MINTURNO – Il movimento civico “Minturno Libera” esprime dubbi sul progetto della pista ciclabile. “Sono ormai oltre tre anni – si legge in una nota – che si parla di pista ciclabile, ciclovia e, in ultimo, ciclopista del sole. Noi, sinceramente, non abbiamo ben chiaro il progetto e proviamo a fare un riassunto, ma siamo sicuri che questo non sia un ennesimo slogan nel vuoto e che quest’opera si farà eccome”.
La nota prosegue: “Con delibera di giunta abbiamo approvato il progetto preliminare per la realizzazione di una pista ciclabile su tutto il lungomare, impegnando circa 190mila euro già disponibili nelle casse comunali e destinati per legge alla realizzazione di ciclovie. Il progetto di ciclovie che abbiamo approvato è al momento un’ipotesi preliminare, su cui apriremo nei prossimi mesi un confronto ampio e senza pregiudizi con le realtà economiche e sociali, al fine di arrivare ad una progettualità definitiva che sia il più possibile condivisa, e che possa essere messa in opera (possibilmente) prima della prossima stagione estiva. Gli uffici stanno preparando anche il progetto di un ‘anello’ ciclabile e pedonale che attraversi le zone rurali del nostro territorio collegando ‘ i tesori’ delle frazioni collinari all’offerta turistica balneare.” Con queste parole il nostro primo cittadino esprimeva la sua soddisfazione alla stampa in data 20 luglio 2017 e auspicava la sua realizzazione entro l’estate del 2018. Un po’ come accaduto per la scuola dell’infanzia di Marina di Minturno, insomma, ha dimostrato che prevedere le date di realizzazione di un progetto non è proprio il suo forte, visto che siamo giunti alla fine del 2019 e ancora non si è mosso nulla.
Sempre in questo comunicato parla di confronto futuro con realtà economiche e sociali. Quando e con chi è stato fatto? E dei cittadini se ne è dimenticato?
Inoltre, in merito a questa fantomatica pista, non ci è ben chiaro il progetto completo, dato che nei vari articoli compaiono solo immagini che raffigurano brevissimi spezzoni di lungomare ma a quanto pare l’opera non interessa solo quel tratto di viabilità. Proprio per questo motivo e per l’importanza e l’impatto che può avere sulla mobilità dei cittadini, chiediamo di mostrare, se possibile, la planimetria completa della ciclopista, visto che, se il progetto è stato approvato, anche questa dovrebbe essere stata consegnata agli organi competenti. Questo comportamento ci risulta ancora più anomalo considerata la loro fama di comunicatori social e l’amore per la trasparenza che da sempre contraddistingue il loro operato.
Dal comunicato del 2017 all’ultimo qualcosa è cambiato. Infatti, lo scorso 9 ottobre Stefanelli esultava a mezzo stampa per l’approvazione del progetto (di nuovo?), comunicato di cui riportiamo il virgolettato dell’Assessore Bembo: “Solo al termine dei lavori ci sarà la valutazione tecnica per la Cristoforo Colombo se debba essere a senso unico. Indubbiamente i marciapiedi ridurranno la corsia stradale.” Assessore, ci consenta di dire che questa sua affermazione ci lascia davvero sbigottiti. Secondo il suo modo di vedere, prima si realizza l’opera e poi si valutano le soluzioni per una delle strade maggiormente coinvolte? Le conseguenze andrebbero valutate prima, dati del progetto alla mano. Ma, soprattutto, dopo questi tre lunghissimi anni di progetti, non abbiamo ben capito dove inizia (ossia dove ci si immette) e dove finisce questa pista (ossia da dove si esce)? Quali sono le valutazioni di impatto eseguite e se queste fanno parte integrante del progetto. Chi è il soggetto che lo ha redatto o lo sta redigendo? L’ufficio tecnico comunale o altri soggetti? L’unica cosa che si nota (vedasi grafica) è che l’opera così come da voi presentata raffigura sempre strade completamente deserte. Noi invece la pista l’abbiamo immaginata così, con il lungomare completamente affollato come avviene d’estate. In questa situazione, si può facilmente notare che quelle strisce blu accanto alla pista non solo sono un pugno in un occhio ma anche un pericolo per l’incolumità dei ciclisti stessi e limitano la visibilità dei pedoni in attraversamento, tutto ciò considerando anche che non c’è una protezione che separi pista e parcheggi auto.
Inoltre, non si può sottacere una certa ristrettezza delle corsie ciclabili dove può passare una bicicletta alla volta per senso di marcia, quindi se un ciclista sportivo si trova davanti un amatore lento o un’intera famiglia con bambini, addio sogni di gloria, perché non può superarlo e ha finito di allenarsi.
Chiudiamo dicendo che la semplice considerazione che questa opera porterà incremento al turismo è fumo negli occhi se non esiste alcuno studio, in Italia, in grado di dimostrarlo. Se invece esiste, chiediamo gentilmente di citare la fonte. Minturno Libera si dichiara contraria a quest’opera così come presentata finora, senza vedere il progetto completo. Per cortesia, non rovinate il nostro lungomare, tra l’altro con i nostri soldi, visto che ce lo invidia tutta la provincia e non solo. Ma, soprattutto, svelateci al più presto l’ottavo mistero di Fatim…inturno”.