GAETA – La Giunta più monolitica della provincia di Latina, quella del comune di Gaeta, cambierà volto nelle prossime settimane. Parola del sindaco Cosmo,“Cosimino”, Mitrano. I rumors che da alcuni giorni stavano agitando le segrete stanze del palazzo municipale di piazza XIX Maggio hanno trovato un riscontro nelle anticipazioni del primo cittadino considerato tra i più potenti ed influenti nella scena politica della provincia di Latina. Mitrano, impegnatissimo in questi giorni a tagliare nastri (il secondo tratto, riqualificato, di Lungomare Caboto nel quartiere di Gaeta S.Erasmo e l’annuale edizione delle Luminari natalizie “commercializzate” come le “Favoli di luce”), ha confermato che la sua sin troppo ubbidiente Giunta effettuerà un tagliando in occasione del giro di boa del suo secondo ed ultimo mandato.
“Mi hanno chiesto le forze politiche (Forza Italia) e le liste civiche che fanno parte della mia coalizione di provvedere ad un avvicendamento in Giunta – ha detto il sindaco di Gaeta – So che sono stati avviati alcuni contatti interni dopodiché mi faranno sapere e io deciderò…” Si tratta di una tradizionale logica politica fazzoniana che sarà applicata al comune di Gaeta nell’ambito di un turnover “previsto dall’inizio della consiliatura nella primavera del 2017”. Quello anticipato dal sindaco, però, non sarà un avvicendamento come tanti. Potrebbe “incidere” moltissimo sulla ricerca all’interno della maggioranza di centrodestra-Pd della leadership, politico-amministrativa, del “dopo-Mitrano”. In uscita – e l’ha confermato lo stesso primo cittadino di Gaeta – è Alessandro Martone , ufficialmente per motivi personali. Espressione del gruppo consiliare de “Il Nuovo Quadrifoglio” Martone – già responsabile del nucleo Polizia Giudiziaria dei Carabinieri presso la Procura di Latina – è stato costretto, quasi precettato, undici mesi fa a parte della Giunta Mitrano. La causa fu la tempesta che coinvolse l’amministrazione gaetana alla luce della decisione del sindaco Mitrano, revocata solo dopo 24 ore, di nominare assessore al commercio Vittorio Ciaramaglia. La sua nomina, a sorpresa, aveva suscitato un’eco finanche a livello nazionale per essere stato in passato attivista dell’estrema destra e dirigente di Forza Nuova. Celebre una sua contestazione presso l’hotel Serapo alla Senatrice Dem Monica Cirinnà, la “madre” della legge sulle coppie di fatto. Intervenne finanche il segretario regionale del Pd Bruno Astorre che aveva ricordato a Mitrano che se non avesse revocato Ciaramaglia – nel frattempo diventato il punto di riferimento del nuovo corso della Lega a Gaeta – la presidente del consiglio comunale di area Dem Pina Rosato non sarebbe potuta rimanere al suo posto…. E così Mitrano chiamò in fretta in comune Ciaramaglia e lo convinse, chiedendogli quasi come un favore personale, a fare un passo di lato. Probabilmente l’opzione “B” era pronta da giorni: fu chiamato in fretta ed in furia Martone che tornò nell’esecutivo – ha fatto parte della prima amministrazione dal 2012 al 2017 – ricoprendo le deleghe alle attività produttive, commercio, Suap, Manutenzioni, Anagrafe, Affari generali e protocollo- Segreteria – Uffici demografici – Leva – Statistica, Ottimizzazione delle risorse e miglioramento dei servizi comunali.
La seconda uscita dalla Giunta è ancor più clamorosa. Il nome più gettonato ad abbandonare la Giunta municipale di Gaeta è quello di Lucia Maltempo, stretta e fidata collaboratrice del sindaco Mitrano che le avrebbe chiesto – l’obiettivo è far spazio ad altri esponenti partecipanti alla vittoriosa campagna elettorale del 2017 – di restituire le deleghe al personale, alle politiche Cimiteriali, alla pubblica Istruzione, alle politiche del Welfare, alle pari Opportunità, all’asilo nido comunale, alle politiche giovanili, alla pinacoteca comunale e ai beni storici e monumentali. La Maltempo è stata davvero determinante nel corso dell’ultimo anno nel momento in cui il comune di Gaeta è diventato ente capofila del distretto socio sanitario del sud pontino, ruolo che Mitrano aveva “sottratto”, dopo quasi vent’anni di lunga ed incontrastata gestione, al comune di Formia complice la contestuale debolezza politica della neonata amministrazione Villa e grazie all’accordo con i sindaci di Minturno e di Itri, Gerardo Stefanelli e Antonio Fargiorgio.
Annunciando il rimpasto, Mitrano è stato chiaro con la sua maggioranza: “Parlatene, arrivate ad una sintesi, portatemi i nomi ma sappiate io non voglio avere intralci, devo approvare il bilancio di previsione 2020 prima della fine dell’anno e, forse, anche prima…” Lo stakanovismo del sindaco di Gaeta dovrà nel frattempo prendere atto di un qualcosa che è già avvenuto sul piano politico: l’ingresso (ufficiale) nella giunta monocolore di Forza Italia del Partito Democratico. Uno dei due posti che lascerebbe Martone o la dottoressa Maltempo potrebbe essere ricoperto dall’attuale presidente del consiglio comunale di Gaeta, Pina Rosato. Funzionaria amministrativa presso la direzione sanitaria dell’ospedale “Dono Svizzero” di Formia e considerata la luogotenente per il sud pontino del segretario provinciale di Latina del Pd, il Senatore Claudio Moscardelli, la presidente Rosato – che i cronisti chiamano bonariamente l”Angela Merkel” borbonica per alcuni tratti somatici in comune con la cancelleria tedesca – avrebbe espresso il desiderio di entrare a far parte della Giunta Mitrano sancendo quel matrimonio politico con Forza Italia dopo ben sette anni di felice fidanzamento. Un idillio che ha avuto sinora una duplice conseguenza: se Mitrano è riuscito a “bypassare” tante liste d’attesa negli uffici della Regione Lazio, la decisione della Rosato di dar vita ad un inedito “patto del Nazareno” in riva al Golfo ha provocato la letterale scomparsa del Pd dalla scena politica di Gaeta. Un esempio. Il simbolo del partito Democratico non è mai stato stampato sulla scheda delle elezioni amministrative del comune dal 2008 in poi. Un record… naturalmente nazionale e negativo. E gli inviti di quel che resta del Pd al segretario regionale Astorre e al suo “vice” Enzo Foschi di trascorrere una serata a Gaeta davanti ad una prelibata “tiella con i polipi veraci” con l’auspicato intento di fare chiarezza sono sempre caduti nel vuoto…
Ad attendere da mesi l’ingresso in Giunta della signora Rosato è un alto ufficiale della Guardia di Finanza: Luigi Siniscalco è stato per anni il comandante della sezione operativa navale delle Fiamme Gialle di Formia-Gaeta e alle amministrative 2017 è risultato il primo dei non eletti nella lista civica “Gaeta Democratica” in cui fu eletta la Rosato. Siniscalco subito dopo il voto di due anni e mezzo fa è stato fregiato di una micro delega alle politiche del mare ma ora vuole esordire in consiglio comunale con un dichiarato proposito: “Ho fatto tanto per questo territorio e c’è tanto da fare sul fronte-mare ricco di risorse e di tanta economia reale sommersa. Dobbiamo farci trovare pronti per l’imminente costituzione della “Zls” ( la zona logistica semplificata ) che significherebbe crescita economica esponenziale per Gaeta e per il Sud Pontino”.
Un altro tassello a cui dovrà sovrintendere, giocoforza, il sindaco Mitrano alle prese con l’accensione delle luminarie natalizie e l’elaborazione del bilancio di previsione sarà la sostituzione della Rosato alla presidenza del consiglio comunale. E’ stata rivendicata dal partito del sindaco, Forza Italia, e, nella fattispecie, da un agente immobiliare che Mitrano sa di dover tenere a bada. Luigi Coscione dalla scorsa primavera è consigliere provinciale grazie ai determinanti voti dei civici formiani dell’imprenditore della sanità privata Maurizio Costa e ha un ufficio nella ripartizione tecnica del comune per occupare una fantomatica delega all’urbanistica quando assessora al “governo,Controllo e Pianificazione del Territorio e Tutela del Paesaggio” – insomma all’urbanistica – è la signora Teodolinda Morini. Mitrano sa di dover gestire queste fughe in avanti perché d’ora innanzi ciascuno si giocherà le sue carte per conquistare la candidatura a sindaco di un centro destra che, almeno al momento, non ha avversari di sorta per riconquistare per la terza volta il comune “locomotore” dell’intero Golfo, quello di Gaeta. Che Coscione sia in lizza per strappare l’investitura del centro destra sia un fatto risaputo ma il sindaco Mitrano punterebbe su uno due “quarantenni” più organici alla logica fazzoniana: l’attuale vice sindaco e assessore ai Lavori Angelo Magliozzi e soprattutto l’apprezzato imprenditore nel settore del reinserimento sociale e motorio che corrisponde al nome di Cristian Leccese, consigliere comunale, insieme a Coscione e a Gianna Conte, di una lista civica “Azzurri per crescere ancora” che nel 2017 fu un surrogato della tradizionale Forza Italia.
II voto amministrativo non è ancora appuntato nell’agenda politica gaetana ma si litiga nel centrosinistra cittadino sempre più prossimo a fare invidia all’atomo… Emiliano Sciniscariello professionalmente lavora nel mondo delle cooperative, arriva dal Pd e due anni e mezzo fa fu eletto, quale candidato sindaco sconfitto, per la lista civica “Una nuova stagione” , una formazione che fu allestita in contrasto alla “Gaeta Democratica” della contestatissima presidente d’aula Rosato. Il turnover non è un soltanto un impiccio mitraniano ma sta vivacizzando anche parte del centrosinistra gaetano che…non c’è. Dalla rete è arrivata una richiesta a Scinicariello di dimettersi perché lo imporrebbe un accordo stipulato in occasione delle amministrative del 2017. Se così fosse, dovrebbe entrare in consiglio la prima dei non eletti, Ersilia Vitiello, la “pasionaria” della sinistra cittadina che da sempre deve far fronte ad una precisa critica: di possedere una bellissima villa sul lungomare di Serapo. Scinicariello è pronto a fare le barricate: se ho firmato un accordo per dimettermi da consigliere a metà della consiliatura, qualcuno (l’ex sindaco Pds Salvatore Di Maggio?) me lo mostri e gli pago una cena. A base naturalmente di “tiella con polipi veraci”.
Saverio Forte