ITRI – Ora anche l’Asl di Latina chiede al comune di Itri di fare in fretta e di bonificare la vasta area in località Calabretto che da mesi è diventata misteriosamente una discarica fumante, una “fumarola sotterranea”. Lo si evince da una dura lettera che il responsabile del dipartimento di prevenzione e del servizio di igiene pubblica del distretto sud dell’Asl, Romolo del Balzo, ha inviato al sindaco di Itri Antonio Fargiorgio in cui sollecita, a “tutela della salute pubblica”, “urgenti ed opportuni interventi di bonifica ed il corretto ripristino dello stato dei luoghi”.
Del Balzo, nella nota sottoscritta anche dal tecnico della prevenzione Piero Mazzarol, sintetizza l’esito del sopralluogo effettuato il 9 agosto all’indomani del ricevimento di un esposto da parte di un folto gruppo di cittadini residenti nella zona che confina, peraltro, con la rete ferrata Roma-Napoli. Vi lamenta l’esistenza, lungo una scarpata, di una discarica che, interessata da un precedente incendio, era colma di rifiuti di ogni genere, tra cui “barattoli di metallo di varie dimensioni, legname vario, materiale lapideo di risulta da cantiere edile, lastre ondulate, tubazioni in presunto cemento amianto (da verificare attraverso l’Arpa Lazio), un piccolo scaldavagno elettrico, buste ed oggetti vari in plastica e metallo”. Se il sindaco di Itri Fargiorgio nella conferenza stampa della vigilia di Ferragosto aveva parlato solo di materiale di scarto dell’attività edilizia e di qualche “lastra bituminosa”, il report dell’Asl è assai più grave e quasi identico al bollettino che quasi quotidianamente emana con toni sempre più preoccupanti il comitato civico di “Calabretto”.
L’Asl era andata oltre. Del Balzo e Mazzarol hanno aggiunto come i rifiuti trovati “sono stati ricoperti da terra da riporto di colore marrone- rossiccio, in alcuni punti sono attive “fumarole sotterranee” vicini a tronchi di alberi carbonizzati e si percepiscono odori tipici materiale incendiato, acri e fastidiosi per la respirazione. A valle di questa scarpa scorre un tratto del torrente Pontone nel quale scarica le sue acque anche il depuratore comunale di Itri, ubicato ad un paio di chilometri dal luogo incriminato”. Del Balzo e Mazzarol il giorno del sopralluogo sono andati anche presso il palazzo municipale dov’era in corso il consiglio comunale e qualcuno avrebbe proposto il loro intervento all’aula. Del Balzo ha declinato l’invito perchè“non sarebbe stato corretto nei confronti dei cittadini che hanno chiesto l’intervento dell’Asl. L’azienda sanitaria pontina ora smentisce – e lo conferma in una nota anche il comune di Itri – di aver richiesto l’emissione di ordinanze di sgombero dei cittadini residenti della zona in quanto l’Arpa Lazio, attivata dal Comune, non ha ancora comunicato i dati sul monitoraggio dell’aria.
Ma se l’Asl chiede al comune di provvedere alla bonifica immediata ed al ripristino dello stato dei luoghi quale sarà il comportamento della Giunta Fargiorgio ? Il dirigente della Polizia locale Pasquale Pugliese conferma la sua analisi rassicurante offerta dal primo cittadino nel corso della conferenza stampa della vigilia del 14 agosto: “Ed è per questo che, oltre all’Arpa, il comune di Itri ha dato incarico ad una società che ha effettuato un carotaggio ai fini della caratterizzazione dei rifiuti e del successivo piano di bonifica. La salute pubblica – continua – è per noi la regola non l’eccezione, la priorità rispetto a tutte le iniziative. Siamo con i cittadini, siamo con la Contrada Calabretto. Per questo, nell’assoluto rispetto delle regole – conclude – aspettiamo i risultati degli accertamenti disposti per poter poi procedere alla bonifica come per legge”.
Sul caso interviene con una nota il Comitato Residenti: “La nota della Asl di Latina lascia pochi dubbi rispetto a quanto sta accadendo a Calabretto. I responsabili affermano che sull’area è presente amianto, che è stato gettato del terreno che copre una parte della discarica, che fuoriesce un odore nauseabondo. Ovviamente la Asl non ha competenze per emettere una ordinanza di sgombero, anche in virtù del fatto che si attendono i risultati degli esami effettuati dall’Arpa – ma non ha mai detto che non è necessario sgomberare, anzi ha imposto al Comune di Itri l’immediata bonifica e il ripristino dello stato dei luoghi. Questa è la lettura corretta che va data alla nota. Invitiamo a non deviare l’opinione pubblica con interpretazioni fuorvianti a discapito dei cittadini che continuano, ancora oggi, 19 agosto a convivere con fumarole presumibilmente tossiche, senza che alcun provvedimento sia stato messo in atto a tutela delle numerose famiglie con bambini piccoli che stanno vivendo la peggiore estate della loro vita”.
Saverio Forte