FORMIA – Se molti uffici legali di Formia riapriranno anticipatamente (rispetto al programmato) i propri battenti, la causa (o il merito) è dell’atto di intimazione e costituzione di messa in mora – previsti dagli articolo 1219 e 2943 del Codice Civile – con il sindaco Paola Villa ha chiesto la restituzione nelle casse del comune dell’importo, quattro milioni e 300mila euro, che sarebbe stato il motivo scatenante la sentenza di fallimento avvenuta il 23 settembre di dieci anni fa della Formia Servizi spa, la società mista pubblico privata creata dal comune il 15 luglio 1996 per la gestione dei parcheggi a pagamento e di alcuni servizi turistico-portuali. Lo scorso giugno il curatore fallimentare l’avvocato romano Gianmarco Navarra aveva chiesto al comune, in qualità di socio di maggioranza della Formia servizi, di voler recuperare il credito per il quale fu “inadempiente rispetto agli obblighi di garanzia assunti all’epoca con la banca Biis, l’istituto di credito, del gruppo San Paolo Intesa, che concesse il mutuo alla Formia servizi (e il comune era il socio di maggioranza) per la realizzazione del parcheggio multipiano di piazzale Aldo Moro”.
Dopo una delibera quadro dello scorso giugno la Giunta, sulla scorta di un parere pro veritate della propria avvocatura, aveva deciso di rivalersi con chi ebbe a che fare, sul piano procedurale ed amministrativa, con il default della Formia servizi spa piuttosto che opporsi legalmente alla richiesta del curatore fallimentare Navarra. E così che nei giorni scorsi il sindaco Paola Villa ha messo in mora dodici tra i componenti della vecchia giunta Forte in carica dieci anni fa (gli ex assessori Benedetto Assaiante, Raffaele Manna, Amato La Mura, Erasmo Ciccolella, Giuseppe Treglia, Aldo Zangrillo, Giovanni Carpinelli), l’ex segretario generale Pasquale Russo, l’allora dirigente del settore economico Giuseppe Manzi e tre revisori dei conti sempre dell’epoca, Francesco Traversi, Lucia Macera e Dante De Filippis. Insomma furono loro che– secondo il discusso intendimento dell’attuale amministrazione civica –
approvarono e con i loro pareri resero esecutiva la delibera con cui l’ente comunale si faceva garante della cifra di 4milioni e 300mila euro nei confronti della banca Biis spa.
Un legale costretto, suo malgrado, ad anticipare la conclusione delle sue vacanze è stato l’avvocato Luca Cupolino. Assiste Davide De Filippis, uno dei revisore dei conti a cui il sindaco Villa ha fatto recapitare una messa in mora per il fallimento della Formia servizi. In una durissima lettera al primo cittadino osserva che la sua messa in mora ha un “contenuto delirante”, rasenta “la totale ignoranza delle norme di diritto basilare”. E lo spiega sottolineando le finalità dell’articolo 49 del decreto legislativo: “Nel caso in cui l’ente non abbia i responsabili di servizi il parere è espresso dal segretario dell’ente stesso, in relazione alle sue competenze”. Davide De Filippis al momento dell’approvazione della famigerata delibera di Giunta numero 127/2009 svolgeva la funzione di revisori dei conti della Formia servizi e, dunque, “non era personalmente il soggetto legittimati (e quindi neppure quello gravato) a disporre il parere in ordine alla regolarità contabile – osserva l’avvocato Luca Cupolino – Il decreto legislativo 267/2000 prevede che il parere può essere anche richiesto ma il dottor De Filippis – rimarca il suo legale – non è mai stato destinatario di alcuna richiesta a tal senso, limitandosi ad adempiere in maniera corretta ed esente da vizi e censure”. L’avvocato Cupolino cita anche il contenuto di due sentenze del Tar del Piemonte e specifica che la richiesta del parere tecnico nonché quello di regolarità contabile è obbligatoria solo in presenza di una proposta di deliberazione sottoposta al consiglio comunale o alla Giunta che non fosse “un mero atto di indirizzo”.
La delibera di Giunta 127/2009 per l’avvocato del dottor De Filippis ospitava, di fatto, un mero atto di indirizzo con cui l’amministrazione comunale dell’epoca “ribadiva il suo impegno a appoggiare ed aiutare la Formia servizi spa, di cui il comune era socio di maggioranza al 62%. Si è trattato più di una deliberazioni di intenti che di altro, mancando una qualsiasi disposizione esecutivo e di impegno”. L’avvocato Cupolino ha chiesto l’annullamento della messa in mora nei confronti del suo assistito (ha diffidato il sindaco di Formia “reiterare gratuiti ed infondati atti denigratori mediante l’utilizzo delle testate giornalistiche e più in generale di qualsiasi canale non istituzionale”) anche per un’altra ragione, formale e sostanziale, allo stesso tempo, legata alla prescrizione: “La delibera di Giunta numero 127 è datata 12 giugno 2009 mentre la sua comunicazione – si rivolge sempre al sindaco professoressa Paola Villa – è datata 6 agosto 2019. Pertanto risulta abbondantemente decorso il termine della prescrizione decennale. E le informo che per questo caso non si applica in quanto ai sensi dell’articolo 1 della legge 20/1994 il diritto al risarcimento del danno erariale è fissato in cinque anni ‘decorrenti dalla data in ciu si è verificato il fatto dannoso”.
Il legale del revisore De Filippis bacchetta pesatemente il sindaco di Formia: “Queste questioni le sarebbero state sicuramente rilevate dagli illustri colleghi dell’avvocatura del comune di Formia. Lei ha invece proceduto inoltrare questo infondato e delirante proclamo (la messa in mora) che noi abbiamo ricevuto dopo la sua pubblicazione sugli organi di informazione e che lei ha adottato – ed un altro affondo di Cupolino – con la finalità di accaparrarsi nuovo consenso politico-elettorale”. Paola Villa potrebbe essere destinataria di una personale richiesta di risarcimento danni dopo quelli, economici e di immagine, subiti in questi giorni da De Filippis: “Signor sindaco, ha ricostruito una vicenda in maniera del tutto lontana e destituita in ogni caso di qualsiasi apprezzamento e fondamento giuridico!. Ma lei vuole forse sostituirsi alla Corte dei Conti, l’unico organo titolare del potere di verifica e contestazione contabile?” L’avvocato Cupolino, il revisore dei conti De Filippis e gli altri undici citati in mora attendono una risposta…
Saverio Forte