MINTURNO – Si mobilita anche la piazza a difesa dei punti di primo intervento degli ospedali di Gaeta e Minturno che dovrebbero chiudere i battenti il prossimo 31 dicembre se venisse rispettata la decisione del presidente Nicola Zingaretti pubblicata il 29 luglio sul bollettino ufficiale della Regione Lazio. La Confconsumatori provinciale di Latina, la delegazione del sud-pontino di Italia Nostra e l’Associazione pendolari della stazione ferroviaria di Minturno Scauri hanno sfidato questa mattina una canicola di una caldissima mattinata di fine agosto organizzando che sembra essere “il primo sit di protesta” per tentare di scongiurare l’entrata in vigore di un provvedimento che, se attuato, metterebbe in forte discussione la qualità ed il futuro dell’offerta della sanità pubblica e, per certi versi, di un segmento del welfare e dell’assistenza a favore delle sociali più a rischio. E la gran parte dei cittadini, poco meno di un centinaio, che si sono radunati alle 10 in punto nella centralissima piazza Rotelli a Scauri sono stati tanti anziani e pensionati, la gran parte dei quali aderenti allo Spi Cgil guidato dal coordinatore comprensoriale Giulio Morgia.
Nei loro interventi gli attivi organizzatori di questa manifestazione, l’avvocato Franco Conte, Franco Valerio e Marcello Caliman avevano tenuto a sottolineare come l’invito a manifestare non fosse contro qualcuno ma “per tutelare la salvaguardia del punto di primo intervento dell’ospedale di Minturno – inaugurato nel lontano 1929 – a fronte dell’incapacità dei nostri politici regionali, di maggioranza e di opposizione, a tutelare e valorizzare il primo ospedale realizzato sul territorio dell’intero Golfo di Gaeta. In questo primo momento di sensibilizzazione, vuoi anche i tempi contingentati per la sua organizzazione, è caduto l’invito a tutte le componenti della società “a ritenersi parte in causa e quindi a non limitarsi ad atteggiamenti passivi, bensì ad attivarsi da protagonisti. Comunque un primo monito è stato lanciato: “La Regione prenda atto del fatto che il punto di primo intervento di Minturno, in controtendenza rispetto a tutti quelli della nostra regione, ha incrementato anno dopo anno il numero delle prestazioni, giungendo il ragguardevole numero di 23mila casi trattasi in un anno, prestazioni che, in caso di chiusura, andrebbero ad aggravare la già satura condizioni del Pronto Soccorso di Formia”.
La politica ha avuto un atteggiamento guardingo rispetto a questa iniziativa, quasi di attesa. In piazza i radar dei cronisti hanno intercettato i consiglieri d’opposizione Tommaso Iossa e Massimo Moni, l’ex sindaco di Minturno Aristide Galasso, l’ex assessore regionale socialista alla sanità Antonio Signore e, in rappresentanza dell’amministrazione comunale in carica, il delegato all’associazionismo ed ex responsabile dell’Avis cittadina Clemente Conte: “Questa piazza non deve impaurire la politica, anzi le deve essere da sprono ad attivarsi per salvare un servizio importantissimo servizio, i Ppi di Gaeta e Minturno, a favore del comprensorio meridionale della provincia di Latina. Ce la possiamo ancora fare”.
In piazza Rotelli è aleggiata, intanto, la polemica sollevata dal comitato contro la chiusura dei Ppi di Minturno e Gaeta che, istituito l’anno scorso, aveva lamentato il suo presunto coinvolgimento da parte degli organizzatori. L’attivo presidente del comitato dei pendolari della stazione ferroviaria di Minturno Scauri, il professor Valerio, ha dovuto dribblare il problema: “Le divisioni oggi come non mai non servono a nulla quando si tratta di difendere un diritto costituzionale come quello alla salute.” Assente giustificato il sindaco di Minturno Gerardo Stefanelli, impegnato contemporaneamente presso la sala Loffredo dell’Amministrazione provinciale in un vertice convocato dal presidente dell’ente di via Costa Carlo Medici con la partecipazione del sindaco di Latina Damiano Coletta e dei sindaci e dei rappresentanti degli altri comuni della provincia pontina (Gaeta, Sabaudia, Cori, Cisterna, Gaeta, Priverno, Sezze, Pontinia) interessati dal progetto della Regione di disattivare il prossimo 1 gennaio i Ppi operanti.
Saverio Forte
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