PONZA – “Una triste vicenda che non depone bene per la comunità di Ponza e per alcuni turisti che vengono qui a godere della nostre bellezze. Questo episodio, spiacevole, va al di là dei canoni della buona educazione”. Ha trattenuto la sua legittima rabbia Padre Salvatore Maiorana, il parroco della chiesa della frazione de La Forna a Ponza commentando nell’intervista allegata il grave e sacrilego raid vandalico che nella tarda serata di venerdì ha letteralmente decapitato la testa della statua raffigurante Padre Pio, all’interno di una cappellina realizzata in località “Tre Venti”, non molto lontano dal poliambulatorio dell’isola e lungo la provinciale che collega Ponza porto alla frazione de La Forna. Padre Salvatore in questa amara vicenda ha svolto un ruolo importante. E’ stato lui a recuperare la testa del frate delle stimmate.
“Stavo tornando in auto a Le Forna intorno alle 23.30 dopo una cena con alcuni amici – racconta il sacerdote – Il mio sguardo è finito casualmente sulla statua di padre Pio dopo aver superato la cappellina che si trova lungo la provinciale. Mi sono reso conto, guardandola alle spalle, che mancava qualcosa. Ho proseguito ma, una volta giunto in parrocchia, ho maturato la convinzione di dover tornare indietro perché qualcosa non mi quadrava. E così che, accompagnato da un mio amico, abbiamo recuperato la testa “mozzata” della statua di padre Pio e l’abbiamo portata in chiesa. A quel punto – continua nel suo racconto Padre Maiorana – ho informato il parroco di Ponza, della chiesa dei Santi Silverio e Domitilla, don Ramon Fajardo, l’Arcivescovo di Gaeta, Monsignor Luigi Vari e, naturalmente, i Carabinieri dell’isola che hanno avviato i loro accertamenti”.
Padre Salvatore non fa alcuna illazione sui possibili autori del gesto sacrilego compiuto all’interno di una cappellina votiva che, realizzata grazie alla generosità di tanti fedeli e devoti, guarda, quasi proteggendola, l’intera isola di Ponza. I Carabinieri un’idea investigativa la stanno coltivando per risalire agli autori del gesto: dovrebbe portare ad alcuni “pariolini”, giovanissimi appartenenti a famiglie bene dell’omonimo quartiere romano che scelgono la principale isola pontina per trascorrere da soli la loro prima vacanza. Intanto la vicenda è anche argomento di durissimo scontro politico.
Il sindaco di Ponza Franco Ferraiuolo sul proprio account facebook aveva scritto testualmente: “Una società che non pratica più la fratellanza i buoni sentimenti, il rispetto dei valori, la coltivazione delle buone pratiche di vita, che non privilegia l’acquisizione culturale di tutto ciò che ci rende sensibili nell’anima e nella coscienza, finisce per generare questi mostri. Questo gesto ignobile ed odioso ha ferito Ponza nella sua più profonda essenza civile e religiosa”. Gli ha fatto eco, a distanza di alcune ore, il suo predecessore Pietro Vigorelli: “Gli rispondo ricordandogli che se teneva così tanto alla cappella di Padre Pio avrebbe potuto liberarla dai cumuli di rifiuti che la circondano. Il suo commento è quindi semplicemente ipocrita”.
Saverio Forte
VIDEO Intervista a Padre Salvatore Maiorana
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