MINTURNO – E’ finita con un nulla di fatto la maxi inchiesta sugli autovelox di Minturno, che aveva visto tra gli indagati ben 14 persone tra amministratori e funzionari. Infatti, i reati di abuso di ufficio di cui dovevano rispondere sono finiti in prescrizione. Ben due erano le amministrazioni sotto accusa: quelle capitanate dai sindaci Pino Sardelli e Aristide Galasso. I fatti risalgono al 2008 e al 2010. Tre le delibere finite sotto la lente d’ingrandimento della magistratura: la n. 97 dell’8 aprile 2008, la n. 162 del 10 giugno 2008 e la n. 170 del 27 luglio 2010.
Alla sbarra davanti al Tribunale di Latina erano finiti l’ex sindaco Pino Sardelli e gli allora assessori Gianfranco Colacicco, Raffaele Chianese, Massimo Moni, Livio Pentimalli, Fausto La Rocca, Maurizio Faticoni per i fatti del 2008; per il 2010, oltre al sindaco Aristide Galasso anche gli assessori dell’epoca Roberto Lepone, Pino Russo, Fabio Saltarelli, Giovanni Baldascino.
Oltre ai politici a giudizio anche l’allora Comandante della Polizia Municipale Gian Matteo D’Acunto, per il quale era già stato stralciato solo il capo di imputazione relativo al sub appalto come per Tommaso Stazio, patron della Soes, per la sopraggiunta prescrizione, e il Tenente Gustavo De Galizio. I reati contestati erano per abuso di ufficio, mentre per il solo De Galizio falsità materiale.