VENTOTENE – L’annuncio dello stanziamento di quel cospicuo finanziamento, 70 milioni, fu formalizzato dall’ex presidente del consiglio dei Ministri Matteo Renzi alla vigilia della sua storica visita a Ventotene con la cancelliera tedesca Angela Merkel e l’allora presidente francese Francois Hollande. Era l’estate 2016 e lo stanziamento di quel contribuito da parte del Cipe, il Comitato interministeriale per la programmazione economica, fu salutato davvero con legittima gioia per l’avvio dei lavori di riqualificazione e messa in sicurezza del carcere borbonico sull’isolotto di Santo Stefano. E invece quel danaro non mai arrivato sulla seconda isola pontina per rendere fruibile, a distanza di quasi messo secolo, lo storico penitenziario che, realizzato nella seconda metà del settecento, ha ospitato famosi antifascisti come Umberto Terracini ed il futuro presidente della Repubblica Sandro Pertini ma anche l’anarchico Gaetano Bresci.
A prendere carta e penna, per conto dell’amministrazione comunale isolana, è stato l’assessore Francesco Carta, investito dal sindaco Gerardo Santomauro di ben tre deleghe: sanità, ambiente e proprio il recupero carcere di Santo Stefano. Carta ha scritto al neo Ministro della cultura, Dario Franceschini, per ricordargli che tre sono anni trascorsi e la possente struttura ha acuito i sintomi del proprio decadimento, caratterizzato da calcinacci, l’immancabile erba alta e la ruggine che sta sbriciolando la storica struttura penitenziaria. I turisti, che arrivano soprattutto d’estate a Ventotene, chiedono di visitare il carcere borbonico ma tutti chiedono, alla stessa stregua di Carta, le ragioni per le quali non è stato aperto sinora alcun cantiere promosso da Renzi per la realizzazione di un centro internazionale per la formazione dei giovani interessati ad occuparsi di Europa e di federalismo.
In effetti di quei 70 milioni di euro ne sono stati spesi un milione e mezzo. Sono serviti per sistemare il sentiero di accesso al carcere e per realizzare, nei pressi, un eliporto che, un giorno, dovrebbe servire per scaricarvi quanto necessario per effettuare i lavori di restyling. Ma Carta ha riservato al Ministro Francechini un pressante e fondato timore. Il governo giallo rosso avvii le procedure per sbloccare il finanziamento del Cipe: manca ancora il progetto e c’è tempo per iniziare i lavori entro il 2021. In caso contrario Ventotene e la sua comunità dovranno riporre di nuovo nel cassetto un sogno che può trasformarsi in cultura e nuove prospettive economiche e occupazionali.
Saverio Forte