GAETA – Anche Edgardo Luigi Di Nitto, l’impiegato di banca di 29 anni di Formia considerato dal commissariato di Polizia di Gaeta l’elemento più importante nell’ambito dell’operazione anti droga “Coast to coast 2”, ha ottenuto gli arresti domiciliari. Il provvedimento è stato emesso dal Gip del Tribunale di Cassino Francesco Armato, lo stesso magistrato che la scorsa settimana aveva firmato la voluminosa ordinanza di custodia cautelare chiesta dal sostituto procuratore Alfredo Mattei. Il Gip ha accolto così l’istanza dei legali dell’uomo, gli avvocati Vincenzo Macari e Maurizio Lollo, con cui è stata sostituita la misura della custodia cautelare in carcere con quella dei domiciliari.
Di Nitto è accusato delle ipotesi di reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti ma anche di usura e di estorsione e il Gip Armato, dopo aver ottenuto il parere favorevole espresso dal Pm Mattei, osserva che “persiste un quadro indiziario grave in relazione ai fatti oggetto della contestazione, fondato sugli elementi indicati nell’ordinanza applicativa della misura. Le dichiarazioni spontanee rese dall’indagato non appaiano idonee a scalfire la ricostruzione, anche in termini di qualificazione giuridica, relative alle condotte contestate dalla Procura. In ordine alle ipotesi di cessione dello stupefacente – ha aggiunto il Gip Armato – va considerata la sostanziale ammissione dei fatti da parte dell’indagato”.
Della concessione degli arresti domiciliari avevano giù beneficiato la scorsa settimana, al termine degli interrogatori di garanzia, Andrea D’Onofrio (difeso dall’avvocato Giulio Mastrobattista), di 27 anni, di Fondi, Alessandro Lucreziano (assistito dall’avvocato Ernesto Renzi), di 41 anni, di Gaeta mentre Marcello Di Zenzo, di 30 di Cassino, già era stata destinatario nell’ambito dell’ordinanza di custodia cautelare del Gip Armato. L’uomo era stato l’ultimo ad essere interrogato e, difeso dall’avvocato Gianrico Ranaldi, aveva dichiarato l’estraneità ai fatti contesti e non aveva avanzato, almeno per il momento, alcuna soluzione alternativa. I quattro arrestati dagli agenti del commissariato di Gaeta sono stati accusati di aver fatto parte, sino allo scorso anno, di un’organizzazione criminale, indigena ma altrettanto ben collaudata, che, dopo l’attività d’esordio di rifornimento degli studenti di alcune scuole medie superiori di Gaeta e a favore dei frequentatori dei locali della movida del territorio – da Fondi a Terracina, da Formia a Gaeta sino a Cassino – era diventata il punto di riferimento non solo del tradizionale tossicodipendente ma anche dell’insospettabile assuntore dotato della necessaria disponibilità capienza economica…
Saverio Forte