FORMIA – “Il morto è tuo e te lo sotterri tu”. Prima di diventare l’argomento di indignazione sui principali social media, sarebbe stata questa la frase che non avrebbero mai immaginato di sentire i familiari che, affranti dal dolore per la scomparsa di un loro congiunto, erano pronti ad assistere alle dolorose fasi del suo seppellimento nel principale cimitero di Formia, quello in località Castagneto. La rissa fisica è stata sfiorata solo perché è prevalso, alla distanza, il buon senso ma è ormai certo che due addetti si sarebbero rifiutati di posizionare nel terreno il feretro – ufficialmente – per l’abnorme carico di lavoro e poi perché il loro turno di lavoro si sarebbe esaurito lì.
Per molti il comportamento dei due necrofori sarebbe stata, invece, una prevedibile sorta di “ammutinamento” nei confronti dell’amministrazione comunale che da tempo ha promosso, invece, una serie di giro di vite nella gestione e nella manutenzione dei tre camposanti di Formia, quelli di Castagneto, Maranola e Castellonorato. Che si sia trattato di una ‘ritorsione’ nei riguardi della Giunta municipale lo ha confermato anche il sindaco Paola Villa che, dopo aver contattato un parente dell’uomo scomparso per formalizzargli in comune le dovute scuse per quanto avvenuto davvero in maniera incresciosa, ha sollecitato responsabile del settore opere Pubbliche Annunziata Lanzillotta a promuovere un provvedimento disciplinare, qualora venisse verificata la veridicità della ricostruzione dei fatti resa da parte dei familiari del defunto, nei confronti dei due addetti cimiteriali “disubbidienti” che – come avviene in queste circostanze – respingono al mittente le accuse loro mosse.
La polemica è diventata subito politica e l’ex candidato a sindaco del centro destra, l’attuale consigliere comunale e provinciale dei Fratelli d’Italia Pasquale Cardillo Cupo l’ha alimentata: “Si tratta – ha scritto – di un altro, l’ennesimo, triste episodio che colpisce i nostri concittadini. Purtroppo lo scollamento amministrativo, le liti ed i contrasti tra e con i dipendenti si susseguono da mesi, ma questo non dovrebbe mai portare a ledere l’’humana pietas’ ed il rispetto per i defunti. Sarà doverosa una verifica interna per appurare le responsabilità e sanzionarle affinché tali episodi non si ripetano più”.