FORMIA – “Il sito della ‘Tomba di Cicerone’ non è per sua natura edificio di spettacolo ma un luogo simbolo della permanenza e della tragica fine del grande oratore e giurista morto a Formia il 7 dicembre del 43 a.C.” Si è rischiato la rottura tra il comune di Formia e la Soprintendenza Archeologica per le province di Frosinone, Latina e Rieti dopo aver inizialmente rifiutato la richiesta dell’amministrazione formiana di autorizzare la presentazione giovedì 25 luglio, nell’ambito di una rassegna letteraria organizzata da una libreria locale, del libro di Roberto Saviano “In mare non esistono taxi” nel mausoleo. In difesa della propria posizione l’organo ministeriale aveva anche citato la Dichiarazione di Segesta sulla salvaguardia e l’uso dei teatri antichi.
“Sono possibili, ai fini della valorizzazione del sito e della sua conoscenza – si legge ancora nel documento firmato dalla Soprintendente Paola Refice – eventi anche letterari incentrati sulla figura di Cicerone, sulla sua opera e sulla sua frequentazione del territorio formiano” Per la Soprintendenza l’accoglimento di questa richiesta, cioè dell’incontro letterario con Saviano, non rientra nei requisiti. La soprintendenza ai beni archeologici ha fatto marcia indietro nell’autorizzare l’incontro con l’autore di Gomorra dopo l’intervento del sindaco di Formia Paola Villa: ha elencato nove diversi eventi dal 2003 al 2017 organizzati nel sito archeologico Tomba di Cicerone “senza alcuna attinenza agli argomenti richiamati dalla nota in oggetto”, nella fattispecie incentrati sulla figura di Cicerone e sulla sua opera.
Non è mancata la replica del sindaco Paola Villa alle notizie d’agenzia circolate nelle ultime ore sui presunti dissidi che avrebbero avuto come protagonisti il Comune e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Frosinone, Latina e Rieti. “Nessuno scontro istituzionale, con Saviano alla tomba di Cicerone vince la cultura”, rimarca il primo cittadino. “Tra Comune e Soprintendenza – chiarisce il Sindaco Villa – c’è stata la massima collaborazione, come si evince dalle email intercorse durante la preparazione di questo importante appuntamento culturale. Vista la natura del sito e le connesse esigenze di tutela, il confronto tra gli Enti coinvolti è del tutto fisiologico. Al contrario di quanto letto, però, posso assicurare che il dialogo si è svolto in un clima di assoluta collaborazione e correttezza istituzionale. Avere Saviano a Formia è una vittoria per la città e per la cultura. Ospitarlo in un luogo così suggestivo significa valorizzare il patrimonio archeologico e dare vita, nel segno della parola, alla straordinaria eredità che la storia ci ha trasmesso e di cui siamo custodi”.
Saverio Forte