ITRI – Finalmente la politica fa chiarezza sui finanziamenti per riqualificare il Torrente Pontone. Dopo tanti anni di parole, grazie al deputato Raffaele Trano, si comprende che la pratica si è incagliata perché incompleta, ma anche che ai fini del finanziamento richiesto la domanda non aveva le caratteristiche per essere accolta. E’ quanto emerso da un faccia a faccia tra la dirigente della Regione Lazio Wanda D’Ercole, l’onorevole Trano ed il tecnico del comune di Itri. Ma il parlamentare del movimento 5 stelle non si ferma qui e rilancia chiedendo alla Regione Lazio di convocare anche gli altri due comuni percorsi dal Rio d’Itri (Formia e Gaeta) mentre ai comuni interessati di migliorare il grado di progettazione in maniera di farsi trovare pronti all’uscita di nuovi bandi. Di seguito il comunicato stampa ufficiale. “Nei giorni scorsi, presso la Regione Lazio ho svolto alcuni approfondimenti circa la riqualificazione del Torrente Pontone. Purtroppo, nonostante l’alluvione mortale del 2012 e le ripetute esondazioni che si sono succedute, il progetto per la sistemazione definitiva del torrente non è mai partito. Da quanto emerso dal confronto tra la dirigente ai LL. PP., Stazione unica appalti, risorse idriche e difesa del suolo Wanda D’Ercole ed il comune di Itri rappresentato dall’Arch. Massimiliano Meschino, il comune di Itri in qualità di ente capofila (gli altri sono Formia e Gaeta) aveva tentato di iscriversi per ben 2 volte alla piattaforma nazionale “Rendis”, da cui vengono presi i progetti finanziabili, ma entrambe le volte in maniera incompleta. Ma secondo la dirigente il progetto non sarebbe stato ammesso comunque al finanziamento previsto dal Por 2014 – 2020, in quanto il grado di rischio dell’area è comunque inferiore a quello previsto. C’è bisogno ora di un cambio di passo da parte della politica locale, ma soprattutto delle strutture tecniche. Non si può lasciare in balia del destino un intero territorio! Ho scritto ai sindaci dei tre comuni perché mettano a disposizione i loro tecnici al fine di controllare se ci siano le condizioni per rivedere la classificazione data dal Pai (Piano di Assetto Idrogeologico) e, soprattutto presentare progetti “stralcio” di importi inferiore ed effettivamente cantierabili, altrimenti si rischia di non essere finanziati mai. Contestualmente ho chiesto alla regione di rinnovare l’invito includendo nei prossimi incontri anche i comuni di Formia e Gaeta, perché i tecnici possano raccogliere tutte le indicazioni utili ad una progettazione ammissibile a finanziamento. Ho sempre creduto in una politica che si fa carico delle criticità dei territori. Migliorare la qualità della vita e soprattutto ridare serenità a chi l’ha persa ed in certi periodi dell’anno dorme con gli occhi aperti, deve essere un imperativo. Nel terzo millennio nessuno deve morire a causa di una pioggia!”