FORMIA – E’ arrivata con qualche giorno di ritardo la presa di posizione del Pd dopo la decisione della Giunta Municipale di Formia di impugnare davanti il Tribunale civile di Gaeta il decreto ingiuntivo proposto dall’ex sindaco Dem Sandro Bartolomeo per ottenere il pagamento di una parcella legale, di 10mila euro, anticipato al suo legale, l’avvocato Luca Scipione, per la difesa relativa al procedimento penale numero 2291/2014, per i presunti favoritismi alla cooperativa “Impero Romano” deliberati dalla nuova Giunta insediatasi dopo il voto amministrativo del giugno 2013 per la pulizia di alcuni tratti di spiagge libere di gestione comunale. A prendere le difese dell’ex primo cittadino non è stato il suo partito – sarebbe stato avviato un percorso, necessario, per accorpare i tre circoli cittadini, troppi in base alla consistenza elettorale e all’offerta politica del Pd formiano – ma uno dei suoi ex fedelissimi assessori, ora capogruppo consiliare del Partito Democratico, Claudio Marciano.
L’ex delegato alla sostenibilità urbana tiene subito a precisare come l’ex sindaco di Formia per questo procedimento è assolto il 20 luglio 2017 con la formula “Il fatto non sussiste” da parte del Gup del Tribunale di Cassino, Salvatore Scalera. Ad uscire di scena furono i tre indagati, Bartolomeo, l’ex responsabile dell’ufficio igiene ed ambiente dello stesso comune Gino Forte ed il titolare della società cooperativa “Impero Romano”, Gennaro D’Angiò relativamente alle ipotesi accusatorie di abuso d’ufficio e, soprattutto, di voto di scambio. “Se un amministratore pubblico viene inquisito ma risulta completamente innocente all’esito dell’indagine, la legge prevede che le spese processuali siano pagate dall’ente in cui esercita il proprio mandato – osserva subito Marciano – È una norma di civiltà, che tutela lo stato di diritto, e afferma il principio che chiunque può avere accesso alle cariche politiche senza dover pagare decine di migliaia di euro per dimostrare di essere innocente da un’accusa infondata. Questa norma, a Formia, è stata utilizzata da tanti: dirigenti, funzionari, delegati, consiglieri comunali in carica e a riposo. Tutti quelli che hanno dimostrato la loro estraneità ai fatti contestati dalla Procura, hanno potuto contare sul sostegno del Comune di Formia, per rimborsare le proprie spese processuali. Ebbene, solo ad una persona questo diritto è stato negato: all’ex sindaco Sandro Bartolomeo.”
Marciano va giù duro quando attacca frontalmente l’attuale amministrazione comunale: “Ha fatto ricorso ad una squallida motivazione burocratica – scrive testualmente il capogruppo del Pd – per costituirsi in giudizio per resistere al decreto ingiuntivo presentato dall’avvocato di Bartolomeo, malgrado la sentenza sia stata promulgata oltre due anni fa e la sua parcella sia in linea con quella stabilita dall’ordine e inferiore a quella presentata e già liquidata da altri.” E ancora Marciano: “E’ da precisare che “l processo “Impero Romano” non è arrivato oltre l’udienza preliminare, tanto era infondata l’accusa, ma questo non ha risparmiato l’ex sindaco dall’essere investito da una cloaca mediatica atroce. Immagino quali piroette tecnico giuridiche ci siano dietro la scelta della Giunta, che in verità nasconde, piuttosto male, il disprezzo e la mancanza di rispetto nei confronti di un avversario politico. La cosa più triste è che, nello stesso processo, è stato coinvolto un ex funzionario del Comune (Gino Forte, per l’appunto), già delegato dell’attuale Sindaca, ma a lui – prosciolto dalle stesse accuse – l’avvocato è stato pagato ( il legale Giuseppe Masiello aveva emesso una fattura di 13mila euro, ndr). Queste pratiche imbarbariscono i rapporti politici e seminano rabbia, discordia, desiderio di rivalsa. Sono atti politicamente osceni, e chi li attua, volente o nolente, dimostra solo una cosa: di non avere dignità – conclude Marciano – Comunque, vedremo l’esito della causa e ne trarremo le dovute conclusioni.”