FORMIA – Il direttore sanitario facente funzione del polo ospedaliero sud dell’Asl di Latina, Pasquale Montesano, ha preannunciato un’indagine conoscitiva interna per individuare il responsabile o i responsabili della simbolica protesta inscenata all’interno del pronto soccorso dell’ospedale “Dono Svizzero” di Formia. E’ stato affisso un cartellone su cui è stata immortalata la seguente scritta “Tempo di attesa previsto per i codici verdi 6-7 ore” con tanto di punto esclamativo.
Montesano ha avviato la sua azione di ricerca interpellando il dirigente della sempre affollata divisione dell’ospedale più frequentato del Golfo, il dottor Carlo Catenaccio, che ha escluso responsabilità dirette per i suoi sottoposti. Ma anche se c’è un indizio che potrebbe propendere per quest’eventualità: è stato utilizzato un particolare scotch, di colore bianco, abitualmente in uso nelle strutture sanitarie ed ospedaliere. Ma l’Asl vuole andare ora sino in fondo, magari visionando il contenuto del sistema di sicurezza e di video sorveglianza della struttura di pronto intervento. Ma non si esclude che ad affiggere quel cartellone bianco soprattutto con la sua polemica scritta sia stato un paziente, in codice verde, stanco dell’attesa di essere visitato da 6-7 ore almeno.
La protesta naturalmente ha avuto una vasta eco sulla rete – come capita in queste circostanze – ed è stata l’argomento di una forte polemica politica promossa soprattuto dalla Lega nei confronti dell’attuale management dell’Asl di Latina. Un fatto è certo. La protesta andata in scena nella hall del pronto soccorso del “Dono Svizzero” si è rivelata un’iniziativa, civile, garbato ma assai provocatoria, per rilanciare un’antica massima proverbiale a favore degli utenti della sanità pubblica di Formia: la pazienza è la virtù dei forti.
Saverio Forte
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.