SESSA AURUNCA – Del misterioso ritrovamento due settimane fa del corpo di una donna, di apparente età di 30-40 anni, nel tratto terminale del fiume Garigliano, nel territorio di Sessa Aurunca si è occupata nella serata di mercoledì la trasmissione di Rai Tre “Chi l’ha visto?” dopo che l’esame autoptico, disposto dal sostituto procuratore della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere Gerardina Cozzolino ed eseguito presso l’istituto di medicina legale di Caserta, non ha affatto risolto i numerosi dubbi. Gli inviati di Federica Sciarelli hanno fatto il punto sulle indagini dei Carabinieri della Compagnia di Sessa Aurunca soffermandosi soprattutto sui due anelli che portava la donna di carnagione chiara, con i capelli scuri sino al collo e alta poco meno di un metro e sessanta centimetri. Su uno di loro erano stati stilizzati alcuni fiori, sull’altro il testo della preghiera dell’Ave Maria.
Il servizio ha monitorato molto la comunità di Cellole, in provincia di Caserta, che è la più vicina, sotto il profilo geografico, al luogo in cui è stato rinvenuto il corpo della donna, impigliato in alcuni arbusti, in avanzatissimo stato di decomposizione. Sono stati intervistati, a tal riguardo, alcuni gioiellieri del posto che hanno confermato di vendere questo tipo di monile ma non lo stesso che indossava la poveretta. Considerata molto religiosa, la donna trovata cadavere probabilmente l’ha acquistato presso un negozio di articoli sacri o addirittura in un Santuario. A proposito è stato lanciato un appello ai numerosi partecipanti alla famosa processione che ogni anno, agli inizi di settembre, parte proprio da Cellole attraversa il ponte sul fiume Garigliano, i centri di Marina di Minturno, Scauri, Formia e Itri per concludersi al Santuario della Civita. La tragedia sarebbe avvenuta mentre il corteo arrivava sul territorio della provincia di Latina? E’ stato un suicidio o cos’altro? Un altro alone di mistero ha riguardato uno degli oggetti, appartenuti alla donna, fotografati e divulgati dai Carabinieri per tentare di risalire alla sua identità. Apparentemente sembrava un giubbino su era stato ricamato e stilizzato un gatto. Una telespettatrice in un messaggio whattsapp alla redazione della trasmissione televisiva ha aggiunto un particolare interessante per lo sviluppo delle indagini: “No, è un pigiama in pile realizzato almeno dieci anni fa”.
La trasmissione “Chi l’ha visto?” ha poi intervistato il parroco di Cellole, don Lorenzo Langella: anch’egli si è soffermato sull’anello indossato dalla donna ma ha definito “credibile” che il decesso possa essere legato al giro di prostituzione, un’attività criminale ancora molto remunerativa nell’alto casertano.. lungo la statale Domiziana. Intanto – come detto – proseguono le indagini dei Carabinieri di Sessa Aurunca agli ordini del Maggiore Giuseppe Fedele, gli stessi che attendono di conoscere, unitamente al magistrato titolare delle indagini, il contenuto della perizia medico legale per la cui stesura i consulenti nominati dalla Procura hanno chiesto di avere dieci giorni di tempo per effettuare mirati esami istologici e di laboratorio per capire la causa del decesso della donna. La donna, dal cui abbigliamento non sembrava essere stata una prostituta, non aspettava un bambino. Si trovava in acqua soltanto da diversi giorni, una situazione che le ha provocato, oltre ai sintomi dell’annegamento, anche il conseguente aumento volumetrico della gabbia toracica.
Il supplemento dell’esame autoptico è stato chiesto soprattutto per appurare la presenza di tracce sul cadavere che potessero giustificare la morte violenta della poveretta che, al momento, resta senza un nome. Gli inquirenti – ha fatto sapere il Maggiore Fedele – stanno monitorando l’elenco delle persone scomparse di quattro province: Caserta, Latina, Napoli e anche Frosinone. Ma gli accertamenti già compiuti non hanno nulla a che fare con una donna rinvenuta impigliata tra alcuni arbusti lungo la riva sinistra del Garigliano.
Saverio Forte
VIDEO Puntata “Chi l’ha visto?” Rai Tre 24 ottobre 2019