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Formia Rifiuti Zero, è Raffaele Rizzo il nuovo direttore dopo l’abbandono di Aldo Iacomelli

FORMIA – E’ di Colleferro, in provincia di Roma e ha 58 anni compiuti il 16 maggio scorso Raffaele Rizzo, il nuovo (e primo) direttore generale della Formia Rifiuti Zero, la società municipalizzata che gestisce il ciclo dei rifiuti a Formia e, da poco meno di un anno, a Ventotene. A togliere le castagne dal fuoco dell’imbarazzo dopo le recenti vicende degli ultimi giorni legate alla composizione della commissione selezionatrice e all’esito della sua selezione ci ha pensato il sindaco Paola Villa nelle fasi iniziali del consiglio comunale tornatosi a riunire lunedì pomeriggio (“non abbiamo avuto modo di sentire il suo intervento perché stavamo ancora salendo le scale” hanno osservato alcuni consiglieri comunali d’opposizione) per approvare una pioggia di delibere di fuori bilancio. Il capo dell’amministrazione formiana ha reso noto di aver ricevuto una lettera con cui il vincitore delle selezione tanto voluta dall’amministratore unico della Formia Rifiuti Zero, l’ingegnere chimico Aldo Iacomelli rinunciava all’incarico per “motivi di famiglia”.

Raffaele Rizzo

Che sia o meno vero, interessi poco a tanti ma questa lettera sarebbe stata accolta stato con un sospiro di sollievo dallo stato di maggiore dell’amministrazione comunale perché la posizione di Iaomelli, al di là del suo robusto ed inviabile curriculum vitae, stava diventando un argomento di imbarazzo per il comune che della Frz è il socio unico di maggioranza. Innanzitutto per il ruolo svolto nelle fasi d’esordio di questa selezione da parte dell’amministratore unico della Formia Rifiuti Zero che, complici i silenzi iniziali del suo datore di lavoro (il Comune di Formia), aveva deciso, in maniera davvero inverosimile, di far parte della commissione selezionatrice. A sollevare l’incompatibilità della sua posizione era stata un’interrogazione a risposta scritta del gruppo consiliare della Lega che afferma ancora di ricevere “per iscritto quello che abbiamo chiesto” – ha dichiarato il capogruppo Antonio Di Rocco. La sortita politica della Lega ha “costretto” Raphael Rossi – negli ultimi giorni nominato dal neo sindaco di Livorno amministratore unico della locale azienda municipalizzata dei rifiuti – a rivedere il suo ruolo perché il controllo analogo del Comune, costituito dai dirigenti dell’avvocatura Domenico Di Russo, dell’area tecnica Annunziata Lanzillotta e finanziaria Daniele Rossi – gli aveva mandato a dire che la sua presenza in commissione era inopportuna e rasentava illegittimità di legge. Rossi il 5 giugno ha lasciato l’incarico ma la bomba ad orologeria era già scoppiata anche perché il manager torinese aveva provveduto egli stesso a nominare, attraverso una determina dirigenziale, il suo sostituto, il dottor Sandro Di Nardo.

Il ruolo del socio di maggioranza della Formia Rifiuti Zero, sino a questo punto, è stato considerato silenzioso, il comune avrebbe svolto un ruolo da spettatore passivo alle iniziative di Raphael Rossi. Per il sindaco Paola Villa la selezione resta valida a tutti gli effetti in quanto dopo la rinuncia di Rossi a far parte delle commissione le prove sono state ripetute. Ma i candidati alla selezione li aveva scelti Raphael rossi, anche se i candidati da dodici sono scesi ad otto? E il bando che non è stato mai revocato, nonostante tutto? Intanto le gratificazioni per Rossi non sono tardate ad arrivare come quella decisa per lui dal neo sindaco di Livorno alla testa dell’Aamps del capuologo labronico ma la patata bollente finita nelle mani del sindaco di Villa è stata la graduatoria di cui vi abbiamo anticipato l’esito nei giorni scorsi della selezione per la direzione generale della Rfz. Ottimo professionista, curriculum vitae da fare tremare i polsi ma il comune di Formia era più così contento quando ha appreso dalla stampa e da google che la nuova guida gestionale della Frz aveva come palla al piede due licenziamenti subiti dai sindaci dei comuni di Messina e Livrono in cui ha guidato le municipalizzate dei servizi dell’igiene urbana, la Aamps spa e la Messina servizi bene comune spa. Raphael Rossi (e la commissione selezionatrice) era a conoscenza di questi problemi di Iacomelli impugnati legittimamente davanti a due Tribunali della Repubblica?

Che qualcosa stia sfuggendo di mano lo avverte lo stesso Raphael Rossi che nella seduta della commissione ambiente del 18 luglio lamentava l’arrivo da parte del suo socio pubblico, sempre il comune di Formia, in ordine al licenziamento di Iacomelli da parte del comune di Messina e ai rapporti del manager primo classificato (ormai dimissionario) con altre amministrazioni pubbliche. L’amministratore unico della Rfr a questo punto ha cercato di salvare il salvabile ma il comune di Formia – che potrebbe non confermarlo in occasione dell’approvazione del prossimo bilancio di previsione dopo le due proroghe beneficiate dal sindaco dimissionario Sandro Bartolomeo e dall’appena eletta Paola Villa – gli ha alzato una diga altissima. Rossi aveva chiesto prima un parere al dirigente dell’avvocatura comunale, Domenico Di Russo, che però correttamente gli ha mandato a dire questo concetto: “Come posso esprimere un parere quando faccio parte, insieme ad altri due colleghi dirigenti, del controllo analogo della Formia Rifiuti zero? La prego…” Rossi è andato oltre utilizzando altre risorse pubbliche della municipalizzata, ha nominato un legale per capire se Iacomelli, gravato da due licenziamenti, possa o meno avrà l’onere di guida la Formia Rifiuti zero”. E’ stato Iacomelli ad inviare lunedì una lettera al sindaco Paola Villa che ha avuto questo tenore: “Mi sarebbe piaciuto venire a lavorare a Formia ma ho altri problemi, di natura familiare”.

Questa vicenda, molto pirandelliana, potrebbe sancire la conclusione dell’esperienza societaria di Rossi che a livello politico continua ad avere, più o meno formalmente, il sostegno dell’ex assessore alla sostenibilità urbana che l’aveva nominato, l’attuale capogruppo del Pd Claudio Marciano. Ora inizia invece l’esperienza del geologo Raffaele Rizzo ( si è laureato in scienze geologiche nel 1992 discutendo una tesi sui gas radon e sulla prevenzione sismica) che, classificato a pari merito al secondo posto insieme ad un candidato campano, è stato scelto per la sua età maggiore. Anche il curriculum vitae del funzionario del settore ambiente del comune di Colleferro è sinonimo di un’ottima scelta e di provata affidabilità: vanta esperienze professionali in seno al consorzio tra i comuni del napoletano per lo smaltimento dei rifiuti, allo stesso commissariato per l’emergenza in Campania, al consorzio Gaia di Colleferro, all’agenzia nazionale protezione ambientale, al Ministero dell’ambiente (di cui fa parte dell’apposito albo gestori rifiuti), alla Regione Lazio, a diversi comuni della provincia di Roma, Frosinone e Latina e, immancabilmente, all’Ama spa di Roma. La vita è più facile e semplice di quanto di creda…

Saverio Forte

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