PIEDIMONTE SAN GERMANO – Fanno parte dell’informativa finale dei Carabinieri della Compagnia di Cassino trasmessa al sostituto procuratore Valentina Maisto i 200 messaggi che Donatella di Bona, uno dei due indagati per l’omicidio del figlio Gabriel, ha inviato nei giorni precedenti il delitto utilizzando il telefonino del fratello minore, Luciano. La copia della trascrizione degli screeshot delle chat di Donatella, dopo essere stati isolati dal server di facebook al termine dell’ultimo esame tecnico irripetibile, è stata notificata anche ai due collegi difensivi, formati dagli avvocati Chiara Cucchi e Lorenzo Prospero per la 28enne di Piedimonte San Germano e dall’avvocato Luigi D’Anna che assiste l’altro indagato eccellente di questa tragica ed infinita vicenda, Nicola Feroleto.
I Carabinieri del Maggiore Ivan Mastromanno sono riusciti ad identificare le persone, tre uomini del cassinate, che chattavano con Donatella almeno dal 30 marzo, 17 giorni prima dell’infanticidio. I messaggi hanno avuto tutti lo stesso tenore, gli uomini chiedevano alla ragazza se avesse un fidanzato e lei poneva ai suoi interlocutori la stessa domanda ed uno di loro ha ammesso di essere sposato ma anche separato. Alcuni dei messaggi sono davvero spinti nei contenuti e l’approccio era di chiedere Donatella in fotografia. In una del 31 marzo la ragazza mostra anche il piccolo Gabriel. Un uomo le chiede: “Questo è il tuo figlio?”. Donatella smentisce l’evidenza: “No è mio nipote”. La mattina del 15 aprile un uomo in un messaggio – e i toni non sono più idilliaci – avanza la stessa rivendicazione, di avere una foto della donna che, infastidita, rimanda il suo interlocutore all’una del pomeriggio quando sapeva di poter chattare a casa della madre in assolta tranquillità, in assenza del compagno ufficiale Nicola Feroleto.
E siamo alla mattina dell’infanticidio, alle 9.46 la Di Bona non sta bene e si trova a Cassino. La donna scrive di non essere più contattata perché “non ho più tempo da perdere con te”. L’amico a quel punto le chiede di cancellare il suo nome, e alla richiesta di conoscere una motivazione volano parole pesanti sulla sua personalità”. I Carabinieri hanno estrapolato altre chat successive all’omicidio di Gabriel. Una è del 22 aprile, Donatella è in carcere da quattro giorni. Uno dei tre amici le scrive. “Ciao, buongiorno”, Naturalmente non poteva ricevere una risposta. Intanto il conto alla rovescia è iniziato per il Pm Maisto. Il Gip Scalera con un’ordinanza ha scritto chiaramente che Donatella è capace di intendere e di volere e può affrontare un regolare processo. Dove? Lo deciderà ora la Procura che ha tempo sino al 18 ottobre – giorno in cui scadranno i termini – per chiedere lo svolgimento del giudizio immediato per i due indagati. Il legale di Feroleto, l’avvocato Luigi D’Anna, ha anticipato che on intende beneficiare di alcun rito alternativo, la difesa della Di Bona potrebbe optare per la soluzione dell’abbreviato condizionato, però, allo svolgimento della perizia psichiatrica.
Saverio Forte