MINTURNO – “La stazione ferroviaria di Minturno deve tornare sotto la competenza del Lazio. Abbiamo chiesto un intervento all’assessore regionale alla Mobilità, Mauro Alessandri, affinchè possa rivolgere la nostra richiesta alla Rete ferroviaria italiana”. Lo dichiara in una nota Giuseppe Simeone, capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale del Lazio e presidente della commissione Sanità, politiche sociali, integrazione sociosanitaria e welfare.
“Lo scorso 28 ottobre in commissione Lavori pubblici, infrastrutture, mobilità e trasporti – prosegue Simeone – vi è stata l’audizione dell’amministratore delegato e direttore generale di Rfi Maurizio Gentile, al fine di acquisire approfondimenti in merito alla rete ferroviaria regionale. A questo proposito, durante i lavori della commissione in relazione alla tratta meridionale è emerso che la maggior parte dei servizi sono attualmente convogliati sulla stazione di Minturno con riduzione di quelli su Formia. La stazione di Minturno ha attualmente tre binari di cui non è previsto aumento.
Nell’autunno 2016 la predisposizione non concertata da parte della Regione Lazio dei nuovi orari, che sarebbero entrati in vigore a dicembre dello stesso anno, portò a numerose proteste da parte dei vari sindaci dei Comuni interessati e dei comitati dei pendolari. Quest’ultimi denunciarono il peggioramento del servizio, tanto da indurre la Regione ad un proficuo ripensamento con l’allargamento dell’offerta proposta ai viaggiatori e con la predisposizione di un maggior numero di treni convogliati su Minturno rispetto al programma originario.
L’ultima stazione ferroviaria di competenza del Lazio risulta essere quella di Formia, al contrario Minturno rientra nell’ambito della Regione Campania. Un aspetto che ha reso problematica la predisposizione di un piano regionale che comprenda anche Minturno.
Riteniamo necessario chiedere a Rfi una rivisitazione di questa scelta. Altresì, nella nota inviata all’assessore Alessandri, abbiamo riproposto il tema del ripristino della fermata di Torricola, per i treni diretti nei Comuni del sud pontino. Torniamo a invocare, a distanza di 10 mesi dall’ordine del giorno approvato in Consiglio regionale, il diritto dei pendolari ad avere un servizio di mobilità realmente efficiente”.