole dell’infanzia e primaria di Formia poco importa.
Saverio Forte
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