FORMIA – E’ tornato ai domiciliari Silverio Di Giorgio, il pregiudicato campano di 36 anni arrestato sabato notte dalla Polizia di Formia dopo stato trovato in possesso di 33 grammi di cocaina, destinati a rifornire i locali della movida di Formia, Gaeta e Sperlonga, e di alcuni proiettili nella sua abitazione. Il giovane, assistito dagli avvocati Pasquale Cardillo Cupo e Gianni Bove, è stato interrogato in carcere dal Gip del Tribunale di Cassino Domenico Di Croce davanti al quale ha negato le accuse e ha spiegato come la sostanza stupefacente occultata e rinvenuta dalla Polizia fosse solo per un uso personale.
Il Gip ha convalidato così l’arresto ma ha respinto la richiesta del Sostituto Procuratore Emanuele De Franco di applicare la custodia cautelare in carcere. Il pregiudicato campano si trovava in compagnia di un 27enne di Formia che era alla guida di un’utilitaria. Ad insospettire i poliziotti fu proprio la guida anomala del 27enne che aveva dato l’impressione di volersi sottrarre al controllo. Il nervosismo dei due e i precedenti a carico di Di Giorgio costringevano gli agenti del vice-questore Massimo Mazio ad effettuare una perquisizione veicolare e domiciliare più approfondita al termine del quale spuntavano 33 grammi di cocaina, che Di Giorgio celava nelle parti intime, e alcune munizioni per pistola calibro 7,65 – illecitamente detenute – ed uno sfollagente telescopico in metallo pesante, il cui porto è vietato dalla legge sulle armi.
Il Pm De Franco aveva chiesto di applicare per il 36enne la custodia cautelare in carcere in virtù dei suoi precedenti penali. Da poco l’uomo era stato rimesso in libertà dopo una rapina a mano armata consumata nel Frusinate, a Supino, il 16 gennaio 2016. Insieme ad altre quattro persone fu accusato di aver prelevato, sotto la minaccia di alcune pistole, 90mila euro dalla cassaforte della sede “Energas” lungo la via Morolense di Supino, per poi rinchiudere le quattro persone presenti nell’antibagno del piano terra. Successivamente i malviventi proseguirono la loro fuga con l’autovettura che inizialmente sembrava essere stata sottratta ad uno dei dipendenti presenti in azienda poi abbandonata in località “4 strade” a Patrica.