LATINA – Si è svolto stamattina, presso la Sala Loffredo dell’Amministrazione provinciale di Latina, un vertice convocato dal presidente dell’ente di via Costa Carlo Medici con la partecipazione del sindaco di Latina Damiano Coletta e dei sindaci e dei rappresentanti degli altri comuni della provincia pontina (Cisterna, Cori, Gaeta, Minturno, Priverno, Sabaudia, Sezze, Pontinia) interessati dal progetto della Regione di disattivare il prossimo 1 gennaio i Ppi operanti. E’ stato un vertice di preparazione rispetto a quello, più importante, con l’assessore regionale alla sanità Alessio D’Amato e con i vertici dell’Asl di Latina il prossimo 5 settembre.
Il dibattito ha sottolineato “la volontà comune” degli amministratori di mettere in campo tutti gli atti e intraprendere tutte le iniziative necessarie a far revocare il provvedimento regionale che eliminerebbe dei punti di riferimento sanitario fondamentali per le popolazioni dei centri interessati. I rappresentanti degli enti locali hanno, insomma, sottolineato la volontà costruttiva rispetto all’interlocutore ma hanno anche ribadito la ferma intenzione di difendere l’esistenza dei punti di primo intervento attraverso una serie di azioni da mettere in campo sia prima dell’incontro con l’assessore regionale alla sanità Alessio D’Amato che eventualmente nella fase successiva.
Nei prossimi giorni sarà presentata una lettera per chiedere la sospensiva del provvedimento regionale in autotutela salvo poi, in caso di esito negativo del confronto con la Regione, arrivare ad una vera e propria diffida legale con annesso ricorso contro il decreto della Regione. Per il 9 settembre è stata inoltre già convocata una conferenza dei sindaci ad hoc che affronterà nuovamente la questione alla luce dell’esito dell’incontro con l’assessore regionale alla sanità.
Nel suo intervento il sindaco di Latina, Coletta, in qualità di presidente della Conferenza dei sindaci sulla sanità, ha rinnovato la volontà difendere la fondamentale funzione dei punti di primo intervento sul territorio pur nell’ambito di una rimodulazione delle struttura sanitarie.
Saverio Forte