FORMIA – L’Assemblea dei Sindaci del Distretto Socio-Sanitario LT/5, che si è riunita oggi presso l’aula consiliare di Gaeta, dopo aver analizzato puntualmente lo stato in cui versa il “Dono Svizzero”, a seguito anche della relazione del Sindaco di Formia Paola Villa in cui sono state evidenziate tutte le criticità esistenti, ha deliberato all’unanimità la volontà di incontrare presso il “Dono Svizzero” il Direttore Generale dell’Asl di Latina Giorgio Casati e l’Assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato per discutere in merito alle annose problematiche del nosocomio formiano.
“Attendiamo risposte concrete in tempi immediati e certi – affermano i Sindaci che rappresentano un territorio con oltre 100mila persone – Il Dono Svizzero di Formia è un Ospedale a servizio di un ampio territorio con un bacino di utenza molto esteso. Un DEA di I livello che però, oltre al nome, sprofonda in un abisso di carenze dovute alla mancanza di strumentazioni e personale che assicurerebbero la piena funzionalità dei reparti e l’erogazione di servizi agli utenti. Se esprimiamo piena vicinanza istituzionale nei confronti del personale che lavora in condizioni al limite, non possiamo più tollerare che il Dono Svizzero venga sottoposto ad un lento ed inesorabile tracollo tra stenti e disagi arrecati agli utenti, pazienti e personale medico e sanitario”.
I Sindaci hanno inoltre assunto una posizione pienamente condivisa e finalizzata, per ora, a ricordare che dall’agosto 2018 ad oggi è rimasta ancora inevasa la richiesta di dotare l’Ospedale “Dono Svizzero” di quelle apparecchiature e strumentazioni indispensabili per le prestazioni sanitarie, in particolare l’attivazione della risonanza magnetica. Pur avendo il Sindaco di Formia sollecitato in tutti gli incontri avuti con il direttore dell’Asl Dottor Casati, un ampliamento dell’area adibita a Pronto Soccorso, nel corso della seduta si è deciso di sollecitare nuovamente l’Asl ad intervenire fattivamente per ampliare il Pronto Soccorso di una struttura ormai al collasso anche per la carenza di personale, nonostante il recente arrivo del nuovo primario, nonostante la stessa disponga di grandi professionalità in campo medico e sanitario.