LATINA – Il variegato panorama culturale della provincia di Latina, sia esso musicale che cinematografico, sarà degnamente rappresentato a Venezia in occasione dell’annuale edizione, la 76°, della Mostra internazionale d’arte cinematografica, che apre i battenti domani 28 agosto fino al prossimo 7 settembre. Due poliedrici (e amici) artisti, che corrispondono ai nomi del regista di Latina Gianfranco Pannone e dell’etnomusicologo formiano di Maranola Ambrogio Sparagna, saranno protagonisti del Premio Siae alle “Giornate degli Autori 2019”, la sezione speciale, appunto, della Mostra d’arte cinematografica di Venezia, che premierà il regista Marco Bellocchio per “Il Traditore”, il film con Pierfrancesco Favino interprete di Tommaso Buscetta che ha incassato sinora quasi 5 milioni di euro al botteghino. Il premio, organizzato dalla società italiana degli autori e degli editori, verrà consegnato il 2 settembre alle 17.30 presso la Villa degli Autori quando il conferimento del premio riguardante la sezione “Talento Creativo” investirà il duo Pannone & Sparagna per l’eccellente ricostruzione del documentario “Scherza coi fanti”.
Dopo il viaggio avventuroso nel mondo della credenza religiosa di “Lascia stare i santi”, questa coppia davvero creativa, che ha suggellato un matrimonio (impensabile sino a qualche anno fa) tra il cinema e la tradizione musicale popolare è tornata a scandagliare un campo vasto ma spesso dimenticato della nostra identità culturale. “Scherza con i fanti” chiude, di fatto, un dittico tra cultura, storia, memoria, musica, e vita intima e sociale dell’Italia nel corso delle sue diverse fasi storiche e sociali. Il film, prodotto e distribuito dall’istituto Luce-Cinecittà sbarcherà al Lido in occasione delle “Giornate degli Autori” dove sarà presentato come “Evento Speciale.” Il film cerca di rispondere innanzitutto ad un quesito: italiani brava gente? Discutibile. Ma certo quello italiano non è mai stato un popolo realmente guerriero anche se la millenaria storia del Paese ha visto fin troppe guerre, violenze, invasioni. Partendo da questa particolare condizione e , per certi versi, paradossale fase storica, “Scherza con i fanti” vuole essere un viaggio tragicomico nella recente storia d’Italia, e “insieme un canto per la pace”.
Pannone dietro la macchina da presa e le colonne sonore di Sparagna sintetizzano, realizzano un percorso lungo più di cent’anni, dall’Unità d’Italia ad oggi, per scandagliare il difficile, sofferto e anche ironico rapporto del popolo con il mondo militare, e con il potere. Tutto questo, attraverso alcuni meravigliosi canti popolari, e quattro diari di guerra; quelli di un soldato lombardo del Regio Esercito di stanza a Pontelandolfo, in Campania, dove fu tra i protagonisti dell’eccidio di civili più cruento all’indomani dell’Unità d’Italia; un autista viterbese del Regio Esercito, che nel 1935 andò a combattere in Etiopia, convinto del primato fascista, e che invece scoprì la realtà dei gas ai danni della popolazione locale. Il terzo diario è quello di una giovane donna borghese, che divenne partigiana sulle montagne tra Parma e La Spezia e che combattè due guerre, la prima contro i nazifascisti e la seconda, forse la più difficile, contro gli uomini. Infine un sergente napoletano della Marina militare, oggi quarantenne, che ha prestato servizio nelle missioni di pace internazionali e che in Kosovo ha scritto un diario ricco di umanità. I diari si intrecciano con i canti e le musiche popolari di gioia e di dolore scelti, e talvolta composti, da un maestro come Ambrogio Sparagna; e con il prezioso repertorio di memoria dell’Archivio storico Luce, che a sua volta si interfaccia con le immagini di oggi, attraverso quel paesaggio italiano nella cui varietà spiccano i sacrari militari e i cimiteri, dove riposano migliaia di soldati italiani e stranieri. Non ultima, la testimonianza di un grande intellettuale, Ferruccio Parazzoli, che il destino ha voluto abitasse su quel Piazzale Loreto da lui “cantato” nei suoi romanzi. E le note della commovente ‘San Lorenzo’ di Francesco De Gregori, scandita sulle immagini Luce, tra distruzione di una città e immagini di una nuova speranza di ricostruzione e convivenza nella pace. Questo docufilm fa affidamento sulla fotografia di Niccolò Palomba, il montaggio di Angelo Musciagna, il suono in presa diretta di Roberto Civitenga mentre le voci sono di Alice Girodini, Roberto Abbati e Clemente Pernarella, le ricerche d’archivio di Nathalie Giacobino e la produzione esecutiva di Maura Cosenza.
Gianfranco Pannone si è fatto conoscere ed apprezzare per aver prodotto e diretto, agli esordi, tra il 1991 e il 1998 la Trilogia dell’America (“Piccola America”, “Lettere dall’America”, “L’America a Roma”) e nel 2001 “Latina/Littoria”, premiato come miglior film documentario al Torino Film Festival. Tra i suoi medio e lungometraggi si ricordano “Pomodori” (1999), “Sirena operaia” (2000), “Pietre, miracoli e petrolio” (2004), “Io che amo solo te” (2005), “Cronisti di strada” (2006), “Il sol dell’avvenire” (2008) – evento speciale al Festival di Locarno, “Ma che Storia…” – presentato al Festival di Venezia 2010, “Scorie in libertà” (2011-2012), “Ebrei a Roma” – evento speciale alla Festa del Cinema di Roma 2012. Del 2014 è il lungometraggio “Sul vulcano”, finalista ai David di Donatello e ai Nastri d’argento, nel 2017 ha realizzato “Mondo Za” su Cesare Zavattini, e Con “Ugo”, su e con Ugo Gregoretti. I suoi lavori gli sono valsi la partecipazione a numerosi festival italiani e internazionali. Socio fondatore di Doc/It e membro dell’associazione 100autori, è responsabile del Laboratorio di Cinema documentario al Dams dell’Università Roma Tre e professore al CSC-Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma.
Ambrogio Sparagna è considerato uno dei più importanti etnomusicologi e rappresentanti italiani della world music”, la musica popolare. Dal 2004 al 2006 è stato maestro Concertatore del Festival della Notte della Taranta e nel 2007 ha fondato a Roma l’Orchestra Popolare Italiana dell’Auditorium Parco della Musica componendo una cinquantina di produzioni originali, che hanno avuto ampia circolazione in Italia e all’estero raccogliendo dovunque grandi consensi e numerosissimo pubblico. Ha curato per la Rai la serie di documentari “L’Italia che risuona”, dedicati alle tradizioni musicali italiane e realizzato con il regista Gianfranco Pannone i film prodotti dall’Istituto Luce, “Ma che storia”, “Lascia stare i Santi”, e l’ultimo, appunto, “Scherza con i Fanti”.
Come già avvenuto l’anno scorso, gli attivi presidente e il direttore artistico di “Visioni Corte International Short Film Festival”, Giuseppe Mallozzi e Gisella Calabrese, saranno presenti anche loro alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Prenderanno parte al 24° Forum della Fedic (Federazione Italiana dei Cineclub) che quest’anno verterà su “Il futuro del corto d’autore”. L’evento si svolgerà nel cuore della Mostra, l’Hotel Excelsior, presso lo Spazio Venice Production Bridge. Sarà una vetrina prestigiosa per presentare alla stampa nazionale ed internazionale l’ottava edizione di “Visione Corte” che si svolgerà di nuovo presso il Cinema Teatro Ariston di Gaeta dal 21 al 28 settembre. Sarà un altro e probante sforzo organizzativo dell’Associazione culturale “Il Sogno di Ulisse” di Minturno, da anni al servizio di tanti amanti del cinema e autori e registi di cortometraggi indipendenti che non lavorano per grandi case di distribuzione. “Il nostro principale obiettivo – osserva il direttore artistico di “Visione Corte”, la dottoressa Gisella Calabrese – è quello di diffondere il talento di tanti filmmakers che si appassionano al mondo cinematografico abbracciando ambiti diversi per la consentire libertà di interpretazione e creatività”.
L’annuale edizione di “Visioni Corte” è in fase di allestimento e di organizzazione ma la sua presentazione, più o meno formale, a Venezia servirà anche per dimostrare che alla stessa stregua della cultura cinematografica (di Pannone) e musicale (di Sparagna) servirà per promuovere in un ambito mediatico prestigioso qual è la mostra di Venezia la bellezza e le tradizioni del sud pontino. E non è un cosa di poco conto…
Saverio Forte
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