FORMIA – A provare in questi giorni a guastare al sindaco di Formia Paola Villa il primo anniversario della sua storica elezione alle amministrative del 24 giugno 2018 non è stato un rappresentante delle variegate opposizioni ma niente meno che parte del “fuoco amico”. O, meglio, dell’ex “fuoco amico”. Al dimissionario assessore al bilancio e personale Fulvio Spertini non è piaciuto affatto il tenore dell’intervento fatto la scorsa settimana dal primo cittadino che, prima che venisse investita della (già definita) richiesta delle minoranze (soprattutto Lega e “Formia con te”), aveva provato a motivare , sul piano politico ed amministrativo, le dimissioni del proprio potente delegato al bilancio, l’ex numero tre” dell’amministrazione civica.
Paola Villa aveva parlato in aula consiliare di “pettegolezzi, bugie ed illazioni” ma a rendere ora pan per focaccia è lo stesso Spertini che non trascorre giorno per attaccare frontalmente e personalmente il capo dell’amministrazione formiana che, davanti alle telecamere e ai taccuini dei cronisti, aveva osato anche dire: “Se potessi tornare al 12 luglio 2018 rinominerei Fulvio assessore al bilancio”. L’interessato, se le lancette della storia politico amministrativa di una città importante (come Formia) potessero tornare indietro di un anno, farebbe altro.
Non avrebbe accettato di far parte della prima Giunta civica al comune? Sembrerebbe proprio di sì secondo quanto scrive (di nuovo) sul suo profilo facebook: “In venti giorni e con questo contenuto, il mio sindaco si è resa disponibile – scrive Spertini – a travolgere senza esitazione un atto politico di un assessore. Penso che, se invece di rinunciare io alle deleghe me le avesse tolte lei, avrebbe usato parole più neutre, forse anche gentili. E’ stato un epilogo amaro e grottesco -. Così l’ha definito l’ex assessore al bilancio – ma non ci sono ferite che il tempo non mi abbia curato”.
E Spertini, per una questione verità nei confronti del sindaco di Formia (le cui vere o presunte bugie avrebbero fatto risentire e tanto l’ex assessore al bilancio), ha allegato di nuovo la sue lettera di dimissioni, la cui data presentazione è stata posticipata dal sindaco di Formia in diverse dichiarazioni pubbliche. E invece Spertini rinnova il suo grave atto d’accusa nei confronti di chi l’aveva nominato, a distanza di quattro anni, ad occuparsi dei conti del comune: “La cautela di un suo consigliere comunale avrebbe dovuto imporsi – si rivolgeva Spertini alla professoressa di scienze naturali – dopo il raggiungimento di un complesso accordo sull’articolazione dell’ente. Invece ho dovuto assistere, insieme a tutti i presenti, allo svelamento di come si è praticata la costruzione della portata portata al tavolo della discussione e delle decisione. Accertato che un dirigente comunale avesse definito la soluzione da adottare per quanto concerneva il suo prospettato nuovo settore di competenza, si mostra più chiara ai miei occhi – rimarcava Spertini – la rudezza adottata da “Formia città in comune” (una delle quattro liste civiche che compongono la maggioranza consiliare) nell’escludere – Spertini questo verbo l’aveva scritto in maiuscolo – le proposte motivate dal sottoscritto in qualità di assessore al personale. Accordi preventivi tra dirigente e consigliere svuotano di qualsiasi contenuto il ruolo di un esecutivo e nella fattispecie il ruolo di assessore al personale che rivesto.
Per raggiungere lo scopo di un accordo tra parti rigidamente separate e fin lì celato accuratamente, non si è esitato nemmeno – rincarava la dose Spertini nella sua lettera di dimissioni – a valutare come fallimentare – anche questo verbo evidenziato in stampatello – la politica sulle riscossioni che, impostata all’insegna dell’unificazione dei sistemi informativi e delle responsabilità gestionali, avrebbe visto l’inizio solo attraverso appunto la mia nuova proposta di articolazione dell’ente. Valutazione pretestuosa – così la definiva Spertini – che da solo e senza il supporto del sindaco e di nessun’altro , sia esso componente della Giunta o della maggioranza, mi sono trovato, con mia sorpresa, a rintuzzare e a rigettare al mittente presidente del consiglio comunale. La pratica delle responsabilità, che mi guida nelle scelte complicate, si impone un’altra volta su qualsiasi altra ragione politica o di opportunità personale”.
Saverio Forte