Lutto nel golfo per la scomparsa dell’Avvocato Alfredo D’Onofrio

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SANTI COSMA E DAMIANO – Avvocato sino all’ultimo. Ha provato ad onorare – come sempre faceva – i suoi impegni di natura professionale con i suoi clienti sino a martedì quando presso il Gup del Tribunale di Cassino, Domenico Di Croce, era in programma l’udienza preliminare per la presunta ed illegittima gestione – secondo la Procura – del water front di Gaeta. Non vedeva l’ora di contestare al magistrato calabrese la tesi secondo la quale il Comune di Gaeta avrebbe colorato di blu nove chilometri del suo lungomare e del suo demanio marittimo per realizzarvi centinaia di posti auto a pagamento per la sosta. E invece l’avvocato Alfredo D’Onofrio con molta dignità e correttezza deontologica ha alzato il telefono e ha delegato a rappresentare in udienza a Cassino il collega ed amico Vincenzo Macari. Quando ha saputo, al telefono, che tutti gli indagati erano stati assolti, dopo anni, perché il fatto non sussiste – giura chi era al suo fianco ormai stanco e debilitato – si è emozionato e ha ritrovato improvvisamente la voce.

Il foro del Golfo ma anche quelli di Latina e di Cassino dalla giornata di giovedì è senz’altro più povero in seguito alla prematura e dolorosa scomparsa dell’avvocato Alfredo D’Onofrio. La toga originaria di Santi Cosma e Damiano aveva soltanto 63 anni e nel corso della sua intensa e apprezzata attività professionale si era distinto per due qualità: il rigore ma anche un’invidiabile signorilità che lo rendeva, per certi versi, unico in un settore, quell’avvocatura del sud-pontino in cui erano cominciati a scarseggiare veri punti di riferimento per tanti colleghi, soprattutto quelli di nuova generazione. Alfredo D’Onorio, sposato due volte e padre di due figli, questa gentilezza d’animo l’ha esternata, quasi come uno scudo, per contrastare il male che da tempo non gli dava più tregua. E quando il cronista, stupido, gli chiedeva conto delle sue condizioni di salute, l’avvocato Alfredo D’Onofrio si rifugiava in una sana ed intelligente ironia: “Così rischi di ‘bucare’ – ci aveva confessato qualche mese fa – la conclusione di un processo per un duplice omicidio o l’avvio di un’indagine da parte della Procura”.

Alfredo D’Onofrio ha preferito vivere i suoi ultimi giorni terreni nella sua abitazione di via Garibaldi, nel cuore” del suo paese, Santi Cosma e Damiano, di fronte la chiesa parrocchiale, ora Santuario, dedicata ai santi medici. Ha voluto tutti i suoi cari al capezzale, non solo parenti e familiari ma anche un amico, un collega, della vicina Castelforte di cui si considerava un fratello acquisito, l’avvocato Gianfranco Testa. Erano culturalmente e politicamente lontani anni luce – Alfredo di destra, di quella sociale, Gianfranco un militante della gloriosa sinistra – ma profondamente amici: “Questo sentimento – ci ripeteva – rimane fuori ogni palazzo di Giustizia perché lì dentro per difendere le persone, i cittadini, non c’è spazio per queste cose”. Avvocato sino all’ultimo, nell’esclusivo interesse di chi lo andava a cercare e, a volte, anche a pazientare per qualche ore nel suo elegante ma sempre francescano studio legale nella centralissima via Vitruvio a Formia. Una sobrietà che scaturiva anche dalle luci della sua scrivania: “Devono parlare solo le carte, con quelle che fanno i processi…”

I funerali dell’avvocato Alfredo D’Onorio, a cura delle Onoranze funebri internazionali “Circio” di Castelforte, si svolgeranno venerdì 13 settembre, alle 16.30, presso il santuario dei Santi Cosma e Damiano e ad officiarli sarà il Rettore (grande amico del penalista scomparso), don Fabio Gallozzi. All’intera famiglia dell’avvocato D’Onofrio arrivino le più affettuose e sincere condoglianze dell’intera redazione di Temporeale.info.

Saverio Forte