ITRI – “La maggioranza al Comune di Itri ha abiurato il civismo grazie al quale ha vinto le elezioni amministrative del 2016 per trasformarsi in un monocolore, in un fortino di Forza Italia dal quale sarà complicato fuoriuscire. Glielo impedirà lo stesso elettorato che è molto più maturo di quando si creda”. Una volta tanto sono state tutte concordi le eterogenee minoranze – Osvaldo Agresti per il Movimento cinque stelle, Luca Iudicone per la Sinistra radicale e Giuseppe Cece per Fratelli d’Italia – nel commentare l’ennesimo strappo venutosi a creare, questa volta in consiglio comunale, nella coalizione che sostiene il sindaco-avvocato Antonio Fargiorgio.
Dopo lo “sgarro” avvenuto in commissione bilancio di cui è (chissà ancora per quanto tempo) presidente, l’avvocato Vittoria Maggiarra ha confermato in aula quanto aveva anticipato subito dopo aver appreso che qualcuno al posto suo aveva elaborato l’ordine del giorno della stessa commissione: si è astenuta su due argomenti sensibili quali sono stati il bilancio consolidato 2019 del comune di Itri ed una maxi variazione di bilancio per destinare un mutuo acceso di circa 100mila euro dal progetto per l’ampliamento dell’asilo nido comunale in località “Marciano” a quello per migliorare la videosorveglianza e la pubblica illuminazione. La Maggiarra si è astenuta e questo comportamento ha fatto vedere i sorci verdi all’intera maggioranza: i due argomenti sono passati ma con un solo voto di scarto a favore alla luce dell’assenza dell’altro consigliere aventiniano, Salvatore Ciccone, che, dopo aver subito dal sindaco Fargiorgio la revoca dell’incarico assessorile ai Lavori pubblici, è finito anch’egli nel mirino dei colleghi giornalisti di “Chi l’ha visto?” E parole dure, quasi a sfiorare quella, pesante, di tradimento, sono state pronunciate nei confronti della sua ex praticante da parte del sindaco di Itri Fargiorgio, accusato di aver trasformato la sua coalizione civica in un monocolore di Forza Italia, un caso che sul territorio del sud-pontino e dell’intera provincia è riscontrabile soltanto nei comuni di Monte San Biagio, Fondi, Gaeta e Santi Cosma e Damiano, insomma gli ultimi comuni dove l’influenza del segretario regionale e Senatore Claudio Fazzon è ancora tangibile.
Che Forza Italia – sempre secondo le minoranze – abbia fatto prigioniero il sindaco Fargiorgio la conferma, puntuale, è arrivato da un altro annuncio politicamente significativo: le dimissioni di Andrea Di Biase dal solo incarico di consigliere comunale. Di Biase nell’ambito di un accordo interno agli azzurri nella prossima e prima seduta consiliare utile sarà surrogato dal primo dei non eletti, Nicola Di Fazio, fondano di nascita (è stato a lungo consigliere comunale di Forza Italia nella città del Senatore Fazzone) ma itrano di adozione dopo il matrimonio. Ma Di Biase – che in questi giorni è stato anche sul punto di diventare dirigente del settore Opere Pubbliche al comune di Formia – non lascia la politica. Tutt’altro. Resta nella Giunta Fargiorgio con le pesantissime deleghe di vice-sindaco e di assessore all’urbanistica e – si sa – ad Itri il partito del cemento ha sempre recitato un ruolo di primissimo piano in qualsiasi appuntamento elettorale che si rispetti. Questo scenario, in evoluzione, farà aumentare il numero degli assessori esterni (Di Biase sarà affiancato da Maria Di Mattia, della Lega, al commercio, e dal tecnico Giovanni Colucci al bilancio) e permetterà a Forza Italia di confermare tre assessorati su cinque (a Di Biase si aggiungono Serena Ciccarelli ai Lavori Pubblici e Tiziana Ialongo alla scuola) e soprattutto di poter contare su un altro suo esponente in consiglio comunale dove tutti, a questo punto, possono alzare il prezzo come e quando vogliono e rendere l’azione amministrativa dipendente del pallottiere…
“Da questo Fort Apache – commenta il consigliere dei Fratelli D’Italia Giuseppe Cece – il sindaco Fargiorgio non ne uscirà politicamente vivo”. In effetti il primo cittadino di Itri in tre anni ha modificato la composizione della sua Giunta, sempre – si vocifera – su pressione di Forza Italia: i “sacrifici” degli assessori Paola Soscia (apprezzata vice sindaco e delegata alla cultura) e Salvatore Ciccone ai Lavori pubblici potrebbero anticipare la fuoriuscita anche della presidente della commissione al bilancio Vittoria Maggiarra, tanto osannata dalle minoranze – come capita in queste circostanze – quanto avversata dalla ormai ex maggioranza, ormai di Forza Italia…
Saverio Forte