CASTELFORTE – Era molto arrabbiato – e non poteva essere diversamente – il sindaco di Castelforte Giancarlo Cardillo dopo essere stato il destinatario di legittime e polemiche segnalazione da parte di alcuni cittadini ed operatori del complesso termale di Suio relativamente alla carente erogazione dell’acqua potabile. Questo disservizio, che molti già lamentavano da tre giorni e ancor prima del ferragosto, ha avuto il suo clou nella mattinata di lunedì 19 agosto quando i rubinetti dell’area, che peraltro ospita non pochi turisti, sono rimasti clamorosamente all’asciutto.
Il sindaco Cardillo ha chiesto ed ottenuto che il neo amministratore delegato di Acqualatina Marco Lombardi disponesse l’invio immediato presso tutte le strutture termali di Suio delle autobotti per rifornire i serbatoi delle autoclavi mentre altre autobotti si erano posizionate nei pressi della piscina Arcobaleno a servizio delle utenze domestiche. Il comune di Castelforte col passare delle ore ha appreso “che il problema resta la bassa pressione e non la mancanza di acqua”.
Da qui l’atto d’accusa nei confronti dell’ente gestore, “la cui struttura tecnica, che dovrebbe assicurare il pronto intervento di emergenza, oltre ad una adeguata e puntuale comunicazione, per l’intera giornata di oggi, non solo non è riuscita a risolvere la situazione di carenza idrica nella frazione di Suio Terme rimasta senza acqua potabile”. Acqualatina è stata accusata di “non essere riuscita a comunicare per tempo le cause del gravissimo disservizio che ha determinato significative ripercussioni sulla vita normale delle famiglie e delle strutture ricettive. Inoltre, fino a pochi minuti fa, non erano state nemmeno inviate le autobotti per l’emergenza.
Infine, si evidenzia che fino a questo momento non ci sono comunicazioni scritte ufficiali di Acqualatina. Tutto questo – conclude – è un atteggiamento grave e surreale….” Molti operatori del complesso termale di Suio hanno commentato con un mix di sarcasmo e rassegnazione questa presa di posizione del sindaco di Castelforte: “Era ora. Perché lamentarci poi?”