TERRACINA – La commozione si tagliava con un coltello nella sin troppo angusta aula consiliare del comune di Terracina dove è terminata nel pomeriggio di venerdì, con quasi due anni di anticipo, l’esperienza amministrativa del sindaco Nicola Procaccini. Il consiglio comunale ha dovuto prendere atto con un solo punto all’ordine del giorno della decadenza del neo europarlamentare di Fratelli d’Italia a poco meno di due mesi dalla sua storica elezione all’assemblea di Strasburgo. E sciorinando una pioggia di aneddoti ma anche di considerazioni di natura personale e politica, l’uomo ma anche l’amministratore capace di acciuffare una città sul punto di finire nel baratro del dissesto finanziario è stato chiaro su un punto: resta intatto il mio amore per Terracina che continuerò a servire altrove, all’interno del parlamento europeo.
A traghettare il comune di Terracina sino alle prossime amministrative che con un anno di anticipo rispetto alla scadenza naturale si svolgeranno nella primavera del 2020, sarà l’attuale vice sindaco con deleghe ai servizi sociale e pubblica istruzione Roberta Tintari. Nel suo intervento da esordiente sindaco facente funzioni la collaboratrice più fidata del “decaduto” sindaco di Terracina ha espresso parole ma anche sentimenti di “gratitudine e di profonda stima” nei confronti di “Nicola, una persona di un livello umano e culturale altissimo, un sindaco ineguagliabile, un politico di capacità eccezionali, ma più di ogni altra cosa, un amico sincero per me e un innamorato della sua città. Chiunque verrà dopo di lui, dovrà misurarsi con un termine di paragone molto, molto impegnativo. Sei anni fa Nicola mi coinvolse in questa avventura chiamandomi al suo fianco per far parte di una giunta tecnica che ebbe un ruolo fondamentale nel percorso di rinascita di Terracina. Non avevo alcuna esperienza politica, ma conoscevo bene l’impegno al servizio della comunità, al servizio dei più deboli. Fu quella un’esperienza straordinaria, una palestra di vita e di politica che è proseguita negli anni a venire e che giunge fino a questo momento in cui mi appresto ad assumere un incarico ancora più impegnativo e oneroso – ha aggiunto la Tintari – Lo faccio con grande umiltà e senso di responsabilità, sapendo di raccogliere un’eredità pesante, sia pure per un tempo limitato. È una grande sfida per me, è una grande sfida per una classe dirigente cresciuta in questi anni, ora chiamata a dimostrare di essere tale, di essere capace e degna di guidare una città che, mi onoro di affermare, ha fatto dei passi in avanti straordinari, soprattutto se si considera da dove siamo partiti.”
La Tintari su un punto è stata chiara, almeno sul piano politico: “La mia esperienza politica, non è un mistero, è di stampo chiaramente civico perchè tendo a pensare che nelle realtà cittadine come la nostra, il contributo di coloro che pongono in secondo piano le proprie idee politiche e si mettono al servizio della comunità rappresenti un valore aggiunto molto importante. Ciò non toglie che la scelta di chi fa militanza all’interno dei partiti tradizionali, portatori di valori dai riferimenti spesso alti, sia altrettanto importante e proficua per il progresso della città. C’è sempre la possibilità di un terreno d’incontro tra esperienze civiche e partiti, improntata sulle sensibilità comuni e finalizzata a trovare una sintesi per la soluzione dei problemi. Ciò che ritengo veramente irrinunciabile è il riconoscimento dell’altro da sé, fondamento della democrazia”. E Roberta Tintari nel giorno in cui ha assunto la guida della sua città, un pensiero l’ha rivolto ai “martiri” di via D’Amelio, al giudice Paolo Borsellino e agli agenti della scorta saltati in aria per colpa del tritolo mafioso alla stessa ora di 27 anni fa: “‘La paura è umana, ma combattetela con il coraggio’ è una delle più belle e profonde riflessioni di Paolo Borsellino, eroe italiano ucciso dalla mafia e dalla cattiva politica insieme agli agenti Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traìna. Il timore di sbagliare appartiene a tutte le attività umane, a maggior ragione quando si ha la responsabilità di guidare una comunità, ma abbiamo – ha concluso una commossa Roberta Tintari – il coraggio necessario e ci affidiamo alla Madonna del Carmelo, di cui stiamo vivendo le celebrazioni in questi giorni, affinchè accompagni e protegga il cammino di Terracina”.
Saverio Forte