GAETA – Cominciano a serpeggiare a Gaeta, soprattutto nel quartiere del La Piaja-San Carlo, i malumori di cittadini e degli operatori economici relativamente alla proposta di una nota società di Gaeta che, impegnata nella movimentazione delle merci nell’area portuale, è interessata a realizzare ora un deposito per lo stoccaggio di 80mila tonnellate di ecoballe all’interno dello stesso porto commerciale “Salvo D’Acquisto”. Ha fatto scalpore,infatti, il contenuto del verbale – ora noto – di una conferenza di servizi che, indetta dell’Amministrazione provinciale il lontano 31 luglio 2018, aveva approvato il progetto per la realizzazione della struttura ma tra le assenze della Regione Lazio, dell’Asl di Latina e del Comune di Gaeta mentre avevano rilasciato i rispettivi pareri l’ex Autorità Portuale del Lazio e l’Arpa.
Ma perché questa struttura fa paura? L’autorizzazione ottenuta dalla Provincia è finalizzata al recupero dei rifiuti da stoccare in balle all’interno di un capannone esistente nel porto commerciale di Gaeta, a meno di 300 metri dal mare e a pochi metri dallo scalo dei crocieristi, già in concessione alla stessa società, realizzato in struttura metallica con rivestimento laterale e di copertura in tessuto poliestere biplasmato in Pvc ignufugo, dotato di pavimentazione in calcestruzzo industriale impermeabile. All’interno del capannone i rifiuti saranno accatastati a sfasatura piramidale fino a un massimo di 7 file fino al raggiungimento dell’altezza massima di 5,6 metri e per un tempo determinato che può arrivare addirittura ai sei mesi. Il tipo di rifiuti è il “Css”, ovvero combustibile solido secondario, un combustibile solido ottenuto da rifiuti non pericolosi, utilizzato per il recupero di energia in impianti di incenerimento.
Naturalmente una raffica di richieste di chiarimenti è stata inviata all’ex Autorità portuale del Lazio, ora autorità di Sistema portuale del Mar Tirreno centro-settentrionale, e soprattutto al comune di Gaeta. Perplessità sono state avanzate sulle condizioni meteomarine avverse che potrebbero effetti devastanti sul ricovero di questa ‘tipologia merceologica’, sulle distanze con il centro abitato del quartiere di San Carlo, sugli insediamenti residenziali e le altre attività economiche della zona. Gaeta è destinata a diventare hub mediterraneo dei rifiuti? Il sindaco Cosmo Mitrano non ha voluto commentare l’assenza del comune a questa conferenza di servizio promossa dalla Provincia: “Mi fido del presidente Medici e del suo dirigente al ramo che è tra i più irreprensibile nel far rispettare le norme in questo delicatissimo settore”.
Saverio Forte