FORMIA – Favorire il percorso di crescita della Formia Rifiuti Zero sia in termini di innovazione che di qualità del servizio. E’ la “mission” che attende Raffaele Rizzo, il geologo di 58 anni di Colleferro che, al termine di un concorso pubblico condito da un’infinità di polemiche, è stato nominato direttore generale della società municipalizzata che dal 1 maggio 2015 si occupa del ciclo dei rifiuti a Formia e, da poco meno di un anno, a Ventotene. La nomina di Rizzo è stata ratificata dall’assemblea dei soci Formia Rifiuti zero, dunque dai comuni di Formia e Ventotene e, secondo l’amministratore unico, il manager Torinese Raphael Rossi, che l’ha presentato, il nuovo “diggì” aiuterà a consolidare i risultati raggiunti e a migliorare ulteriormente i servizi erogati.
Rizzo è un geologo che in passato – ha ricordato Rossi – ha svolto importanti incarichi al Ministero dell’Ambiente, in aziende pubbliche di gestione rifiuti e la figura, prevista dallo Statuto della Rfz, era mancante da quando è scomparso il compianto Dario Gotti, l’inserimento di una figura direttiva consentirà di proseguirei il percorso di crescita della stessa società municipalizzata. In effetti Rizzo non è il vero vincitore del concorso di direttore generale della Formia Rifiuti zero. Si era classificato secondo alle spalle dell’ingegner Aldo Iacomelli che aveva rinunciato, a sorpresa, a ricoprire l’incarico, ufficialmente per motivi di famiglia, ma dopo che la stampa aveva reso noto di essere stato licenziato in passato dai sindaci dei comuni di Messina e Livrono di cui aveva guidato le municipalizzate dei servizi dell’igiene urbana, la “Aamps spa” e la “Messina servizi bene comune spa.” La rinuncia di Iacomelli all’incarico era stata formalizzata nelle fasi iniziali del consiglio comunale del 29 luglio scorso da parte proprio del sindaco di Formia Paola Villa che aveva annunciato di aver ricevuto una lettera con cui il vincitore delle selezione tanto voluta dall’amministratore unico della Formia Rifiuti zero rinunciava all’incarico per “motivi di famiglia”. La posizione di Iaomelli nel “palazzo”, al di là del suo robusto ed inviabile curriculum vitae, stava diventando un argomento di imbarazzo. Innanzitutto per il ruolo svolto nelle fasi d’esordio di questa selezione da parte dell’amministratore unico della Formia Rifiuti Zero Rossi che aveva deciso, in maniera davvero inverosimile, di far parte della commissione selezionatrice.
A sollevare l’incompatibilità della sua posizione era stata un’interrogazione a risposta scritta del gruppo consiliare della Lega. Rossi fu costretto, scoppiata la polemica politica, a rivedere il suo ruolo perché il controllo analogo del Comune, costituito dai dirigenti dell’avvocatura Domenico Di Russo, dell’area tecnica Annunziata Lanzillotta e finanziaria Daniele Rossi – gli aveva mandato a dire che la sua presenza in commissione era inopportuna e rasentava illegittimità di legge. Rossi il 5 giugno ha lasciato ufficialmente l’incarico ma lo stesso manager torinese aveva provveduto egli stesso a nominare, attraverso una determina dirigenziale, il suo sostituto, il dottor Sandro Di Nardo, nella commissione di concorso. Il ruolo del socio di maggioranza della Formia Rifiuti zero, sino a questo punto, è stato considerato silenzioso, il comune avrebbe svolto un ruolo da spettatore passivo alle iniziative di Raphael Rossi. Per il sindaco Paola Villa la selezionatrice resta valida a tutti gli effetti in quanto dopo la rinuncia di Rossi a far parte delle commissione le prove sono state ripetute. Ma i candidati alla selezione li aveva scelti Raphael rossi, anche se da dodici sono scesi ad otto? E il bando che non è stato mai revocato, nonostante tutto? Ma dei provvedimenti disciplinari di Iacomelli – impugnati giustamente ai Tribunali di Livorno e di Messina – Raphael Rossi (e la commissione selezionatrice) erano a conoscenza di questi problemi? Lo stesso Raphael Rossi nella seduta della commissione ambiente del 18 luglio lamentava l’arrivo da parte del suo socio pubblico, sempre il comune di Formia, di una richiesta di chiarimenti in ordine al licenziamento di Iacomelli da parte del comune di Messina e ai rapporti del manager primo classificato (ormai dimissionario) con altre amministrazioni pubbliche. L’amministratore unico della Rfr a questo punto ha cercato di salvare il salvabile ma il comune di Formia gli ha alzato una diga altissima. Rossi aveva chiesto prima un parere al dirigente dell’avvocatura comunale, Domenico Di Russo, che però correttamente gli ha mandato a dire: “Come posso esprimere un parere quando faccio parte, insieme ad altri due colleghi dirigenti, del controllo analogo della Formia Rifiuti zero?” Rossi è andato oltre utilizzando altre risorse pubbliche della municipalizzata, ha nominato un legale per capire se Iacomelli, gravato da due licenziamenti, potesse o meno avrà l’onere di guida la Formia Rifiuti zero”.
Ora inizia invece l’esperienza del geologo Raffaele Rizzo ( si è laureato in scienze geologiche nel 1992 discutendo una tesi sui gas radon e sulla prevenzione sismica) che, classificato a pari merito al secondo posto insieme ad un candidato campano, è stato scelto per la sua età maggiore. Anche il curriculum vitae del funzionario del settore ambiente del comune di Colleferro è sinonimo di un’ottima scelta e di provata affidabilità: vanta esperienze professionali in seno al consorzio tra i comuni del napoletano per lo smaltimento dei rifiuti, allo stesso commissariato per l’emergenza in Campania, al consorzio Gaia di Colleferro, all’agenzia nazionale protezione ambientale, al Ministero dell’ambiente (di cui fa parte dell’apposito albo gestori rifiuti), alla Regione Lazio, a diversi comuni della provincia di Roma, Frosinone e Latina e, immancabilmente, all’Ama spa di Roma.
Saverio Forte