FORMIA – La querelle ferragostana della possibile delocalizzazione dell’istituto comprensivo “Vitruvio Pollione” di Formia è arrivata a scomodare il più importante architetto italiano vivente, il senatore Renzo Piano. E in questa vicenda l’insigne urbanista genovese, incaricato di ridisegnare il ponte Morandi crollato esattamente un anno fa, è parte lesa al punto che, se volesse, potrebbe adire le vie legali per una situazione di plagio di cui è stato vittima in maniera inconsapevole. Naturalmente.
Nei giorni scorsi sul sito https://www.change.org/ è comparsa una petizione che, promossa dall’associazione “Giovani per Maranola” (http://chng.it/kcZgB2y7TK) invitava a nome dei “sottoscritti cittadini di Formia” l’Amministrazione Comunale guidata dalla professoressa Paola Villa “di considerare la ricostruzione della scuola Vitruvio Pollione in luogo diverso dall’attuale. In particolare, proponiamo che nella nuova scuola venga costruita in un’area già destinata a Servizi pubblici in località la Fontana di Maranola. L’area è già di proprietà del Comune di Formia ed è estesa circa 8000 metri qiadrati. Per le moderne linee guida sulla progettazione di nuove scuole, di cui al decreto ministeriale del 13 aprile 2013 del Miur, l’area auspicata si cala perfettamente per soddisfare le esigenze richieste.” Insomma una proposta innocente, una delle tante avanzate in queste giorni che in un punto ha rasentato il plagio. La petizione, nonostante sia stata lanciata su un portale specializzata per le sottoscrizioni on line, non ha avuto sinora molto successo vuoi anche per l’infelice periodo dell’anno ma ha destato interesse e curiosità per una planimetria che affiancava la stessa raccolta di firme.
Insomma gli autori hanno già immaginato con molta fantasia professionale come dovrebbe diventare il nuovo istituto comprensivo “Vitruvio Pollione” qualora il comune di Formia decidesse di realizzarlo a Maranola utilizzando i quasi dieci milioni di euro di un contributo del Ministero dell’Istruzione del 2018. Tutti a fare i complimenti per questa soluzione progettuale ma questo non era altro un disegno vecchiotto e opzionato: era stato pubblicato il 5 ottobre su quella che è considerata la Bibbia telematica del settore (https://www.architetti.com/renzo-piano-scuola-modello-sesto-san-giovanni.html) raffigurante una scuola intorno ad un albero che il professor e Senatore a vita Renzo Piano aveva progettato gratuitamente nell’inverno 2018 (http://notizieacolori.blogspot.com/2018/02/renzo-piano-regala-una-scuola-ai.html) a favore di alcuni bambini di Sora, in provincia di Frosinone. Il sito anticipava pure il 2 febbraio 2018 che la nuova scuola “verrà inaugurata fra due anni e sarà aperta anche di sera e nei giorni di festa. Non la solita scuola. Quella progettata da Renzo Piano per la cittadina in provincia di Frosinone è più una sorta di centro polifunzionale. Infatti la scuola sarà aperta anche di sera, e oltre ai ragazzi che andranno lì a studiare, ci potranno esserci anche i loro genitori o chiunque voglia andarci per bere qualcosa, incontrare gli amici o fare shopping…. Una scuola dove i ragazzi imparano andando sulla terrazza a osservare il cielo e le stelle. Questo è il progetto che il famoso architetto e senatore Renzo Piano, regala alla comunità di Sora…
Superati anche gli adempimenti burocratici, i lavori cominceranno tra un anno. Così, entro il 2020 potranno essere formate le prime classi. Pronti anche i fondi: 5,8 milioni del Miur e un milione di Casa Italia… La struttura sorge in una zona sismica poiché l’edificio è stato progettato con vari obiettivi: la messa in sicurezza sismica e l’efficientamento energetico. La scuola sorgerà in un lotto da riqualificare di oltre 3 mila metri quadrati occupato dal mattatoio comunale e da una casa popolare pubblica di due piani abitata da due famiglie. La scuola verrà costruita attorno ad un albero centrale, in un giardino che è il “centro del mondo”. La struttura si svilupperà su due piani. Il piano terra è “di tutti”, adibito con palestre, auditorium, la biblioteca-torre dei libri accessibile alla cittadinanza. Mentre al secondo piano ospiterà le aule e il “piano tetto”, luogo dedicato allo svago e “all’esplorazione del mondo”, una “Terrazza di Talete” il primo filosofo a misurare il pendolo e le stagioni…
L’edificio sarà economico e a bassissimo impatto ambientale e nell’atrio ospiterà dei contatori giganti che indicheranno il consumo quotidiano di luce, gas e acqua per rendere visibili sempre e a tutti il suo costo energetico….Un bel regalo per i bimbi di Sora che studieranno in un piccolo centro al “centro del loro mondo”. A Sora il progetto sta per diventare realtà ….a Formia è stato utilizzato per favorire una forma di propaganda. Vittima innocente di questo tranello è stato anche il presidente della commissione Lavori Pubblici del comune che nella vita fa l’avvocato: Fabio Papa pubblicava sulla sua pagina facebook un post che invitava a firmare la petizione on line per delocalizzare l’istituto comprensivo Vitruvio Pollione “per la scuola del futuro”. Sicuramente l’avvocato presidente Papa sarà stato all’oscuro della paternità del grafico del progetto di Sora dell’architetto Renzo Piano “copiato” per la nuova di Formia ma intanto la frittata era bella che è fatta e completata. Lo si evince da una piccata e provocatoria email che un tal “Attilio Milli” ha inviato all’urbanista genovese. Vi compare lo screenhot della petizione avviata nella frazione formiana di Maranola ma anche un testo niente male: “Gentilmente architetto, onorevole Senatore, mi ha molto stupito ritrovare le immagini di un suo progetto su change.org. per una petizione sulla delocalizzazione di una scuola a Formia (Lt). Spero vivamente, avendo apprezzato i suoi progetti già da quando negli anni ’80 frequentavo la scuola per geometri, che lei sia estraneo a ciò. Con ammirazione”.
Ma cosa hanno spinto gli aderenti dell’associazione “Giovani per Maranola” a promuovere, al di là del solito “seleziona-copia e incolla” dalla rete, la petizione al sindaco di Formia Paola Villa? Innanzitutto la nuova localizzazione della nuova scuola: “Le norme, indicano che vengano scelte zone in modo che le scuole diventino elementi di connessione per la loro naturale possibilità di diventare “civic center” e contribuire alla qualità del tessuto urbano circostante. Si dovranno preferire zone salubri, poco rumorose, lontane da strade importanti, in situazioni orografiche favorevoli e possibilmente pianeggianti per consentire l’organizzazione di attrezzature di gioco e sportive. Dovranno quindi essere dotate naturalmente di un Atrio, Spogliatoi e servizi igienici, Segreteria e Amministrazione, ambienti insegnanti, personale, Piazza – Agorà, Cucina e mensa, Sezione – spazio base (home base), Atelier – laboratori e laboratori specialistici, Spazi di apprendimento informale, Spazi aggiuntivi per civic center, Impianti sportivi, Spazi a cielo aperto, Magazzini e archivi.”. Tutto questo nell’area dell’attuale scuola in via Emanuele Filiberto non sarà possibile realizzarlo!- dicono i promotori della raccolta di firme on line. A loro dire, invece, “la delocalizzazione, invece, permetterà realizzare un ambiente più a misura di studente e di tutti gli utenti che ne usufruiranno, senza dimenticare i benefici che potrà apportare a Mola e a Formia, contribuendo a decongestionare il traffico nel centro, di migliorare importanti servizi al di fuori di aree nevralgiche di Formia, ed inoltre alla realizzazione di un più idoneo spazio pubblico al posto (Agorà) dell’attuale scuola, finalizzato ad una valorizzazione di tutto il borgo marinaro di Mola che finalmente tornerà ad affacciarsi sul suo mare.
L’opportunità concessa per delocalizzare la scuola permetterà di riqualificare funzionalmente e strutturalmente una parte di territorio a vocazione di servizio. Creerebbe meno disagi ai ragazzi durante di demolizione e ricostruzione, di cui si stima una durata di circa 7 anni, mentre la nuova scuola sarà dotata dei più moderni e funzionali spazi richiesti dalle normative italiane e standard europei. La posizione della nuova scuola sarà più baricentrica rispetto allo sviluppo residenziale e demografico della città di Formia, includendo aree a forte espansione come quelle dell’Acqualonga, delle aree di Tranzano e Pientime, oltre ad abbracciare naturalmente tutte le frazioni collinari.” Insomma, Formia rischia di costruire una scuola che non sarà mai agibile e non rispondenti alle normative attuali…” Per tutti questi motivi chiediamo con forza all’Amministrazione Villa un atto di coraggio per scegliere un’area idonea dotata di ambienti favorevoli alla crescita civile e culturale dei nostri figli.” Nel dibattito politico, al di là dell’immancabile polemica di turno, si è inserito anche il Meetup Formia 5 Stelle che, dopo un incontro svoltosi presso lo storico plesso scolastico di via Emanuele Filiberto, ha proposto l’abbattimento e la ricostruzione della Scuola “Vitruvio Pollione”, che dovrebbe garantire “ invidiabili standard di efficienza, anche energetica, e sicurezza per i suoi utilizzatori oltre che spazi moderni e adeguati ai tempi”, ma anche la realizzazione di una sezione distaccata dell’istituto al servizio delle frazioni e del quartiere Acqualonga.
“Aspettiamo fiduciosi i prossimi passi da parte dell’Amministrazione auspicando non trascorra un tempo tale da dover rinunciare a questo imponente finanziamento, al momento una vera e propria priorità per la nostra città. Relativamente poi, al luogo di realizzazione dell’Istituto, nell’attesa di poter leggere i progetti e la documentazione a disposizione dell’Amministrazione, qualora si proceda con una ricostruzione in loco, auspichiamo sia realizzata una sezione distaccata della scuola al servizio delle frazioni collinari e del quartiere in espansione di Acqualonga, così da poter finalmente dare un servizio migliore a tutte quelle famiglie che oggi, causa anche servizi di trasporto pubblico non all’altezza, sono costrette a entrare in città, tra l’altro con un aggravio di traffico importante, per accompagnare i propri figli a scuola”.
Saverio Forte
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