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Attualità

Economia del mare, tre giorni di convegni e workshop a Formia e Gaeta

SUD PONTINO – Se l’economia pontina cerca di tenersi aggrappata, a fatica, al treno della ripresa, il merito e, forse, l’onere, è dell’economia del mare. Ma la politica, tutta, deve rivolgere un occhio di riguardo a questo comparto. Basta un solo dato: il 44,5% delle 89mila imprese della provincia di Latina arrivano dai settori della ricettività e della ristorazione che fanno ancora del turismo la prima voce del “Pil” dell’economia pontina. Lo ha detto a chiare lettere Mauro Zappia, il commissario della Camera di Commercio di Latina presentando, nel corso di una conferenza stampa, la quinta giornata nazionale sull’economia del mare che, dal 24 al 26 ottobre prossimi, non poteva non essere organizzata nella città che, nonostante tutto, vivono grazie al mare: Formia e Gaeta.

Sarà un’occasione ghiotta, attraverso un interessante e eterogeneo programma, per la presentazione, il 24 ottobre a Formia, dell’8° Rapporto sull’Economia del Mare e del 5° rapporto sulla blue economy prodotta dal Lazio. Inoltre, in occasione delle celebrazioni dei 500 anni della morte, sarà tributato un omaggio a Leonardo da Vinci che, trasferitosi a Roma nel 1513, iniziò a studiare la bonifica dell’Agro Pontino così come sono previsti anche due workshop sul mare, i porti e il plastic free e il mare e il turismo sportivo mentre la chiusura il 26 ottobre è prevista a Gaeta con l’evento “Mare e cinema: territorio, vip, imprese” con la consegna di riconoscimenti a personaggi che hanno dato lustro a Gaeta nel corso degli anni.

“L’economia del mare costituisce il 3,3% del PIL e ha un fattore moltiplicativo del 1,9% che porta i 47 miliardi del giro d’affari diretto a quasi 100 miliardi considerando l’impatto su altri settori e mercati, come quello della produzione ittica, turistico, alberghiero, commerciale, per citare solo i più noti – ha affermato il commissario camerale di Mauro Zappia, affiancato dal segretario generale Pietro Viscusi e dal direttore dell’Azienda Speciale per l’Economia del Mare Erasmo Di Russo – Eppure il mare, ancora oggi non è tra le priorità politiche a livello nazionale e locale. Il rilancio dell’economia del nostro Paese dovrebbe essere costruito attorno alla risorsa mare”. Altri dati. Le imprese iscritte nei Registri delle Imprese delle Camere di commercio italiane, alla data del 31 dicembre 2018, operanti nell’economia del mare, ammontano a 199.177 mila, pari al 3,3% del totale delle imprese nel sistema-Italia. Se si riduce il campo di osservazione ai soli Comuni costieri, le quasi 175mila imprese dell’economia del mare rappresentano il 9,5% del sistema imprenditoriale nazionale. Sono stati anche questi altri dati diffusi a margine della manifestazione che si svolgerà in collaborazione con Unioncamere Nazionale e Unioncamere Lazio. Il turismo è ancora un valido e competitivo locomotore ma non va trascurata la filiera ittica, che va dalla pesca alla vendita al consumatore (“dal mare alla tavola”), che si attesta al 16,8%, con un numero di imprese pari a 33.549 unità. Altri due settori che hanno un peso percentuale superiore al 10%, sono quello delle attività sportive e ricreative (15,2%) e la filiera della cantieristica navale (13,6%). Seguono a distanza, la movimentazione marittima di merci e persone, definito anche come “trasporti marittimi” (5,7%), le attività di ricerca, regolamentazione e tutela ambientale (3,8%) e l’industria delle estrazioni marine, con meno di 500 aziende.

Al centro delle iniziative dell’annuale edizione della Giornata nazionale sulla blue economy sarà il mare come risorsa turistica, economica ed ambientale da preservare e da valorizzare. E in quest’ottica saranno affrontati temi come la sicurezza in mare, la difesa dell’ambiente, la nautica, la logistica, i trasporti, l’export e il turismo sportivo, gli incoming con operatori esteri del settore turistico costiero.

“L’economia del mare è in grande crescita e sta facendo registrare incrementi più alti della media di altri settori producendo valore per l’Italia e ricadute occupazionali significative anche grazie al rilancio del turismo di costa. I dati del rapporto evidenziano interessanti prospettive di sviluppo per questo settore che è trasversale a molti altri ed in alcuni casi a loro indispensabile – ha dichiarato di recente il Presidente del Cnel, l’ex Ministro del lavoro del primo governo Prodi, Tiziano Treu – Perché queste opportunità si concretizzino è fondamentale investire in logistica e sui porti, nodi strategici del sistema infrastrutturale italiano, sia a livello locale che nazionale. Proprio per questo il Cnel ha presentato 3 disegni di legge sulla logistica, nati da un lungo ciclo di audizioni con le 34 organizzazioni più rappresentative. Puntare sul sistema logistico legato all’economia del mare significa rafforzare l’offerta del nostro Paese sia sul fronte del turismo crocieristico e del transhipment, ma anche favorire lo sviluppo del territorio”.
Saverio Forte

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